[Rank] Dominica in Palmis;;I classis Semiduplex;;6 [Rule] no Gloria Credo Prefatio=Quad5 Prelude Passio omit commemoratio [Prelude] #Benedizione dei rami di palma !Antifona !Matt 21:9 Osanna al Figlio di David, benedetto Colui che viene nel nome del Signore. O Re di Israele: Osanna nel più alto dei cieli! _ ! Quindi il Sacerdote in piedi al lato dell'Epistola, non voltandosi al popolo, dice, a mani giunte, col tono dell'Orazione feriale: V. Il Signore sia con voi R. E con il tuo spirito. _ v. Preghiamo. O Dio, cui è giusta cosa amare, moltiplica in noi i doni della tua grazia ineffabile; e perché mediante la morte del tuo Figlio ci hai fatto sperare quanto crediamo, fa che per la sua resurrezione giungiamo la dove tendiamo. Il quale vive e regna con te in unità con lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen. _ _ ! Poi il Suddiacono nel solito luogo ganta la seguente Lettero nel tono dell'Epistola e alla fine bacia la mano del Sacerdote: _ !!Lezione Lettura dal Libro dell'Esodo. !Esodo 15. 27; 16. 1-7 In quei giorni: giunsero i figliuoli d'Israele ad Elim, dov'erano dodici fontane d'acqua, e settanta palme: e posero gli alloggiamenti vicino alle acque. E si partirono da Elim, e giunse tutta la moltitudine dei figliuoli di Israele nel deserto di Sin, che è tra Elim e Sinai, al quindici del secondo mese dopo la loro partenza dalla terra d'Egitto. E tutta la turba dei figliuoli d'Israele mormorò contro Mose ed Aronne in quella solitudine. E dissero loro i figliuoli d'Israele: Fossimo rimasti estinti per mano del Signore nella terra d'Egitto, quando sedevamo sopra le caldaie piene di carni, e mangiavamo il pane a sazietà: perché ci avete condotti in questo deserto per far morire tutti di fame? Ma il Signore disse a Mosè: ecco che io pioverò a voi pane dal cielo: vada il popolo e raccolga quanto basta per ogni di: onde io faccia prova di lui, se cammini o no secondo la mia legge. Ma il sesto dì ne prendano da serbare, e sia il doppio di quel che solevano pigliare per ciascun giorno. E Mosè ed Aronne dissero a tutti i figliuoli d'Israele: Questa sera riconoscerete che il Signore vi ha tratti dalla terra d'Egitto: e domattina vedrete la potenza del Signore. $Deo gratias _ _ ! Quindi si canta per Graduale. !!Graduale !Giovanni 11:47-50; 53 R. I principi dei sacerdoti e i farisei tennero adunanza e dissero: Che facciamo noi? Quest'uomo opera molti prodigi, se lo lasciamo così, tutti crederanno in lui: R. E i Romani verranno a distruggere la nostra città e la nostra nazione. V. Ma uno di loro, chiamato Caifa, che era sommo sacerdote di quell'anno, profetò dicendo: è meglio che un uomo solo muoia per il popolo e non che tutta la nazione perisca. Da quel giorno deliberarono di ucciderlo, dicendo: R. E i Romani verranno a distruggere la nostra città e la nostra nazione. _ ! Oppure un altro: !Matt 26:39-41 R. Nel monte degli Ulivi Gesù pregò suo Padre: Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice. R. Lo spirito è pronto, ma la carne è fiacca: sia fatta la tua volontà. V. Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. R. Lo spirito è pronto, ma la carne è fiacca: sia fatta la tua volontà. _ _ ! Mentre si canta il Responsorio, il Diacono pone l'Evangelario sopra l'altare, ed il Sacerdote, mentre il Diacono gli porge la barchetta, pone incenso nel turibolo. Quindi il Diacono dice: Munda cor meum, prende il libro dall'altare, chiede la benedizione dal Sacerdote: v. Mondami il cuore e le labbra, o Dio onnipotente, che mondasti con acceso carbone le labbra del profeta Isaia; con la tua benigna misericordia degnati di mondarmi in modo che io possa annunziare degnamente il tuo santo Vangelo. Per il Cristo nostro Signore. Amen. !Il diacono, preso l'Evangeliario dall'Altare, chiede la benedizione al sacerdote, sempre genuflesso sul gradino più alto dell'Altare. D. Degnati, signore, di benedirmi. ! Il sacerdote dice: S. Il Signore ti sia nel cuore e sulle labbra, affinché in modo degno e conveniente tu annunzi il suo Vangelo. Nel nome del Padre e del Figlio + e dello Spirito Santo. Amen. ! poil, mentre il Suddiacono tiene il lbiro, in mezzo tra due accoliti che portano le candele accese, segna il libro, lo incensa, e canta il Vangelo, come di seguito, nella maniera consueta: finito il quale, il Suddiacono riporta il libro al Sacerdote perché lo baci, il quale viene anche incensato dal Diacono. _ !!Vangelo Seguito ++ del S. Vangelo sec. S. Matteo. R. Gloria a Te, o Signore. !Matth. 21. 