10 Maggio _ Sant'Antonino, dell'Ordine dei Predicatori, Vescovo di Firénze e Confessore, il cui giorno natalizio si commemora il due di questo mese. A Roma, sulla via Latina, il natale dei santi Martiri Gordiano ed Epimaco. Il primo, per la confessione del nome di Cristo, al tempo di Giuliano l'Apòstata, lungamente battuto con flagelli piombati e da ultimo decapitato, fu sepolto di notte dai Cristiani sulla stessa via nella cripta, in cui poco prima erano state trasportate le reliquie del beato Epimaco Martire, da Alessandria, dove egli, per la fede di Cristo, avea compiuto il martirio il dodici Dicembre. Nella terra di Us san Giòbbe Profeta, uomo di meravigliosa pazienza. A Roma il beato Calepódio, Prete e Martire, il quale dall'Imperatore Alessandro fu fatto uccidere colla spada, ed il suo corpo trascinato per la città e gettato nel Tèvere. Il Papa Callisto poi, avendolo ritrovato, lo seppellì. Fu pure decollato il Console Palmàzio colla moglie, coi figli ed altri quarantadue della sua casa dell'uno e dell'altro sesso; inoltre il Senatore Simplicio colla moglie ed altri sessantotto della sua famiglia; come pure anche Felice colla sua moglie Blanda. Le loro teste poi furono appese alle diverse porte di Roma, a terrore dei Cristiani. Così pure a Roma, a Centocèlle, sulla via Latina, il natale dei santi Martiri Quarto e Quinto, i cui corpi furono trasportati a Càpua. Presso Lentini, nella Sicilia, i santi Martiri Alfio, Filadèlfo e Cirino. A Smirne san Dioscòride Martire. Presso Taranto san Cataldo Vescovo, illustre per miracoli. A Madrid sant'Isidòro agricoltore, il quale, illustre per miracoli, dal Papa Gregòrio decimoquinto fu iscritto nel catalogo dei Santi, insieme coi santi Ignazio, Francèsco Savèrio, Terèsa e Filippo Neri. A Milano l'Invenzione dei santi Martiri Nazario e Celso, nella quale il beato Ambrogio Vescovo ritrovò il corpo di san Nazario bagnato di sangue ancora fresco, e lo trasportò alla Basilica degli Apostoli, insieme col corpo del beato fanciullo Celso, che Nazario stesso aveva nutrito, e Anolino, nella persecuzione di Neròne, avea fatto uccidere di spada insieme a lui il ventotto Luglio, giorno nel quale si celebra la festa del loro glorioso martirio.