20 Febbraio _ A Tiro, nella Fenicia, commemorazione dei beati Martiri, il cui numero è noto soltanto a Dio. Tutti questi, sotto l'Imperatore Diocleziàno, da Vetùrio, generale dell'esercito, furono uccisi con molti generi di tormenti, succedutisi gli uni agli altri. Infatti prima furono lacerati colle sferze per tutto il corpo, poi gettati in pasto a bestie di varie specie, dalle quali per divina virtù non furono toccati, finalmente, aggiuntasi la ferocia del fuoco e del ferro, compirono il martirio. La loro gloriosa moltitudine era spinta alla vittoria dai Vescovi Tirannióne, Silvàno, Péleo e Nilo, e dal Prete Zenóbio, i quali con fortunato combattimento, insieme con quelli, conseguirono la palma del martirio. A Costantinópoli sant'Eleutério, Vescovo e Martire. In Pèrsia il natale di san Sadot Vescovo, e di altri centoventotto, i quali sotto Sàpore, Re dei Persiani, avendo rifiutato di adorare il Sole, con morte crudele si guadagnarono gloriose corone. In Cipro i santi Martiri Potàmio e Nemèsio. A Catània, nella Sicilia, san Leone Vescovo, che rifulse per virtù e miracoli. Nello stesso giorno sant'Euchério, Vescovo di Orléans, il quale tanto più risplendette per miracoli, quanto più fu perseguitato dalle calunnie degli invidiosi. A Tournai, nel Bélgio, sant'Eleutério, Vescovo e Confessore.