[Lectio1] Dal libro di Giobbe !Job 6:1-4 1 Ma Giobbe rispose dicendo: 2 Oh, si pesassero ì miei peccati onde ho meritato l'ira e la calamità, ch'io sopporto (si mettesse sull'altro piatto) della bilancia. 3 Apparirebbe questa più pesante dell'arena del mare, ond'è che anche le mie parole son piene di dolore; 4 perché le frecce del Signore stan fitte in me e il mio spirito ne beve il veleno, e i terrori del Signore combattono contro di me. [Responsory1] @Tempora/091-0:Responsory4 [Lectio2] !Job 6:5-7 5 Raglia forse l'asino selvatico quando ha l'erba? o muggisce il bue quando ha davanti piena la mangiatoia? 6 Ovvero si può mangiare ciò ch'è insipido e non è condito col sale? o può uno gustare ciò che, gustato, dà la morte? 7 Quelle cose che prima l'anima mia non voleva toccare, ora nella sventura sono il mio cibo. [Responsory2] @Tempora/091-0:Responsory5 [Lectio3] !Job 6:8-13 8 Chi mi darà che s'avveri la mia domanda, e che Dio mi conceda quel che aspetto? 9 E che chi ha incominciato, egli stesso mi riduca in polvere, stenda la sua mano e mi finisca? 10 E sia questa la mia consolazione, ch'egli, affliggendomi coi dolori, non mi risparmi, ed io non contradica alle parole del Santo. 11 Poiché qual forza è la mia per durarla? quale la mia fine, per sopportare con pazienza? 12 La mia forza non è la forza d'un sasso, né la mia carne è acciaio. 13 Ecco che da me non posso aiutarmi, e i miei più intimi si son ritirati da me. [Responsory3] @Tempora/091-0:Responsory6