1-9 In quel tempo: Avvicinandosi a Gerusalemme, arrivato a Bètfage, vicino al monte degli ulivi, Gesù mandò due suoi discepoli, dicendo loro: «Andate nel villaggio dirimpetto a voi, e subito vi troverete un'asina legata con il suo puledro: scioglietela e conducetemela. E, se qualcuno vi dirà qualche cosa, dite; - il Signore ne ha bisogno; e subito ve li rilascerà». Ora tutto questo avvenne perché si adempisse quanto detto dal Profeta: «Dite alla figlia di Sion (Gerusalemme): Ecco il tuo Re viene a Te, mansueto, seduto sopra di un'asina ed asinello puledro di una giumenta». I Discepoli andarono e fecero come Gesù aveva loro detto. Menarono l'asina ed il puledro, vi misero sopra i mantelli e Gesù sopra a sedere. E molta gente stese i mantelli lungo la strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li spargevano sulla via, mentre le turbe che precedevano e seguivano gridavano: «Osanna al Figlio di Davide; benedetto Colui che viene nel nome del Signore». R. Lode a Te, o Cristo. S. Per questi evangelici detti siano perdonati i nostri peccati. _ _ !!Benedizione delle palme. ! Il Sacerdote benedice le palme, dicendo: V. Il Signore sia con voi R. E con il tuo spirito. v. Preghiamo. Signore Dio nostro, aumenta la fede di chi spera in te, e nella tua clemenza ascoltane le suppliche. Scenda su di noi la tua bene infinita misericordia; siano  da te benedetti questi rami di palma o d'ulivo; e come, moltiplicasti Noè per rappresentare la Chiesa, beneficasti Noè all'uscire dell'arca e Mosè all'uscire dall'Egitto con i figliuoli d'Israele, così fa, che portando questi rami di palma e d'ulivo, noi andiamo a Gesù Cristo con le buone opere per entrare un giorno nel l'eterna felicità. Il quale vive e regna con te e con lo Spirito Santo. Per tutti i secoli dei secoli. R. Amen. V. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo spirito. V. In alto i cuori. R. Li teniamo verso il Signore. V. Rendiamo grazie al Signore Dio nostro. R. È degno e giusto. Veramente degna, giusta e salutevole cosa è che noi sempre e dovunque rendiamo grazie a te, Signore santo, Padre onnipotente, eterno Dio, che ricevi lode nell'assemblea dei tuoi santi. A te servono le tue creature, perché esse solamente te riconoscono per loro creatore e loro Dio. Te celebrano tutte le opere tue, te benedicono tutti i santi tuoi, proclamando liberamente, davanti ai principi e ai potenti di questo secolo, il Nome grande del tuo Figlio Unigenito, innanzi al quale stanno gii Angeli e gli Arcangeli, i Troni e le Dominazioni, tutta la celeste milizia, cantando l'inno della tua gloria: ! Il coro canta: v. Santo, Santo, Santo è il Signore Dio degli eserciti. Pieni sono i cieli e la terra della tua gloria. Osanna nel più alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nel più alto dei cieli. _ _ ! Il Sacerdote dice: V. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo spirito. v. Preghiamo. Signore santo, Padre onnipotente, eterno Dio, noi ti supplichiamo che ti degni di bene + dire e santi + ficare questi germogli d'olivo, che facesti germinare dal legno e che la colomba al suo ritorno nell'arca portò nel becco; in guisa che chiunque ne riceverà, ottenga protezione per l'anima e per il corpo; e questo segno della tua grazia divenga, o Signore, rimedio della nostra salute. $Per Dominum _ _ v. Preghiamo. O Dio, che raduni le cose disperse e conservi quelle radunate; che benedicesti il popolo uscito incontro a Gesù con rami in mano; degnati di bene + dire anche questi rami di palma e di olivo, che i tuoi servi prendono con fede in onore del tuo nome; affinché rechino la tua benedizione a quanti abitano nei luoghi in cui sono portati; e, allontanata cosi ogni avversità, la tua destra protegga coloro che sono stati redenti da Gesù Cristo, tuo Figlio, Signore nostro. $Qui tecum _ _ v. Preghiamo. O Dio, che per meraviglioso ordine della tua Provvidenza, anche delle cose insensibili usi per esprimere l'economia della nostra salute, illumina, te ne preghiamo, i cuori dei tuoi servi, onde con frutto intendano il mistero significato nel fatto di quel popolo, che oggi per ispirazione celeste andò incontro al Redentore stendendo rami di palma e d'ulivo sul suo passaggio. I rami di palma designano i trionfi sul principe della morte; i rami d'ulivo indicano la spirituale unzione che era per venire. Quell'avventurata moltitudine presenti allora che il nostro Redentore mosso dalle miserie dell'umanità era per entrare in battaglia col principe della morte per la vita di tutto il mondo e che avrebbe trionfato con la sua stessa morte. E perciò gli presentò tali oggetti dei quali gli uni esprimessero il trionfo della vittoria, gli altri l'effusione della misericordia. Noi dunque, riconoscendo pienamente nell'avvenimento il fatto e il significato simbolico, Signore santo, Padre onnipotente, eterno Dio, umilmente ti supplichiamo per lo stesso