[Rank] Die VI Infra Octavam S. Joseph;;Semiduplex;;2;;vide Tempora/Pasc2-3 [Rule] vide Tempora/Pasc2-3 9 lectiones [Lectio1] Dal libro dell'Apocalisse dell'Apostolo san Giovanni !Apo 2:1-7 1 All'Angelo della chiesa di Efeso scrivi: Ecco ciò che dice colui che tiene nella sua destra le sette stelle, e cammina in mezzo ai sette candelieri d'oro: 2 So le tue opere, e le fatiche, e la tua pazienza, e come non puoi tollerare i cattivi: ed hai messo alla prova coloro che si dicono Apostoli e non lo sono: e li hai trovati bugiardi: 3 sei paziente, ed hai patito per il mio nome, e non ti sei scoraggiato. 4 Ma ho contro di te, che hai abbandonata la tua primiera carità. 5 Ricordati pertanto donde sei caduto: e fa penitenza, e opera come prima. Altrimenti verrò da te, e rimuoverò il tuo candeliere dal suo posto, se non farai penitenza. 6 Hai però questo (di buono), che odii le azioni dei Nicolaiti, che odio anch'io. 7 Chi ha orecchi, oda ciò che lo Spirito dice alle chiese: Al vincitore darò a mangiare dell'albero della vita ch'è (nel mezzo) del paradiso del mio Dio. [Responsory1] R. Vidi la porta della città posta a Oriente, e su di essa scolpiti i nomi degli Apostoli e dell'Agnello: * E sopra le sue mura una guardia di Angeli, alleluia. V. Vidi un nuovo cielo, e una nuova terra e una nuova città discendere dal cielo. R. E sopra le sue mura una guardia di Angeli, alleluia. [Lectio2] !Apo 2:8-11 8 E all'Angelo della chiesa di Smirne scrivi: Ecco ciò che dice il primo e l'ultimo, che fu morto e vive: 9 So la tua tribolazione e la tua povertà, ma (in realtà) sei ricco: e che sei calunniato da quanti si dicono Giudei e non lo sono, ma sono una congrega di satana. 10 Non temere nulla di ciò che dovrai patire. Ecco che il diavolo caccerà in prigione alcuni di voi, perché siate provati: e sarete tribolati per dieci giorni. Sii fedele sino alla morte, e ti darò la corona della vita. 11 Chi ha orecchio, ascolti ciò che lo Spirito Santo dice alle chiese: Chi sarà vincitore, non sarà offeso dalla seconda morte. [Responsory2] R. L'Angelo mi mostrò una sorgente di acqua viva, e mi disse, alleluia: * Qui adora Dio, alleluia, alleluia, alleluia. V. Quando ebbi udito e veduto, mi prostrai ai piedi dell'Angelo che mi mostrava tali cose, per adorarlo, ed egli mi disse. R. Qui adora Dio, alleluia, alleluia, alleluia. &Gloria R. Qui adora Dio, alleluia, alleluia, alleluia. [Lectio3] !Apo 2:12-17 12 E all'Angelo della chiesa di Pergamo scrivi: Ecco ciò che dice chi tiene la spada a due tagli: 13 So dove tu abiti, (cioè là) dove satana ha il trono: e tuttavia conservi il mio nome, e non hai negata la mia fede. Anche in quei giorni quando Antipa, il martire mio fedele, fu ucciso presso di voi, dove abitò satana. 14 Ma ho contro di te alcune poche cose: ché hai costì chi tiene la dottrina di Balaam, che insegnava a Balac a mettere scandalo davanti ai figli d'Israele, perché mangiassero e commettessero impurità. 15 Così anche tu hai chi tiene la dottrina dei Nicolaiti. 16 Fa parimenti penitenza: altrimenti verrò presto da te, e combatterò contro di essi colla spada della mia bocca. 17 Chi ha orecchio oda quel che lo Spirito Santo dice alle chiese: Al vincitore darò la manna nascosta, e gli darò un sassolino bianco: e nel sassolino (sta) scritto un nome nuovo, che nessuno conosce, se non chi lo riceve. [Responsory3] @Tempora/Pasc3-0:Responsory3 [Lectio4] Sermone di san Bernardo Abate !Omelia 2 su Missus Maria fu sposata a Giuseppe, o meglio (come dice l'Evangelista) «a un uomo di nome Giuseppe» (Luc. 3,23). Lo chiama uomo, non perché era un marito ordinario, ma perché era un uomo di virtù; o piuttosto perché, secondo un altro Evangelista, non fu detto in seguito semplicemente marito, ma marito di lei, e ciò con ragione, essendo necessario che si riguardasse come tale. Egli dovette dunque essere chiamato così perché bisognava che lo si credesse uno sposo ordinario; come pure, benché non lo fosse secondo la natura, meritò di essere chiamato padre del Salvatore, così che si credette che lo fosse secondo la carne, come difatti ce lo attesta lo stesso Evangelista: «Or quand'egli, Gesù, cominciò il suo ministero, aveva circa trent'anni e lo si credeva figlio di Giuseppe» (Luc. 3,23). [Lectio5] Non v'ha dubbio che sia stato uomo buono e fedele questo Giuseppe, al quale fu sposata la Madre del Salvatore. «Servo, dico, fedele e prudente, costituito dal Signore» (Matth. 