[Rank] Feria IV infra Octavam Ascensionis;;Semiduplex;;2;;ex Tempora/Pasc5-4 [Rank] (rubrica 1960) Feria IV post Ascensionem;;Feria;;1;;vide Tempora/Pasc5-4 [Rule] ex Tempora/Pasc5-4; 9 Lectiones Doxology=Asc Feria Te Deum [Lectio1] Incomincia la seconda Lettera dell'Apostolo san Giovanni !2 Giov 1:1-5 1 Io, seniore, alla signora Eletta ed ai suoi figli che io amo sinceramente, e non io solo, ma anche tutti quelli che conoscono la verità, 2 a causa della verità che è in noi e sarà con noi in eterno. 3 Sia con voi la grazia, la misericordia e la pace da Dio Padre e da Gesù Cristo, Figlio del Padre, nella verità e nella carità. 4 Mi son rallegrato assai per aver trovato dei tuoi figli che camminano nella verità come ci è stato comandato dal Padre. 5 E adesso ti prego, signora, non come scrivendoti un nuovo comandamento, ma quello che ricevemmo da principio, che ci amiamo l'un l'altro. [Responsory1] @Tempora/Pasc5-4:Responsory1 [Lectio2] !2 Giov 1:6-9 6 Or la carità consiste nel camminare secondo i suoi comandamenti. E il suo comandamento è questo, che, cioè, come avete udito da principio, camminiate in esso. 7 Perché sono sorti molti seduttori nel mondo, i quali non confessano che Gesù Cristo sia venuto nella carne: questo tale è il seduttore e l'anticristo. 8 Badate a voi stessi, perché non perdiate ciò che avete fatto, ma ne riceviate piena mercede. 9 Chiunque si tira indietro e non rimane fermo nella dottrina di Cristo, non possiede Dio; chi rimane nella sua dottrina, questi possiede il Padre e il Figlio. [Responsory2] @Tempora/Pasc5-4:Responsory2 [Lectio3] !2 Giov 1:10-13 10 Se uno viene da voi, e non porta questa dottrina, non lo ricevete in casa, e non gli date neppure il Saluto. 11 Perché chi gli dà il Saluto partecipa alle sue opere malvage. 12 Benché avessi molte cose da scrivere, pure non ho voluto (farlo) con carta ed inchiostro; perché spero di venire da voi, e parlarvi a viva voce, affinché la vostra gioia sia piena. 13 Ti salutano i figli della tua sorella Eletta. [Responsory3] @Tempora/Pasc5-4:Responsory3 [Lectio4] Sermone di san Gregorio Nisseno !Discorso sull'Ascensione del Signore I1 profeta David rende più grande la solennità di questo giorno, già sì solenne per se stessa, unendo nei Salmi la sua gioia alla nostra. Questo gran profeta elevandosi su se stesso, come se non fosse per nulla gravato dal peso del corpo, si trasporta tra le potenze celesti, e ci riporta le voci che, accompagnando il Signore che rientra in cielo, esse indirizzano agli Angeli che dimorano sulla terra e a cui quelli ch'entrano nella vita umana sono stati affidati, dando loro quest'ordine: «Alzate, o principi, le vostre porte, alzatevi, porte eterne, ed entrerà il re della gloria» (Ps. 23, 7). [Lectio5] E perché colui che contiene in sé tutte le cose, si accomoda, dovunque trovasi, alla capacità di chi lo riceve (non solamente, infatti, si fa uomo cogli uomini, ma anche quand'è cogli Angeli si abbassa al loro modo di conversare) perciò i portieri del cielo domandano: «Chi è questo Re della gloria» (Ps. 23, 8.). (Gli altri Angeli) rispondono loro e dicono ch'egli è il forte e potente nella battaglia, quegli che doveva combattere contro colui che teneva la natura umana prigioniera nella sua schiavitù, e doveva rovesciare colui che aveva l'impero della morte: così che, dopo aver superato questo terribilissimo nemico, potesse affrancare il genere umano e dargli la libertà e la pace. [Lectio6] I custodi del cielo gli corrono incontro e fanno aprire le porte, affinché egli rientri in possesso della sua gloria antica. Ma essi non riconoscono questo Dio, che s'è rivestito