Signor nostro Gesù  Cristo, di cui siamo membra, a farci trionfare in Lui e per Lui della morte e partecipare della sua gloriosa risurrezione. $Qui tecum. _ _ v. Preghiamo. O Dio, che volesti che una colomba annunziasse alla terra la pace per mezzo di un ramo d'ulivo, degnati di bene + dire questi rami d'ulivo e di altri alberi, perché siano al tuo popolo utili e salutari. Per Cristo nostro Signore. R. Amen. _ _ v. Preghiamo. Degnati, Signore, di bene + dire questi rami di palma e d'ulivo e fa che il tuo popolo compia spiritualmente con vera devozione quanto oggi esteriormente fa in tuo onore: che esso riporti vittoria sul nemico e corrisponda con amore alla tua opera misericordiosa.. $Per Dominum _ _ ! Il Sacerdote pone l'incenso nel turibolo, asperge tre volte i rami coli'acqua benedetta, dicendo l'antifona: Aspèrges me, Domine, e li incensa tre volte, quindi dice: V. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo spirito. v. Preghiamo. O Dio, che per la nostra salvezza mandasti nel mondo il tuo Figliuolo Gesù Cristo nostro Signore, onde abbassandosi sino a noi ci riportasse a te; e hai voluto che quando Egli entrò in Gerusalemme per compiere le Scritture, una turba di popolo credente gli stendesse sul cammino le sue vesti e rami di palme; fa che noi pure gli prepariamo, per mezzo della fede, la via dalla quale rimossa ogni pietra d'inciampo e di scandalo, le nostre opere gettino rami di giustizia, per così meritare di seguire le orme di Colui $Qui tecum. _ _ !!Pueri Hebraeorum ! Compiuta la benedizione, il dignitario maggiore del clero sale all'altare e porge un ramo benedetto al sacerdote celebrante, il quale poi distribuisce i rami, prima ai membri del clero e quindi ai fedeli; i quali piegano il ginocchio e bachino il ramo e la mano del celebrante. Intanto il coro canta le antifone seguenti: !Antifona !Ps 12:13 Ant. I figliuoli degli Ebrei, recanti rami d'ulivo, andarono incontro al Signore, gridando e dicendo: Osanna nel più alto dei cieli. _ !Altra Antifona !Matt 21:8 et 9 Ant. I figliuoli degli Ebrei stendevano le loro vesti sulla strada e gridavano dicendo: Osanna al figlio di David benedetto Colui che nel nome del Signore. ! Si ripetono finché la distribuzione non sia terminata. Quindi il Sacerdote dice: V. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo spirito. v. Preghiamo. Onnipotente eterno Dio, che per glorificare il Signor nostro Gesù, montato sull'umile giumenta, gli mandasti incontro una moltitudine festosa, ispirandole di gettargli ai piedi vestimenti e rami di ulivo cantando Osanna in sua lode, concèdici, ti preghiamo, di imitare la loro innocenza e di aver parte anche noi al loro merito. $Per eundem _ _ ! Poi si fa la Processione. E prima il Celebrante pone l'incenso nel turibolo ed il Diacono voltosi al popolo dice: V. Procediamo in pace. ! Ed il Coro risponde: R. Nel nome di Cristo. Amen. ! Precede il turiferaio col turibolo fumante: quindi il Suddiacono in paramenti, portando la croce, in mezzo a due accoliti con candelabri accesi: segue il clero per ordine, ultimo il Celebrante col Diacono a sinistra, tutti con i rami in mano: e si canta le seguenti antifone, o tutte o alcune, fino a che dura la processione. !Antifona !Matt 21:1-3, 7, 8, 9 v. Avvicinandosi il Signore a Gerusalemme, spedì due discepoli, dicendo loro: « Andate nella borgata che è dirimpetto a voi; troverete ivi legato un asinelio sul quale nessuno è montato sinora; scioglietelo e menatemelo. Se alcuno vi dirà qualche cosa, risponderete che il Signore ne ha bisogno”. I discepoli andarono, sciolsero l'asinelio e messivi sopra i loro mantelli, lo portarono a Gesù, che vi si pose a sedere. Gli uni stendevano le loro vesti sulla via; altri gettavano rami d'alberi, e quelli che seguivano gridavano: Osanna, benedetto Colui che viene nel nome del Signore, benedetto il regno del nostro padre David. Osanna nel più alto dei cieli! O Figlio di David, pietà di noi. _ !Altra Antifona !Joann 12:12, 13 v. Avendo sentito il popolo che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palma e gli andò incontro. I fanciulli gridavano: Ecco Colui che deve venire per salvare il popolo. Egli è la nostra salvezza e la redenzione d'Israele. Quanto Egli è grande ! I Troni e le Dominazioni gli vanno incontro ! Non temere, figliuola di Sion: ecco il tuo re che viene a te, assiso sopra un asinelio, come è stato predetto. Salve, o Re creatore del mondo, che sei venuto a riscattarci. _ !Altra Antifona. v. Sei giorni prima di Pasqua, quando il Signore venne a Gerusalemme, i fanciulli gli andarono incontro recanti in mano rami di palme e gridavano ad alta voce dicendo: Osanna nel più alto dei cieli ! Benedetto tu