24,25) per essere sostegno di sua Madre, nutrizio della sua umanità, solo infine cooperatore fedelissimo in terra del suo gran disegno. A ciò si aggiunga che si dice « essere egli della casa di David » (Luc. 7,27). E veramente dalla casa di David, veramente da regia stirpe discende quest'uomo Giuseppe, nobile di origine, più nobile ancora d'animo. Certamente figlio di David non degenere da David suo padre; figlio di David, in linea diretta, non solo secondo la carne, ma per la fede, santità, devozione, che il Signore trovò, quale altro David, « secondo il suo cuore » (1Reg. 13,14); cui sicuramente affidare il sacratissimo e secretissimo arcano del suo cuore; cui, quasi altro David, manifestò «i misteri e i segreti della sua sapienza» (Ps. 50,8), a cui diede di non ignorare il mistero che nessun principe di questo mondo conobbe. [Lectio6] Cui infine fu dato ciò che molti re e profeti desiderarono di vedere e non videro, di udire e non udirono; e non solo di vedere e udire, ma ancora di portare, condurre per mano, abbracciare, baciare, provvedere al suo nutrimento e custodire. Non solo poi Giuseppe, ma anche Maria deve credersi discesa dalla casa di David; altrimenti non sarebbe stata sposata a un uomo della casa di David, se lei ancora non fosse della casa di David. Tutti due, dunque, erano della casa di David; ma nell'una ebbe compimento la verità che il Signore aveva giurato a David (Ps. 133,11) mentre l'altro divenne il confidente e testimone della promessa adempita. [Lectio7] Lettura del santo Vangelo secondo Luca !Luca 3:21-23 In quell'occasione: Or avvenne che, nel battezzarsi tutto il popolo, mentre anche Gesù, fattosi battezzare, stava pregando, si apri il cielo. Eccetera. _ Omelia di sant'Ambrogio Vescovo !Commento al libro 3 di Luca cap. 3 Coll'aver Matteo creduto rappresentarci la genealogia da Salomone, e Luca invece da Natan, sembra che l'uno ci voglia mostrare la famiglia reale del Cristo, e l'altro la sua stirpe sacerdotale. Questo però non dobbiamo prenderlo quasi che l'uno sia più veridico dell'altro; ma che l'uno s'accorda coll'altro nella stessa fede e verità. Difatti egli fu veramente, anche secondo la carne, di famiglia sacerdotale e reale, Re oriundo dai re, Sacerdote dai sacerdoti: sebbene gli oracoli profetici si esprimano non della famiglia secondo la carne, ma dei diritti celesti : così «il Re gioisce della potenza di Dio» (Ps. 20,1), ricevendo dal Re suo Padre il potere di giudicare, ed è Sacerdote in eterno, secondo che è scritto: «Tu sei Sacerdote in eterno secondo l'ordine di Melchisedech» (Ps. 109,4). [Lectio8] Pertanto tutti e due (gli Evangelisti) sono rimasti fedeli alla verità, Matteo nello stabilire la genealogia dei re, e Luca nel dichiararne ancor più santa l'origine, indicando una serie di figliazione che va, per mezzo dei sacerdoti, da Dio fino a Cristo. Così questo (Evangelista) è designato sotto la figura d'un vitello, perché ha giudicato dover tener conto dappertutto principalmente del mistero sacerdotale. Né ti stupire, se da Abramo fino a Cristo ci sono, secondo Luca, più successioni, di meno secondo Matteo, perché, come vedi, la genealogia è descritta con una nomenclatura di persone diverse. Può essere infatti, che gli uni abbiano avuto vita più lunga, quelli invece dell'altra genealogia siano morti prematuramente; così come vediamo molti vecchi vivere insieme coi loro nipoti, altri uomini invece morire appena avuto dei figli. [Lectio9] Osserviamo ancora che san Matteo ha detto che Giacobbe, che fu padre di Giuseppe, era figlio di Matat; Luca invece ha scritto che Giuseppe, al quale era stata sposata Maria, era figlio di Eli, ed Eli di Meichi. Come mai uno può avere due padri. Eli cioè e Giacobbe? Egli è detto figlio di due, perché di uno è figlio secondo la generazione, dell'altro è divenuto figlio secondo, la legge. Il popolo Giudaico non intendendo come questo precetto dell'adozione legale ci doveva assicurare la perpetuità futura d'una stirpe di defunti, ma prendendo il testo d'una profezia secondo il solo senso letterale, ne alterò la bellezza. C'era infatti «un altro fratello» (Deut. 25,2) che doveva suscitare una discendenza ai suoi fratelli defunti, essendo loro fratello non secondo la carne, per suo padre, ma secondo la purezza della grazia. E perciò forse sta scritto: «Il fratello non riscatta, riscatta un altro uomo» (Ps. 48,8), perché questo non è un fratello germano, ma è l'uomo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù, che ha propagato la grazia della risurrezione. &teDeum