18 Novembre _ A Roma la Dedicazione delle Basiliche dei santi Apostoli Piétro e Pàolo. La prima di esse, ricostruita in forma più maestosa, fu consacrata in questo stesso giorno dal Sommo Pontefice Urbàno ottavo; l'altra poi, quasi interamente distrutta da un miserando incendio e riedificata con maggior magnificenza, venne solennemente consacrata il dieci Dicembre da Pio nono, il quale stabilì che in questo giorno se ne celebrasse l'anniversario. Ad Antiochia il natale di san Romàno Martire, il quale, al tempo dell'Imperatore Calérlo, mentre il Prefetto Asclepiade irrompeva nella chiesa e cercava di distruggerla dalle fondamenta, esortò gli altri Cristiani a fargli opposizione, e perciò, dopo atroci tormenti e il taglio della lingua (senza la quale nondimeno parlava delle grandezze di Dio), strangolato nel carcere con un laccio, fu coronato con un illustre martirio. Fu pure martirizzato prima di lui un fanciulletto, per nome Bàrula, il quale, essendo stato interrogato dallo stesso Prefetto se fosse meglio adorare un solo Dio ovvero più dèi, ed avendo risposto doversi credere nel solo Dio, che è adorato dai Cristiani, perciò, battuto colle verghe, fu fatto decapitare. Così pure ad Antiochia sant'Esichio Martire, il quale, essendo soldato, ed avendo udito l'ordine, che chiunque non sacrificasse agli idoli, deponesse il cingolo militare, depose subito il cingolo; per il che fu fatto precipitare nel fiume, dopo che gli venne legato un gran sasso alla mano destra. Nello stesso giorno i santi Oricolo e Compagni, i quali, nella persecuzione dei Vandali, patirono per la fede cattolica. A Magónza san Màssimo Vescovo, il quale morì Confessore, dopo aver molto sofferto dagli Ariani al tempo di Costanzo. A Tours, in Frància, il transito del beato Oddone, Abate di Cluny. Ad Antiochia san Tommàso Monaco, il quale fu dagli Antiocheni con annua solennità venerato in memoria della pestilenza, che cessò per le sue orazioni. A Lucca, in Toscana, la Traslazione di san Frediàno, Vescovo e Confessore.