13 Luglio _ A Roma sant'Anacléto, Papa e Martire, il quale, reggendo dopo san Clemènte la Chiesa di Dio, la decorò con un glorioso martirio. A Bambérga il natale di sant'Enrico primo. Imperatore Romàno e Confessore, il quale con santa Cunegonda, sua moglie, conservò perpetua verginità, e indusse santo Stéfano, Re d'Ungheria, con quasi tutto il suo regno, ad abbracciare la fede di Cristo. La sua festa si celebra il quindici di questo mese. In Palestina i santi Gioéle ed Esdra Profeti. Nella Macedònia il beato Sila, uno dei primi fratelli in Cristo, il quale essendo stato dagli Apostoli destinato, insieme con Pàolo e Barnaba, alle Chiese dei pagani, ripieno della grazia di Dio adempì con ardore il ministero della predicazione, e, glorificando Cristo nei suoi patimenti, alla fine si riposò. Così pure san Serapióne Martire, il quale, sotto l'Imperatore Severo ed il Preside Aquila, per mezzo del fuoco pervenne alla corona del martirio. Nell'isola di Chio santa Mirope Martire, la quale sotto l'Imperatore Décio e il Preside Numeriàno, percossa colle stanghe, passò al Signore. In Africa i santi Confessori Eugénio, Vescovo di Cartagine, glorioso per la fede e per le virtù, e tutti gli Ecclesiastici di quel luogo, i quali in numero di circa cinquecento o più, nella persecuzione dei Vandali, sotto l'Ariano Re Unnerico, tormentati colle battiture e colla fame (e fra essi erano moltissimi Lettori giovanetti), allegri nel Signore, furono cacciati lontano in crudele esilio. Fra loro erano pure i nobilissimi Salutare Arcidiacono e Muritta, secondo nell'ufficio di ministri, i quali, essendo divenuti tre volte Confessori, ambedue, a motivo della loro perseveranza, si resero gloriosamente illustri in Cristo. Nella Bretagna san Turiàvo, Vescovo e Confessore, uomo di mirabile semplicità ed innocenza.