che sei venuto nella pienezza della tua misericordia: Osanna nel più alto dei cieli ! _ !Altra Antifona. Una turba di popolo, recante palme e fiori, esce incontro al Redentore e rende un degno omaggio a questo vincitore trionfante. Le genti acclamano al Figlio di Dio, e in lode di Cristo fanno risuonare per l'aria un cantico: Osanna nel più alto dei cieli. _ !Altra Antifona. v. Uniamoci, fedeli, alla voce degli Angeli e dei fanciulli; cantiamo al vincitor della morte: Osanna nel più alto dei cieli. _ !Altra Antifona. v. Gran turba, convenuta al giorno festivo, gridava al Signore: Benedetto Colui che viene nel nome del Signore. Osanna nel più alto dei cieli ! _ _ ! Al ritorno della Processione, un gruppo di cantori entra nella chiesa, chiude la porta e incomincia il Gloria, laus, che viene ripetuto dal popolo che si trova fuori. !Cantati tutti e due i versetti, si riprende il Gloria V. Gloria, lode e onore sia a te, Re, Cristo Redentore. Cui il fior dei fanciulli cantò l'Osanna pio. R. Gloria, lode e onore sia a te, Re, Cristo Redentore. Cui il fior dei fanciulli cantò l'Osanna pio. v. Tu sei il Re d'Israele e l'inclita prole di David: tu che nel nome del Signore, Re benedetto, vieni. R. Gloria, lode e onore sia a te, Re, Cristo Redentore. Cui il fior dei fanciulli cantò l'Osanna pio. v. Su in alto ti loda tutto il coro celeste, e insieme l'uomo mortale, e tutte le cose create. R. Gloria, lode e onore sia a te, Re, Cristo Redentore. Cui il fior dei fanciulli cantò l'Osanna pio. v. Il popolo ebreo ti mosse incontro con palme; e noi con preci, voti ed inni, eccoci innanzi a te. R. Gloria, lode e onore sia a te, Re, Cristo Redentore. Cui il fior dei fanciulli cantò l'Osanna pio. v. Essi, a te che andavi a soffrire, offrivano il tributo del loro omaggio; e noi, a te che regni, eleviamo questi canti. R. Gloria, lode e onore sia a te, Re, Cristo Redentore. Cui il fior dei fanciulli cantò l'Osanna pio. v. Essi ti piacquero: ti piaccia anche la devozione nostra, Re di bontà, Re di clemenza, cui piace ogni bene. R. Gloria, lode e onore sia a te, Re, Cristo Redentore. Cui il fior dei fanciulli cantò l'Osanna pio. _ _ ! Il Suddiacono con l'asta della croce bussa alla porta della chiesa, che subito si apre, e la Processione entra cantando: !!Responsorio v. Quando il Signore entrava nella santa città, i fanciulli Ebrei proclamando la risurrezione alla vita, R. Con rami di palma: Osanna, gridavano, nel più alto dei cieli. V. Avendo udito che Gesù veniva a Gerusalemme, gli uscirono incontro. R. Con rami di palma: Osanna, gridavano, nel più alto dei cieli. _ ! Poi si celebra la Messa, ed i rami si tengono in mano solo quando viene cantata la Passione e Vangelo. [Introitus] !Ps 21:20 et 22. v. Tu, o Signore, non allontanare da me il tuo soccorso, prendi cura della mia difesa: salvami dalla bocca del leone, e salva la mia debolezza dalle corna dei bufali. !Ps 21:2 Dio mio, Dio mio, guardami: perché mi hai abbandonato? La salvezza si allontana da me alla voce dei miei delitti. v. Tu, o Signore, non allontanare da me il tuo soccorso, prendi cura della mia difesa: salvami dalla bocca del leone, e salva la mia debolezza dalle corna dei bufali. [Oratio] Onnipotente eterno Dio, che per dare al genere umano un esempio d'umiltà da imitare, volesti che il Salvatore nostro s'incarnasse e subisse la morte di Croce: propizio concedi a noi il merito di accogliere gli insegnamenti della sua pazienza, e di partecipare alla sua risurrezione. $Per eundem [Lectio] Lettura dell'Epistola del beato Paolo Apostoli ai Filippesi. !Phil 2:5-11 Fratelli: Abbiate in voi gli stessi sentimenti dai quali era animato Cristo Gesù: il quale, essendo nella forma di Dio, non reputò che fosse una rapina quel suo essere uguale a Dio, ma annichilò se stesso, prese la forma di servo, fatto simile agli uomini, e per condizione riconosciuto quale uomo. Egli umiliò se stesso, facendosi ubbidiente sino alla morte e morte di croce. Perciò Dio stesso lo esaltò e gli donò un nome che è sopra qualunque nome: (qui si genuflette) onde nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio in cielo, in terra e negli abissi; e affinché ogni lingua confessi che il Signore Gesù Cristo è nella gloria di Dio Padre. [Graduale] !Ps 72:24 et 1-3 Tu mi hai preso per la destra, mi hai guidato col tuo consiglio, e mi 'hai accolto in trionfo. V. Com'è buono, o Israele, Iddio con chi è retto di cuore. Per poco i miei piedi non vacillarono; per poco i miei passi non sdrucciolarono; perché io ho invidiato i peccatori, vedendo la prosperità degli empi. _ !Tractus 21:2-9, 18, 19, 22, 24, 32 Dio, Dio mio, volgiti a me: perché mi hai abbandonato? V. La voce dei miei