[Rank] Feria Tertia Majoris Hebdomadæ;;Feria privilegiata;;6 [Rank] (rubrica 1955 aut rubrica 1960) Feria Tertia Hebdomadæ Sanctæ;;Feria privilegiata;;6 [Rule] no Gloria Suffragium=Ecclesiae,Papa;; Prefatio=Quad5 Super popul Passio [Introitus] !Gal 6:14. v. Quanto a noi non sia mai che ci gloriamo d'altro se non della croce del Signor nostro Gesù Cristo; in Lui è la salvezza, la vita e la resurrezione nostra; per mezzo suo siamo stati salvati e liberati. !Ps 66:2 Dio abbia pietà di noi e ci benedica; faccia splendere su di noi il suo sguardo e ci usi pietà. v. Quanto a noi non sia mai che ci gloriamo d'altro se non della croce del Signor nostro Gesù Cristo; in Lui è la salvezza, la vita e la resurrezione nostra; per mezzo suo siamo stati salvati e liberati. [Oratio] Dio onnipotente ed eterno, concedici di celebrare i misteri della Passione, in modo da meritare il perdono dei peccati. $Per eundem [Lectio] Lettura del Profeta Geremia. !Jer 11:18-20 In quei giorni, disse Geremia: Tu, o Signore, me lo facesti conoscere, ed io compresi; tu mi hai scoperto i loro disegni. Io, come agnello mansueto portato ad essere sacrificato, non avevo compreso che essi congiuravano contro di me, dicendo: «Diamogli del legno invece del pane, facciamolo sparire dalla terra dei viventi, scompaia il ricordo del suo nome!». Ma tu, o Signore degli eserciti, che giudichi con giustizia, e scruti gli affetti e i cuori, fammi vedere la tua vendetta su di loro; perché è a te che affidai la mia causa, o Signore Dio mio. [Graduale] !Ps 34:13 et 1-2 Ed io, quand'essi mi perseguitavano, mi vestivo di cilizio, mi maceravo nel digiuno, e la mia preghiera si ripercuoteva nel mio petto. V. V Giudica, o Signore, i miei oppositori; disperdi quelli che mi combattono; prendi le armi e lo scudo e sorgi in mio soccorso [Evangelium] (rubrica 1955 aut rubrica 1960 dicitur) @Tempora/Quad6-0r:Munda Cor Passionis _ v.~ (deinde dicuntur semper) La Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo san Marco. !Marc 14:1-72; 15, 1-46 C. In quel tempo: Di li a due giorni era la Pasqua e alla festa degli azzimi; e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di prenderlo con inganno e poi di ucciderlo. Ma dicevano: S. Nel giorno di festa, no, perché non si scateni una sommossa nel popolo. C. Trovandosi Gesù a Betania in casa di Simone, il lebbroso, mentre se ne stava a mensa, ecco che arriva una donna con un alabastro pieno di unguento di spigonardo, di molto pregio, e, rotto l'alabastro, gli sparse tutto quell'unguento sulla testa. C'erano lì alcuni, che videro ciò a malincuore e dissero: S. Ma perché uno sperpero simile d'unguento? Si poteva vendere per più di trecento denari e farne godere i poveri. C. E ne fremevano contro di lei. Ma Gesù disse: J. Lasciatela stare. E perché le date noia così? Ella ha compiuto un'opera buona verso di me. Del resto i poveri li avete sempre a vostra disposizione, e quando volete potete far loro del bene; me invece non mi avete sempre! Ella ha fatto quel che ha potuto, anticipando l'unzione del mio corpo per la sepoltura. In verità io vi dico: In qualunque luogo del mondo sarà predicato questo Vangelo, in memoria di lei sarà narrato anche ciò che ora ella ha fatto. C. E Giuda Iscariota, uno dei dodici, andò dai principi dei sacerdoti per consegnarlo nelle mani loro. Uditane la proposta, essi ne gioirono e promisero di dargli del denaro. Egli, intanto, cercava un'occasione propizia per consegnarlo loro. Il primo giorno degli azzimi, quando immolavano la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: S. Dove vuoi che andiamo a prepararti per mangiare la Pasqua? C. Egli mandò