21 Gennaio _ A Roma la passione di sant'Agnèse, Vergine e Martire, la quale, sotto Sinfrónio, Prefetto della città, gettata nel fuoco, e questo estintosi per le sue orazioni, fu percossa con la spada. Di lei così scrive il beato Girólamo : « Con gli scritti e con le lingue di tutte le genti, specialmente nelle chiese, fu lodata la vita di Agnèse; la quale vinse e l'età e il tiranno, e col martirio consacrò la gloria della castità ». Ad Aténe il natale di san Publio Vescovo, il quale, dopo san Dionigi l'Areopagita, nobilmente governò la Chiesa degli Ateniési, e illustre per virtù e l'eccellenza della dottrina, per la testimonianza di Cristo fu gloriosamente coronato. A Tarragóna, in Spagna, i santi Martiri Fruttuóso Vescovo, Augùrio ed Eulogio Diaconi, i quali, al tempo di Gallièno, prima furono racchiusi in carcere, quindi gettati nel fuoco, finché, abbruciatisi i ceppi e stese le mani in forma di croce, pregando compirono il martirio. Nel loro giorno natalizio sant'Agostino tenne un discorso al popolo. Nel monastero di Einsiedeln, in Svizzera, san Meinràdo, Prete e Monaco, il quale nel medesimo luogo, dove poi si sviluppò il monastero stesso, conducendo vita eremitica, fu ucciso dai ladroni. Il suo corpo, prima sepolto nel monastero di Reichenau, nella Germania, fu poi riportato in quello di Einsiedeln. A Troyes, in Frància, san Patroclo Martire, che si guadagnò la corona del martirio sotto l'Imperatore Aureliano. A Pavia sant'Epifànio, Vescovo e Confessore.