delitti allontana da me la mia salvezza. V. Dio mio, grido il giorno, e non rispondi: la notte, e non c'è requie per me. V. Eppure tu abiti nel santuario, o gloria d'Israele. V. In te confidavano i nostri padri: confidavano, e tu li liberavi. V. A te gridavano, ed erano salvati: in te confidavano, e non avevano da arrossire. V. Ma io sono un verme, e non un uomo: lo zimbello della gente, e il rifiuto della plebe. V. Tutti quelli che mi vedevano, si facevano beffe di me: storcevano la bocca e scrollavano il capo. V. Ha confidato nel Signore, lo salvi, giacché gli vuol bene. V. Essi mi osservarono e tennero gli occhi su di me: si spartirono le mie vesti, e tirarono a sorte la mia tunica. V. Salvami dalle zanne del leone: dalle corna degli unicorni salva la mia pochezza. V. Voi che temete il Signore, lodatelo: voi tutti, o prole di Giacobbe. glorificatelo. V. Sarà chiamata col nome del Signore la generazione che verrà; e i cieli annunzieranno la giustizia di lui. V. Al popolo che sorgerà, e che sarà opera del Signore. [Evangelium1] Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo san Matteo. !Matt 26:1-75; 27:1-66. [Evangelium2] In quel tempo disse Gesù ai suoi discepoli: J. Sapete bene che tra due giorni sarà Pasqua, e il Figlio dell'uomo verrà catturato per essere crocifisso. C. Si radunarono allora i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo nell'atrio del principe dei sacerdoti denominato Caifa, e tennero consiglio sul modo di catturar Gesù con inganno, e così poterlo uccidere. Ma dicevano: S. Non però nel giorno di festa perché non sorga un qualche tumulto nel popolo. C. Mentre Gesù si trovava in Betania nella casa di Simone il lebbroso, gli si avvicinò una donna che portava un vaso d'alabastro, pieno d'unguento prezioso, e lo versò sopra il capo di lui che era adagiato alla mensa. Ma nel veder ciò, i discepoli se ne indignarono e dissero: S. Perché tale sperpero? Poteva esser venduto quell'unguento a buon prezzo, e distribuito [il denaro] ai poveri. C. Ma, sentito questo, Gesù disse loro: J. Perché criticate voi questa donna? Ella invero ha fatto un'opera buona con me. I poveri infatti li avete sempre con voi, mentre non sempre potrete avere me. Spargendo poi questo unguento sopra il mio corpo, l'ha sparso come per alludere alla mia sepoltura. In verità io vi dico che in qualunque luogo sarà predicato questo vangelo, si narrerà altresì, in memoria di lei, quello che ha fatto. C. Allora uno dei dodici, detto Giuda Iscariote, se ne andò dai capi dei sacerdoti, e disse loro: S. Che mi volete dare, ed io ve lo darò nelle mani? C. Ed essi gli promisero trenta monete di argento. E da quel momento egli cercava l'occasione opportuna per darlo nelle loro mani. Or il primo giorno degli azzimi si accostarono a Gesù i discepoli e gli dissero: S. Dove vuoi tu che ti prepariamo per mangiare la Pasqua? C. E Gesù rispose loro: J. «Andate in città dal tale e ditegli: Il Maestro ti fa sapere: Il mio tempo oramai si è approssimato; io coi miei discepoli faccio la Pasqua da te». C. E i discepoli eseguirono quello che aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta poi la sera [Gesù], si era messo a tavola coi suoi dodici discepoli; e mentre mangiavano, egli disse: J. In verità vi dico che uno di voi mi tradirà. C. Sommamente rattristati, essi cominciarono a uno a uno a dirgli: S. Forse sono io, o Signore? C. Ma egli in risposta disse: J. Chi con me stende [per intingere] la mano nel piatto, è proprio quello che mi tradirà. Il Figlio dell'uomo, è vero, se ne andrà, come sta scritto di lui; ma guai a quell'individuo, per opera del quale il Figliuolo dell'uomo sarà tradito! Era bene per lui il non esser mai nato! C. Pigliando la parola, Giuda, che poi lo tradì, gli disse: S. Sono forse io, o Maestro? C. Gli rispose [Gesù]: J. Tu l'hai detto. C. Stando dunque essi a cena, Gesù prese un pane, lo benedisse, lo spezzò e lo porse ai suoi discepoli, dicendo: J. Prendete e mangiate; questo è il mio Corpo. C. E preso un calice, rese le grazie, e lo dette loro, dicendo: J. Bevetene tutti. Questo è il mio Sangue del nuovo testamento, che sarà sparso per molti in remissione dei peccati. E vi dico ancora, che non berrò più di questo frutto della vite fino a quel giorno, in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio. C. Recitato quindi l'inno, uscirono, diretti al Monte oliveto. Disse allora Gesù: J. Tutti voi in questa notte proverete scandalo per causa mia. Sta scritto infatti: Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge. Ma dopo che sarò resuscitato, vi precederò in Galilea. C. In risposta, Pietro allora gli disse: S. Anche se tutti fossero scandalizzati per te, io non