11 Maggio _ A Roma, sulla via Salaria, il natale del beato Antimo Prete, il quale, dopo molte insigni opere di virtù e di predicazione, nella persecuzione di Diocleziano, fu gettato nel Tèvere, ma liberato da un Angelo fu rimesso nel suo oratorio; poi, decapitato, se ne andò vincitore al cielo. Nello stesso luogo sant'Evéllio Martire, il quale, essendo della famiglia di Neròne, in occasione del martirio di san Torpète credette in Cristo, per il quale fu anche decollato. Così pure a Roma i santi Martiri Màssimo, Basso e Fabio, uccisi sotto Diocleziano sulla via Salaria. Ad Osimo, nel Picèno, i santi Martiri Sisinio Diacono, Dioclèzio e Fiorènzo, discepoli di sant'Antimo Prete; i quali compirono il martirio con la lapidazione sotto Diocleziano. A Camerino i santi Martiri Anastasio e Compagni, uccisi nella persecuzione di Dècio, sotto il Preside Antioco. A Vienne, in Frància, san Mamérto Vescovo, il quale, per l'imminenza di una strage, istituì in quella città le Litanie solenni nei tre giorni avanti l'Ascensione del Signore, rito che fu poi ricevuto ed approvato dalla Chiesa universale. A Souvigny, in Frància, la deposizione di san Maiólo, Abate di Cluny, la cui vita fu illustre per santi meriti. A Nàpoli, nella Campania, san Francésco di Girolamo, nato a Grottàglie, paesello della diocesi di Taranto, Sacerdote della Compagnia di Gesù e Confessore, uomo di esimia carità e pazienza nel procurare la salute delle anime, il quale dal Papa Gregorio decimosesto fu ascritto nel catalogo dei Santi. A Sanseverino, nel Picèno, sant'Illuminato Confessore. A Càgliari, in Sardégna, sant'Ignazio da Làconi, Confessore, dell'Ordine dei Minori Cappuccini, glorioso per umiltà, carità e miracoli, che il Papa Pio dodicesimo adornò degli onori dei Santi.