27 Novembre _ Ad Antiòchia i santi Martiri Basiléo Vescovo, Ausilio e Saturnino. t A Sebàste, nell'Arménia, i santi Martiri Irenàrco, Acàzio Prete, e sette donne. Per la costanza di queste Irenàrco commosso si convertì a Cristo e sotto l'Imperatore Diocleziàno e il Preside Màssimo, insieme con Acàzio, fu percosso colla scure. Presso il fiume Cea, nella Galizia, i santi Facóndo e Primitivo, i quali patirono sotto il Preside Attico. Nella Pèrsia san Giàcomo Interciso, Martire illustre, il quale, al tempo di Teodósio il Giovane, avendo rinnegato Cristo per compiacere il Re Isdegèrde, fu perciò abbandonato da sua madre e dalla moglie; quindi, ritornato in se stesso, francamente dinanzi a Vararàne, figlio e successore di Isdegèrde, confessò di essere Cristiano; per la qual cosa il Re adirato lo condannò a morte, facendolo tagliare a pezzi e decapitare. Nello stesso tempo ivi patirono anche altri innumerevoli Martiri. Ad Aquilèia san Valeriàno Vescovo. Presso Riez, in Frància, san Màssimo, Vescovo e Confessore, il quale, fin dalla fanciullezza ripieno di ogni virtù, fu prima Padre del cenobio di Lèrins, quindi Vescovo della Chiesa di Riez, e rifulse per prodigi e miracoli. A Salisburgo, nel Nórico, san Virgilio, Vescovo ed Apostolo della Carinzia, dal Sommo Pontefice Gregório nono annoverato fra i Santi. Nell'India, ai confini della Pèrsia, i santi Bàrlaam e Giósafat, le cui opere meravigliose furono descritte da san Giovànni Damascèno. A Parigi la deposizione di san Severino, Monaco e Solitario.