mi scandalizzerò mai. C. E Gesù a lui: J. In verità ti dico che in questa medesima notte, prima che il gallo canti, tu mi avrai già rinnegato tre volte. C. E Pietro gli replico: S. Ancorché fosse necessario morire con te, io non ti rinnegherò. C. E dissero lo stesso gli altri discepoli. [Evangelium3] Arrivò alfine ad un luogo, nominato Getsemani, e ( Gesù) disse ai suoi discepoli: J. Fermatevi qui, mentre io vado più in là a fare orazione. C. E presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a farsi triste e ad essere mesto. E disse loro: J. È afflitta l'anima mia fino a morirne. Rimanete qui e vegliate con me. C. E fattosi un poco più in avanti, si prostrò a terra colla faccia e disse: J. Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice. In ogni modo non come voglio io [si faccia], ma come vuoi tu. C. E tornò dai suoi discepoli e li trovò che dormivano. Disse quindi a Pietro: J. E cosi, non poteste vegliare un'ora con me? Vegliate e pregate, perché non siate sospinti in tentazione. Lo spirito, in realtà, è pronto, ma è fiacca la carne. C. Di nuovo se ne andò per la seconda volta, e pregò, dicendo: J. Padre mio, se non può passar questo calice senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà. C. E ritornò di nuovo a loro, e li ritrovò addormentati. I loro occhi erano proprio oppressi dal sonno. E, lasciatili stare, andò nuovamente a pregare per la terza volta, dicendo le stesse parole. Fu allora che si riavvicinò ai suoi discepoli e disse loro: J. Dormite pure e riposatevi. Oramai l'ora è vicina, e il Figlio dell'uomo sarà consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi e andiamo; ecco che è vicino colui che mi tradirà. C. Diceva appunto così, quando arrivò Giuda, uno dei dodici e con lui una gran turba di gente con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore, aveva dato loro questo segnale, dicendo: S. Quello che io bacerò, è proprio lui; pigliatelo. C. E, senza indugiare, accostatosi a Gesù, disse: S. Salve, o Maestro! C. E gli dette un bacio. Gesù gli disse: J. Amico, a che fine sei tu venuto? C. E allora si fecero avanti gli misero le mani addosso e lo catturarono. Ma ecco che uno di quelli che erano con Gesù, stesa la mano, sfoderò una spada e, ferito un servo del principe dei sacerdoti, gli staccò un orecchio. Allora gli disse Gesù: J. Rimetti al suo posto la spada, perché chi darà di mano alla spada, di spada perirà. Credi tu forse che io non possa pregare il Padre mio, e che egli non possa fornirmi all'istante più di dodici legioni di Angeli? Come dunque potranno verificarsi le Scritture, dal momento che deve succedere così? C. In quel punto medesimo disse Gesù alle turbe: J. Come un assassino siete venuti a prendermi, con spade e bastoni. Ogni giorno io me ne stavo nel tempio a insegnare, e allora non mi prendeste mai. C. E tutto questo avvenne, perché si compissero le scritture dei Profeti. Dopo ciò, tutti i discepoli lo abbandonarono, dandosi alla fuga. Ma quelli, afferrato Gesù, lo condussero a Caifa; principe dei sacerdoti, presso il quale si erano radunati gli scribi e gli anziani. Pietro però lo aveva seguito alla lontana fino all'atrio del principe dei sacerdoti; ed, entrato là, si era messo a sedere coi servi allo scopo di vedere la fine. I capi dei sacerdoti intanto e tutto il consiglio cercavano una falsa testimonianza contro Gesù per aver modo di metterlo a morte; ma non trovandola, si fecero avanti molti falsi testimoni. Per ultimo se ne presentarono altri due, e dissero: S. Costui disse: Io posso distruggere il tempio di Dio, e in tre giorni posso rifabbricarlo. C. Levatosi su allora il principe dei sacerdoti, disse [a Gesù]: S. Io ti scongiuro per il Dio vivo, che tu ci dica, se sei il Cristo, figlio di Dio. C. Gesù rispose: J. Tu l'hai detto. Anzi vi dico che vedrete altresì il Figlio dell'uomo, assiso alla destra della Potenza di Dio, venir giù sulle nubi del cielo. C. Il principe dei sacerdoti allora si strappò le vesti, dicendo: S. Egli ha bestemmiato! Che abbiamo più bisogno di testimoni? Voi stessi ora ne avete sentito la bestemmia! Che ve ne pare? C. Egli ha bestemmiato! Che abbiamo più bisogno di testimoni? Voi stessi ora ne avete sentito la bestemmia! Che ve ne pare? C. È reo di morte! C. Allora gli sputarono in faccia e lo ammaccarono coi pugni. Altri poi lo schiaffeggiarono e gli dicevano: S. Indovina, o Cristo, chi è che ti ha percosso. C. Pietro intanto se ne stava seduto fuori nell'atrio. Or gli si accostò una serva e gli disse: S. Anche tu eri con Gesù di Galilea. C. Ma egli, alla presenza di tutti, negò, dicendo: S. Non capisco quello che dici. C. Mentre poi stava per uscire dalla porta, lo vide un'altra