18 Marzo _ A Gerusalémme san Cirillo Vescovo, Confessore e Dottore della Chiesa, il quale, essendo stato dagli Ariani molto ingiuriato per la fede, e più volte cacciato dalla sua Chiesa, finalmente, illustre per gloria di santità, si riposò in pace. Della sua fede intemerata rese poi splendida testimonianza il primo Concilio Ecumenico Costantinopolitano, scrivendone al Papa san Dàmaso. A Cesarèa, nella Palestina, il natale del beato Alessandro Vescovo, il quale dalla propria città, nella Cappadócia, dov'era Vescovo, andò a Gerusalémme col desiderio di visitare i luoghi santi; ed ivi, essendo Narcisso, Vescovo della medesima città, già vecchio, egli, Alessandro, per divina rivelazione, prese il governo di essa. In seguito poi, nella persecuzione di Décio, essendo già molto illustre per la veneranda canizie della lunga età, fu condotto a Cesarèa, e, chiuso in prigione, per la confessione di Cristo, compì il martirio. Ad Augusta san Narcisso Vescovo, il quale per il primo predicò il Vangelo nella Rézia, quindi si recò nella Spagna, e, avendo a Geróna convertito molti alla fede di Cristo, ricevette ivi nella persecuzione dell'Imperatore Diocleziàno, insieme col Diacono Felice, la palma del martirio. A Nicomédia diecimila santi Martiri, i quali, per la confessione di Cristo, furono uccisi con la spada. Nello stesso luogo i santi Martiri Trófimo ed Eucàrpio. In Inghiltérra sant'Edoardo Re, il quale, ucciso con inganno dalla matrigna, rifulse per molti miracoli. A Lucca, nella Toscana, il natale di san Frediano Vescovo, illustre per la virtù dei miracoli. A Mantova sant'Ansélmo, Vescovo di Lucca e Confessore. A Cagliari, in Sardégna, san Salvatóre da Horta, Confessore, dell'Ordine dei Frati Minori, il quale rifulse per la virtù e per il singolare dono dei miracoli e dal Papa Pio undecimo fu annoverato tra i Santi.