[Rank] Dominica X Post Pentecosten;;Semiduplex;;5 [Rule] 9 lectiones Psalmi Dominica Antiphonas horas Symbolum Athanasium [Ant 1] Gioas operò * rettamente davanti al Signore per tutto il tempo che lo ammaestrò il sacerdote Joiada. [Versum 1] V. La preghiera della sera salga a te, o Signore. R. E discenda su di noi la tua misericordia. [Oratio] O Dio, che manifesti la tua potenza massimamente nel perdonare e compatire: moltiplica su noi la tua misericordia; affinché, correndo verso le tue promesse, tu ci faccia partecipi dei beni celesti. $Per Dominum [Lectio1] Dal quarto libro dei Re !2 Kgs 9:29-34 29 L'anno undecimo di Gioram, figlio di Acab, cominciò a regnare Ocozia sopra Giuda, 30 e Jeu andò a Jezrael. Ma Gezabele saputo del suo arrivo, si tinse gli occhi di nero, e si adornò il capo e si mise alla finestra per vedere 31 Jeu che entrava per la porta, e disse: Può egli avere pace Zambri che ha ucciso il suo signore? 32 Allora Jeu alzò il capo verso la finestra e disse: Chi è colei? E due o tre eunuchi s'inchinarono a lui. 33 Ed egli disse loro: Gettatela giù; e la gettarono giù, e la muraglia fu imbrattata di sangue, e gli zoccoli dei cavalli la calpestarono. 34 Poi essendo egli entrato per mangiare e bere, disse: Andate a vedere quella sciagurata e seppellitela, poiché è figlia di re. [Responsory1] @Tempora/Pent04-0:Responsory1 [Lectio2] !2 Kgs 9:35-37; 10:1-3 35 Ed essendo andati per seppellirla, non trovarono se non il cranio, i piedi e l'estremità delle mani. 36 E, tornati, lo riferirono a Jeu. Ed egli disse; È la parola del Signore che pronunziò per mezzo del suo servo Elia Tesbite, dicendo: I cani mangeran le carni di Gezabele nel campo di Jezrael, 37 e le carni di Gezabele saranno come letame sulla superficie della terra nel campo di Jezrael, tanto che i passeggeri diranno: È questa quella Gezabele? 1 Or Acab avea settanta figli in Samaria. Jeu pertanto scrisse una lettera a Samaria ai magistrati della città, ai seniori e agli educatori dei figli di Acab, dicendo: 2 Appena riceverete questa lettera voi, che avete nelle mani i figli del vostro signore e i cani e i cavalli e le città forti e le armi, 3 scegliete il migliore e quello che più vi piacerà tra i figli del vostro signore, e mettetelo sul trono di suo padre, e combattete per la famiglia del vostro signore. [Responsory2] @Tempora/Pent04-0:Responsory2 [Lectio3] !2 Kgs 10:4-7 4 Ma essi ebbero gran paura, e dissero: Ecco, non han potuto resistergli due re, e come potremo resistere noi? 5 Perciò i maggiordomi, i prefetti della città, i seniori e gli educatori mandaron a dire a Jeu: Noi siamo tuoi servi: faremo tutto quello che ordinerai, e non ci eleggeremo nessun re: fa tutto ciò che ti piace. 6 Ed egli scrisse loro un'altra lettera che diceva: Se voi siete miei e obbedite a me, prendete le teste dei figli del vostro signore e venite a trovarmi domani a quest'ora stessa in Jezrael. Ora, i figli del re, ch'erano settanta, erano allevati presso i principali della città. 7 Ed essi ricevuta la lettera presero i settanta figli maschi del re e li uccisero, e posero le loro teste in ceste e le mandarono a lui in Jezrael. [Responsory3] @Tempora/Pent04-0:Responsory3 [Lectio4] Sermone di san Giovanni Crisostomo !Omelia 25 sulla Lettera ai Romani Non pensiamo che se ci sono dei compagni che peccano con noi, ciò ci varrà di scusa: anzi questo aumenterà il nostro castigo. Difatti il serpente fu punito più della donna, e la donna più dell'uomo. E anche Gezabele ebbe un castigo maggiore di Acab, usurpatore della vigna (di Nabat); perché fu essa che avendo ordito tutto l'affare aveva dato al re occasione di caduta. Così anche tu, se sarai ad altri causa di perdizione, soffrirai molto di più di quelli ai quali sarai stato occasione di rovina. Poiché peccare da solo è meno pernicioso che indurre altri a peccare. [Responsory4] @Tempora/Pent04-0:Responsory4 [Lectio5] Perciò, se a volte ne vediamo che peccano, non solo non spingiamoli al male, ma sforziamoci di ritrarli dall'abisso stesso del male, per non essere puniti come colpevoli della loro perdizione. Ricordiamoci ancora sempre di quel terribile tribunale, del fiume di fuoco, delle insolubili ritorte, delle dense tenebre, dello stridore di denti e del verme velenoso e roditore. Ma dirai: Iddio è benigno. Dunque, tutte queste cose non saranno che parole, e non sarà punito quel ricco che disprezzava