serva e disse ai presenti: S. Anche lui era con Gesù Nazareno! C. E di nuovo egli negò giurando: S. Io non conosco quest'uomo! C. Di lì a poco gli si avvicinarono coloro che si trovavano là, e dissero a Pietro: S. Tu sei davvero uno di quelli, perché anche il tuo accento ti da a conoscere per tale. C. Cominciò allora a imprecare e a scongiurare che non aveva mai conosciuto quell'uomo. E a un tratto il gallo cantò; allora Pietro si rammentò del discorso di Gesù: «Prima che il gallo canti, tu mi avrai rinnegato tre volte»; ed uscito di là, pianse amaramente. Fattosi poi giorno, tutti i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo congiurarono insieme contro Gesù per metterlo a morte; e, legatolo, lo portarono via e lo presentarono al governatore Ponzio Pilato. Il traditore Giuda, allora, visto che (Gesù) era stato condannato, sospinto dal rimorso, riportò ai capi dei sacerdoti e agli anziani i trenta denari, e disse: S. Ho fatto male, tradendo il sangue d'un innocente! C. Ma essi risposero: S. Che ci importa? Pensaci tu! C. Gettate perciò nel tempio le trenta monete d'argento, egli si ritirò di là, andando a impiccarsi con un laccio. I capi dei sacerdoti per altro, raccattate le monete, dissero: S. Non conviene metterle colle altre nel tesoro, essendo prezzo di sangue. C. Dopo essersi consultati tra di loro, acquistarono con esse un campo d'un vasaio per seppellirvi i forestieri. Per questo, quel campo fu chiamato Aceldama, vale a dire, campo del sangue; e ciò fino ad oggi. Così si verificò quello che era stato predetto per mezzo di Geremia profeta: «Ed hanno ricevuto i trenta denari d'argento, prezzo di colui che fu venduto dai figliuoli d'Israele, e li hanno impiegati nell'acquisto del campo d'un vasaio, come mi aveva imposto il Signore». Gesù pertanto si trovò davanti al governatore, che lo interrogò, dicendogli: S. Sei tu il re dei giudei? C. Gesù gli rispose: J. Tu lo dici. C. Ed essendo stato accusato dai capi dei sacerdoti e dagli anziani, non rispose nulla. Gli disse allora Pilato: S. Non senti di quanti capi d'accusa ti fanno carico? C. Ma egli non replicò parola, cosicché il governatore ne rimase fortemente meravigliato. Nella ricorrenza della festività [pasquale] il governatore era solito di rilasciare al popolo un detenuto a loro piacimento. Ne aveva allora in prigione uno famoso, chiamato Barabba. A tutti coloro perciò che si erano ivi radunati, Pilato disse: S. Chi volete che io vi lasci libero? Barabba, oppure Gesù, chiamato il Cristo? C. Sapeva bene che per invidia gliel'avevano condotto lì. Mentre intanto egli se ne stava seduto in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: S. Non aver nulla da fare con quel giusto, perché oggi in sogno ho dovuto soffrire tante ansie per via di lui! C. Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani sobillarono il popolo, perché fosse chiesto Barabba e fosse ucciso Gesù. In risposta allora il governatore disse loro: S. Chi volete che vi sia rilasciato? C. E quei risposero: S. Barabba. C. Replicò loro Pilato: S. Che ne farò dunque di Gesù, chiamato il Cristo? C. E ad una voce, tutti risposero: S. Crocifiggilo! C. Disse loro il governatore: S. Ma che male ha fatto? C. Ed essi gridarono più forte, dicendo: S. Sia crocifisso! C. Vedendo Pilato che non si concludeva nulla, ma anzi che si accresceva il tumulto, presa dell'acqua, si lavò le mani alla presenza del popolo, dicendo: S. Io sono innocente del sangue di questo giusto; è affar vostro! C. E per risposta tutto quel popolo disse: S. Il sangue di lui (ricada) sopra di noi e sopra i nostri figli! C. Allora rilasciò libero Barabba; e, dopo averlo fatto flagellare, consegnò loro Gesù, perché fosse crocifisso. I soldati del governatore poi trascinarono Gesù nel pretorio e gli schierarono attorno tutta la coorte; e lo spogliarono, rivestendolo d'una clamide di color rosso. Intrecciata poi una corona di spine, gliela posero in testa, e nella mano destra [gli misero] una canna. E piegando il ginocchio davanti a lui, lo deridevano col dire: S. Salve, o re dei Giudei. C. E dopo avergli sputato addosso, presagli la canna, con essa lo battevano nel capo. E dopo che l'ebbero schernito, gli levarono di dosso la clamide, gli rimisero le sue vesti, e lo condussero via per crocifiggerlo. Nell'uscire [di città], trovarono un tale di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a pigliare la croce. E arrivarono a un luogo, detto Golgota, cioè, del cranio. E dettero da bere [a Gesù] del vino mescolato con fiele; ma avendolo egli gustato, non lo volle bere. E dopo che l'ebbero crocifisso, se ne divisero le vesti, tirandole a sorte. E ciò perché si adempisse quello che era