19 Giugno _ A Firénze santa Giuliàna Falconièri Vergine, Fondatrice delle Sorelle dell'Ordine dei Servi della beata Vergine Maria, dal Sommo Pontefice Clemènte duodecimo ascritta nel numero delle sante Vergini. A Milano i santi Martiri Gervàsio e Protàsio fratelli, dei quali il primo dal Giudice Astàsio fu fatto percuotere con flagelli piombati finché non rese lo spirito; l'altro, percosso con bastoni, fu fatto decapitare. I loro corpi, per divina rivelazione, furono ritrovati dal beato Ambrogio cosparsi di sangue e così incorrotti, come se fossero stati uccisi in quel giorno : nella loro traslazione, un cieco, toccando il feretro, ricuperò la vista, e moltissimi, infestati dai demoni, furono liberati. Nel monastero di Val di Castro, nel Picèno, il natale di san Romualdo Ravennàte, Anacoreta e Padre dei Monaci Camaldolési, il quale ristabilì la disciplina eremitica, che in Italia era quasi estinta, e mirabilmente la propagò. La sua festa si celebra il sette Febbraio, giorno nel quale le sue sacre reliquie furono trasportate a Fabriàno. Ad Arèzzo, in Toscana, i santi Martiri Gaudènzio Vescovo e Colmàzio Diacono, uccisi dal furore dei pagani al tempo di Valentiniàno. Nello stesso giorno san Bonifàcio, Vescovo e Martire, discepolo del beato Romuàldo. Mandato dal Romano Pontefice Gregório quinto a predicare il Vangelo in Rùssia, essendo passato illeso per il fuoco, ed avendo battezzato il Re e il popolo, fu ucciso dall'infuriato fratello del Re, e così ricevette la desiderata corona del martirio. A Ravénna sant'Ursicino Martire, il quale, sotto Paolino Giudice, dopo moltissimi tormenti, perseverando impavido nella confessione del Signore, con la decapitazione compì il martirio. A Sozópoli, nella Pisidia, san Zósimo Martire, il quale, nella persecuzione di Traiano, sotto il Preside Domiziano, dopo acerbi tormenti fu decapitato, e così vittorioso passò al Signore.