due dei suoi discepoli, e disse loro: J. Andate alla città e incontrerete un uomo che porta una brocca d'acqua. Tenetegli dietro. Dovunque egli entri, dite al padrone della casa: Il Maestro dice: Dov'è la stanza, dove la stanza per mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Egli vi farà vedere un cenacolo grande e bene adorno. Lì fate per noi i preparativi. C. E i due discepoli partirono, arrivarono in città e trovarono tutto, proprio come egli aveva detto. E prepararono la Pasqua. Fattasi sera, egli arrivò con i suoi. Ma mentre stavano a mensa e mangiavano, Gesù disse: J. In verità vi dico che uno di voi che mangia con me, mi tradirà. C. Essi allora cominciarono a rattristarsi ed a dirgli un dopo l'altro: S. Sono io forse? C. Egli rispose loro: J. Uno dei dodici, il quale intinge con me la mano nel piatto. Il Figlio dell'uomo, purtroppo, se ne va, come è stato scritto di lui; ma guai a quell'individuo, per cui il Figlio dell'uomo sarà tradito! Era meglio per lui che non fosse mai nato! C. E mentre cenavano, Gesù prese il pane, e, benedettolo, lo spezzò e lo dette loro, e disse: J. Prendete: questo è il mio Corpo. C. E, preso il calice, rese le grazie, lo dette loro, è tutti ne bevvero. E disse loro: J. Questo è il Sangue mio del nuovo testamento, che sarà sparso per molti. In verità vi dico che io non berrò di questo frutto della vite fino a quel giorno, in cui ne berrò di nuovo genere nel regno di Dio. C. Cantato l'inno, uscirono, diretti al monte degli Olivi. Disse loro Gesù: J. Questa notte tutti subirete scandalo per causa mia. Sta scritto infatti: Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore. Ma dopo che sarò resuscitato, io vi precederò in Galilea. C. Ma Pietro gli disse: S. Anche se, per causa tua, tutti si scandalizzassero, io no! C. E Gesù gli disse: J. In verità ti dico che oggi, in questa medesima notte, prima che il gallo abbia cantato due volte, tu mi avrai rinnegato tre volte. C. Ma egli si affannava ad insistere: S. Quand'anche sia necessario che io muoia con te, non ti rinnegherò! C. E su per giù dicevano lo stesso tutti gli altri. Così arrivarono a un podere, chiamato Getsemani. Egli disse ai discepoli suoi: J. Sedete qui, finché sto in orazione. C. E prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni, e incominciò a tremare e a rattristarsi. E disse loro: J. L'anima mia è angosciata fino a morirne. Rimanete qui e vegliate. C. E, andato un po' più avanti, si buttò giù a terra e pregò, perché, se era possibile, passasse da lui quell'ora. E diceva: J. Abba, Padre! a te tutto è possibile; allontana perciò da me questo calice. Però non quello che voglio io, sia fatto, ma quello che vuoi tu. C. E tornò dai suoi, e li trovò che dormivano. Disse perciò a Pietro: J. Simone, tu dormi? Non hai potuto vegliare nemmeno un'ora? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito e pronto, ma la carne è inferma. C. E tornò nuovamente a pregare, ripetendo le stesse parole. Ritornò di nuovo a loro, e li ritrovò addormentati - in realtà non riuscivano a tener gli occhi aperti - , e non seppero proprio che cosa rispondergli. Ritornò anche una terza volta, e disse loro: J. Dormite oramai e riposatevi. Basta! L'ora è venuta. Ecco che oramai il Figlio dell'uomo sarà consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi! Andiamo! Chi mi tradirà, ecco che già è vicino. C. E diceva ancora così, quando arrivò Giuda Iscariota, uno dei dodici e, con lui, una gran turba di gente con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. Il traditore aveva dato loro questo segnale, dicendo: S. Quello che io bacerò, è proprio lui. Pigliatelo, e