stato detto dal Profeta, quando disse: «Si sono divisi i miei abiti ed hanno messo a sorte la mia veste». E, postisi a sedere, gli facevano la guardia. E al di sopra del capo di lui, appesero, scritta, la causa (della sua condanna): - Questi è Gesù, re dei Giudei -. Furono allora crocifissi insieme con lui due ladroni: uno a destra ed uno a sinistra. E quelli che passavano di li, lo schernivano, crollando il capo, e dicevano: S. Tu che distruggi il tempio di Dio e che lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso; se sei il Figlio di Dio, scendi giù dalla croce. C. Parimenti anche i capi dei sacerdoti lo deridevano, beffandosi di lui cogli scribi e cogli anziani del popolo, e dicendo: S. Salvò gli altri, e non può salvare se stesso. Se è il re d'Israele, discenda ora dalla croce, e noi gli crederemo. Confidò in Dio. Se vuole, Iddio lo liberi ora! O non disse che era Figliuolo di Dio? C. E questo pure gli rinfacciavano i ladroni che erano stati crocifissi con lui. Si fece poi un gran buio dall'ora sesta fino all'ora nona. E verso l'ora nona Gesù gridò con gran voce: J. Eli, Eli, lamma sabacthani; C. cioè: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Ed alcuni che erano li vicini, sentitolo, dissero: S. Costui chiama Elia! C. E subito uno di loro, correndo, presa una spugna, l'inzuppò nell'aceto, e fermatala in vetta a una canna, gli dette da bere. Gli altri invece dicevano: S. Lasciami vedere, se viene Elia a liberarlo. C. Ma Gesù, gridando di nuovo a gran voce, rese lo spirito. !Si genuflette per un momento. Ed ecco che il velo del tempio si divise in due parti dall'alto in basso; e la terra tremò; e le pietre si spaccarono, le tombe si aprirono, e molti corpi di Santi che vi erano sepolti, resuscitarono. Usciti anzi dai monumenti dopo la resurrezione di Lui, entrarono nella città santa e comparvero a molti. Il centurione poi e gli altri che con lui facevano la guardia a Gesù, veduto il terremoto e le cose che succedevano, ne ebbero gran paura e dissero: S. Costui era davvero il Figliuolo di Dio. C. C'erano pure lì, in disparte, molte donne che avevano seguito Gesù dalla Galilea per assisterlo, tra le quali era Maria Maddalena, e Maria di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedeo. Essendosi poi fatta sera, arrivò un uomo, ricco signore di Arimatea, chiamato Giuseppe, discepolo anche lui di Gesù. Egli si era presentato a Pilato per chiedergli il corpo di Gesù; e Pilato aveva dato ordine che ne fosse restituito il corpo. E, prèsolo, Giuseppe lo avvolse in un lenzuolo pulito, e lo pose in un sepolcro nuovo, che si era già fatto scavare in un masso; e, dopo aver ribaltata alla bocca della tomba una gran lapide, se ne andò. [Evangelium4] Erano ivi Maria Maddalena e l'altra Maria, sedute di davanti al sepolcro. _ v. Mondami il cuore e le labbra, o Dio onnipotente, che mondasti con acceso carbone le labbra del profeta Isaia; con la tua benigna misericordia degnati di mondarmi in modo che io possa annunziare degnamente il tuo santo Vangelo. Per il Cristo nostro Signore. Amen. D. Degnati, signore, di benedirmi. S. Il Signore ti sia nel cuore e sulle labbra, affinché in modo degno e conveniente tu annunzi il suo Vangelo. Nel nome del Padre e del Figlio + e dello Spirito Santo. Amen. _ v. Il giorno dopo, successivo a quello della Parasceve, si radunarono i capi dei sacerdoti e i farisei presso Pilato, e gli dissero: «Signore, ci siamo rammentati che quel seduttore, quand'era vivo disse: «Dopo tre giorni io resusciterò». Comanda dunque che ne sia custodito il sepolcro fino al terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli a rubarlo, e dicano poi al popolo: Egli è risorto da morte. Questo ultimo inganno sarebbe peggiore del primo». Disse loro Pilato: «Avete le guardie; andate e custodite il sepolcro come vi pare». Ed essi partirono, e coi soldati resero sicuro il sepolcro, e ne sigillarono la pietra. [Evangelium] @:Evangelium1 @:Evangelium2 @:Evangelium3 @:Evangelium4 [Offertorium] !Ps 68:21-22 Oltraggio e dolore mi spezzano il cuore; attendevo compassione da qualcuno, e non ci fu; qualcuno che mi consolasse e non lo trovai: per cibo mi diedero del fiele e assetato mi hanno dato da bere dell'aceto. [Secreta] Concedi, te ne preghiamo, o Signore, che quest'ostia offerta alla presenza della tua Maestà, ci ottenga la grazia della devozione e ci acquisti il possesso della Eternità beata. $Per Dominum [Communio] !Matt 26:42 Padre mio, se non è possibile che questo calice passi senza chi io beva, sia fatta la tua volontà. [Postcommunio] O Signore, per l’efficacia di questo sacramento, siano purgati i nostri vizi e appagati i nostri giusti desideri. $Per Dominum