6 Dicembre _ A Mira, metropoli della Licia, il natale di san Nicòla, Vescovo e Confessore, del quale, fra i molti insigni miracoli, si racconta questo fatto memorabile, cioè che egli, da lontano, per visione indusse l'Imperatore Costantino con ammonizioni e minacce ad usar misericordia verso alcuni condannati a morte, che avevano a lui fatto ricorso. Nello stesso giorno san Policromo Prete, il quale, al tempo dell'Imperatore Costanzo, mentre all'altare celebrava la Messa, fu assalito dagli Ariani e trucidato. In Africa san Maiórico, figlio di santa Dionisia, il quale, essendo giovanetto e temendo i tormenti, fu confortato dagli sguardi e dalle parole della madre, e, divenuto più forte degli altri, nei tormenti rese lo spirito. La madre, poi, presolo in braccio, lo seppellì in casa, e al suo sepolcro fu solita pregare assiduamente. Nello stesso luogo le sante donne Dionisia, che fu madre di san Maiórico Martire, Dativa e Leónzia; e così pure Térzio, uomo religioso. Emiliano medico, e Bonifacio, con altri tre. Tutti questi, nella persecuzione dei Vàndali, sotto l'Ariano Re Unnerico, per la difesa della fede cattolica straziati con gravissimi ed innumerevoli tormenti, meritarono di essere annoverati fra i santi Confessori di Cristo. A Roma sant'Asélla Vergine, la quale (come scrive il beato Girolamo), benedetta fin dal seno materno, passò la vita in digiuni e preghiere fino alla vecchiaia. A Granata, in Spagna, la passione del beato Piétro Pascàsio, Vescovo di laen e Martire, dell'Ordine della beata Maria della Mercede per la redenzione degli schiavi.