dell'abbietto indumento della nostra vita, e le cui vesti sono rosse per essere passato attraverso il torchio dei mali dell'umanità. Ond'è ch'essi interrogano di nuovo quelli che l'accompagnano con queste parole: «Chi è questo Re della gloria?» E non si risponde più: «Il forte e potente nella battaglia»; ma: «Il Signore degli eserciti» (Ps. 23, 10) che ha ottenuto il principato del mondo, che ha riunito tutto in se stesso come in un compendio, che ha ristabilito ; tutte le cose nel loro primiero stato: «questo è il Re della gloria». [Lectio7] Lettura del santo Vangelo secondo Marco !Marc 16:14-20 In quell'occasione: Mentre gli undici discepoli erano a tavola apparve loro Gesù: e rimproverò la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato. Eccetera. _ Dall'Omelia di san Gregorio Papa !Dalla stessa Omelia 29 Prima di tutto dobbiamo domandarci perché, alla nascita del Signore, apparvero sì gli Angeli, ma non si legge che siano apparsi in vesti bianche: mentre si legge che gli Angeli mandati allorché il Signore ascese in cielo apparvero in vesti bianche. Ecco infatti quant'è scritto: «Sotto i loro sguardi, si levò in alto, e una nube lo tolse ai loro occhi. E come essi tenevano gli occhi fissi in cielo, ecco farsi innanzi a loro due personaggi in vesti bianche» (Act. 1, 9). Le vesti bianche c'indicano la gioia dello spirito e la solennità. Che vuol dire dunque che alla nascita del Signore gli Angeli non appariscono in vesti bianche, mentre appariscono in vesti bianche quando egli ascende al cielo, se non che fu una grande solennità per gli Angeli allorquando Dio-uomo entrò in cielo? Invero alla nascita del Signore, la divinità sembrava umiliata; invece all'ascensione del Signore l'umanità venne esaltata. E le vesti bianche convengono più all'esaltazione che all'umiliazione. [Lectio8] Nella sua ascensione dunque gli Angeli dovettero apparire bianco-vestiti: perché colui che nella sua nascita apparve Dio umiliato, nella sua ascensione si mostrò uomo gloriosamente elevato. Ma noi, fratelli carissimi, dobbiamo soprattutto considerare in questa solennità, che quest'oggi fu lacerato il documento della nostra condanna, e modificata la sentenza della nostra corruzione. Perché questa stessa natura, cui fu detto: «Sei terra, ed in terra ritornerai» (Gen. 3. 19); oggi se ne andò al cielo. In vista appunto di questa elevazione della nostra carne il beato Giobbe diede al Signore il nome figurativo di uccello. Vedendo che i Giudei non comprendevano il mistero della sua ascensione, il beato Giobbe proferì una sentenza figurativa riguardo alla loro infedeltà, dicendo: «Questo popolo ignorò la via dell'uccello» (Job 28, 7). [Lectio9] E giustamente il Signore è chiamato uccello, perché sostenne in aria un corpo di carne. Chiunque non ha creduto ch'egli è asceso al cielo, ha ignorato la via dell'uccello. Di questa solennità dice il Salmista: «La tua magnificenza s'è elevata al disopra dei cieli» (Ps. 8, 2) Di essa dice di nuovo: «Dio ascese tra voti di giubilo, e il Signore al suono della tromba» (Ps. 46, 6). Di essa dice ancora: «Ascendendo in alto, menò schiava la schiavitù, diede dei doni agli uomini» (Ps. 67, 19; Ephes. 4, 8.). Infatti ascendendo in alto menò schiava la schiavitù: perché colla potenza della sua incorruttibilità annientò la nostra corruzione. Diede poi dei doni agli uomini, perché mandando dall'alto lo Spirito Santo, ad alcuni diede il linguaggio della sapienza, ad altri il linguaggio della scienza, ad altri l'operazione dei miracoli, ad altri il dono delle guarigioni, ad altri ogni specie di lingue, ad altri l'interpretazione delle favelle. &teDeum