16 Febbraio _ A Roma il beato Onésimo, ricordato da san Pàolo Apostolo nella lettera a Filémone. San Paolo lo ordinò, dopo san Timoteo, Vescovo di Efeso, e gli affidò la predicazione della parola di Dio. Lo stesso Onésimo poi, condotto legato a Roma e lapidato per la fede di Cristo, prima fu ivi sepolto, poi il suo corpo fu trasportato nel luogo dove era stato ordinato Vescovo. In Egitto san Giuliàno Martire, con altri cinquemila. A Cesarèa, in Palestina, i santi Martiri Egiziani Elia, Geremia, Isaia, Samuéle e Daniéle, i quali, avendo spontaneamente servito ai Confessori condannati in Cilicia alle miniere, mentre se ne ritornavano, furono presi, e dal Preside Firmiliàno, sotto l'Imperatore Galério Massimiàno, crudelissimamente tormentati, alla fine furono uccisi colla spada. Dopo di essi san Porfirio, servo del Martire Pànfilo, e san Seléuco di Cappadócia, dopo aver superato varie prove, di nuovo tormentati, ricevettero la corona del martirio, il primo col fuoco, il secondo colla spada. A Nicomédia santa Giuliana, Vergine e Martire, la quale, sotto l'Imperatore Massimiàno, prima gravemente battuta da Africàno suo padre, quindi in vari modi tormentata dal Prefetto Evilàsio, col quale aveva ricusato di maritarsi, e poi gettata in carcere, combattè apertamente col demonio e finalmente, avendo superato le fiamme ed una caldaia bollente, compì il martirio con la decapitazione. Il suo corpo fu poi trasportato a Cuma, in Campània. A Brèscia san Faustino, Vescovo e Confessore.