Lazzaro, e non saranno rigettate dallo sposo le vergini stolte? Dunque coloro da cui Cristo non ricevé alcun ristoro, non andranno nel fuoco preparato per il diavolo? Dunque chi si trova al banchetto con la veste lorda, non andrà in perdizione legato mani e piedi? Chi esige i cento denari dal suo compagno, non sarà dato ai manigoldi? Non sarà vero ciò che fu detto degli adulteri, cioè che «il verme loro non morrà né si estinguerà il loro fuoco?» (Marc. 9,43). [Responsory5] @Tempora/Pent04-0:Responsory5 [Lectio6] Ma Iddio le minaccia soltanto queste cose? Sì, dirai. E come mai, dimmi, di grazia, osi asserire tal cosa pubblicamente, profferire di propria autorità siffatto giudizio? Per me, e da ciò che Dio ha detto e da ciò che ha fatto, posso provare il contrario. Che se non credi perché si tratta dell'avvenire, credi almeno per quello ch'è già avvenuto. Perché non sono certo solo minacce e parole le cose che già furono e sortirono il loro effetto. Chi dunque colle acque del diluvio sommerse tutto il globo e fece perire quasi interamente la nostra specie in quell'immenso naufragio? Chi poi scagliò quei fulmini e quei dardi di fuoco sul paese di Sodoma? Chi sommerse nel mare tutto l'esercito Egiziano? Chi arse nelle fiamme la combriccola di Abiron? Chi fece morire di peste in un solo istante quei settantamila per il peccato di Davide? Non è forse Dio che inflisse loro questi ed altri castighi? [Responsory6] @Tempora/Pent04-0:Responsory6 [Lectio7] Lettura del santo Vangelo secondo Luca !Luc 18:9-14 In quell'occasione: Gesù, per alcuni che confidavano in se stessi d'essere giusti, e sprezzavano gli altri, disse questa parabola: Due uomini salirono al tempio per pregare: uno era fariseo, e l'altro pubblicano. Eccetera. _ Omelia di sant'Agostino Vescovo !Sermone 36 sulle parole del Signore, verso la metà Avesse almeno detto questo fariseo: Non sono come molti uomini. Che intende egli dicendo, «come gli altri uomini» (Luc. 18,11), se non tutti, eccetto lui? Io sono giusto, dice egli, gli altri tutti peccatori. «Io non sono come gli altri uomini, ingiusti, rapaci, adulteri» (Ibi). Orgoglioso, eccoti, nella vicinanza d'un pubblicano, l'occasione di gonfiarti maggiormente: «Neppure, dice, come questo pubblicano» (Ibi). Io, dice, sono solo (giusto): questo e come tutti gli altri. Non sono, dice, come questo, e, per le mie opere di giustizia, grazie alle quali io non sono un peccatore. [Responsory7] @Tempora/Pent01-3:Responsory1 [Lectio8] «Digiuno due volte la settimana, pago le decime di quanto possiedo» (Luc. 18,12). Che cosa domandi egli a Dio, cercalo nelle sue parole, e non vi troverai niente. Salito al tempio per pregare, non vuole domandare niente a Dio, e non fa che lodarsi. Non solo non prega Dio, ma si colma d'elogi; anzi giunge fino ad insultare colui che prega. «Il pubblicano invece si teneva in distanza» (Luc. 18,13), e tutta via egli era vicino a Dio: la coscienza del suo cuore lo teneva in distanza, ma un sentimento di fede lo ravvicinava. Egli si teneva lontano, questo pubblicano, ma il Signore l'osservava da vicino. [Responsory8] @Tempora/Pent01-0:Responsory8 [Lectio9] Poiché eccelso è il Signore, eppure riguarda le umili cose; ma «i superbi» (Ps. 137,13), come era quel fariseo, «li mira da lungi». Dio mira si da lungi i superbi, ma non li perdona. Ascolta ora ciò che si dice dell'umiltà del pubblicano. Non gli bastava di tenersi lontano: «non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo» (Luc. 18,13): per attirarsi gli sguardi (del Signore), non osava alzare gli occhi a lui; non osava guardare in alto: la sua coscienza l'opprimeva, ma la speranza to sollevava. Ascolta ancora . «Si batteva il petto». Si castigava da se stesso; perciò il Signore perdonava a quest'uomo penitente. «Si batteva il petto dicendo: Signore, abbi pietà di me peccatore». Ecco uno che prega. Che meraviglia che Dio non riconosca più in lui un peccatore quando lui stesso si considera peccatore? &teDeum [Ant 2] Il pubblicano, * tenendosi a distanza, non ardiva neppure alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. [Versum 2] V. Il Signore regna, s'è rivestito di maestà. R. Il Signore s'è rivestito di forza, e s'è cinto di potenza. [Ant 3] Questa se ne scese * a casa sua giustificato, al contrario dell'altro; perché chi si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato. [Versum 3] @Tempora/Pent21-0:Versum 3