portatelo via con cautela. C. Ed arrivato là, si accostò subito a Gesù e gli disse: S. Salve, o Maestro! C. E gli dette il bacio. Quelli allora gli misero le mani addosso e lo catturarono. Uno però di coloro che gli stavano attorno, levò fuori una spada e ferì un servo del sommo sacerdote in modo da staccargli un orecchio. Gesù, prendendo la parola, disse loro: J. Siete venuti ad arrestarmi, come se fossi un assassino, con spade e con bastoni. Eppure, tutti i giorni stavo in mezzo a voi, ammaestrando nel tempio, e non mi pigliaste; ma ciò avviene, perché si verifichino le Scritture. C. Allora i suoi discepoli, abbandonandolo, se ne fuggirono tutti. Un adolescente soltanto, coperto da un lenzuolo solamente, teneva dietro a loro. Essi lo fermarono, ma lui, lasciato andare quel lino, scappò nudo dalle loro mani. E condussero Gesù al sommo Sacerdote, presso il quale si radunarono tutti i sacerdoti, gli scribi e gli anziani. Pietro poi lo seguì da lontano fin nell'atrio del sommo sacerdote, e si era messo a sedere insieme coi servi presso il fuoco, e si stava scaldando. I capi dei sacerdoti e tutto il consiglio cercavano contro di Gesù una testimonianza per poterlo mettere a morte, ma non la trovavano. Molti testimoni, sì, deponevano contro Gesù; ma le loro deposizioni erano in contrasto tra di loro. Or alcuni, messisi in piedi, attestavano il falso contro di Gesù, dicendo: S. Gli abbiamo sentito dire: Io distruggerò questo tempio fatto da mano umana, e in tre giorni ne fabbricherò un altro non manufatto. C. Le loro deposizioni insomma non erano d'accordo tra loro. Alzatosi il sommo sacerdote, interrogò Gesù con queste parole: S. Non rispondi nulla a queste accuse deposte contro di te da costoro? C. Egli tacque, e non disse parola. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendo: S. Sei tu il Cristo, figlio di Dio benedetto? C. E Gesù allora rispose: J. Sì, io sono il Cristo; e vedrete il Figlio dell'uomo, seduto alla destra della divina Maestà, venir giù sulle nubi del cielo. C. Il sommo sacerdote si stracciò le vesti, esclamando: S. Che bisogno abbiamo di testimoni? Non sentiste la bestemmia? Quale è il vostro parere? C. E tutti gridarono che egli era reo di morte. E alcuni cominciarono a sputacchiarlo, a bendarlo, e a dargli dei pugni; e gli dicevano: S. Indovina! C. Le guardie poi lo schiaffeggiarono. Mentre Pietro stava giù nel cortile, arrivò una delle serve del sommo sacerdote. E, veduto Pietro che si scaldava, lo sbirciò ben bene e disse: S. E tu pure eri con Gesù Nazareno! C. Ma egli negò, e disse: S. Non so, e non ho mai saputo quel che tu dica. C. E così, uscì fuori, davanti al cortile; e intanto il gallo cantò. Di nuovo, avendolo veduto un'altra serva, essa cominciò a dire: S. Costui è di quelli! C. Ma egli nuovamente negò. Dopo un poco quelli che erano lì presenti, dissero a Pietro: S. Eh! sì; tu sei proprio del numero di loro, perché tu sei Galileo! C. Egli allora cominciò a imprecare e a giurare, dicendo: S. Io proprio non conosco quell'uomo, di cui mi parlate. C. E subito, per la seconda volta, il gallo cantò. Pietro allora si ricordò del discorso fattogli da Gesù: Prima che il gallo canti due volte, tu mi avrai rinnegato tre. E incominciò a piangere. E, venuta la mattina, i sommi sacerdoti, con gli anziani e gli scribi e tutto quanto il consesso, fatta senza indugio un'adunanza, condussero Gesù, ammanettato, e lo consegnarono a Pilato. Pilato lo interrogò: S. Sei tu il re dei giudei? C. E Gesù gli rispose: J. Tu lo dici! C. I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose. Di nuovo Pilato lo interrogò, dicendogli: S. Non rispondi nulla? Non vedi di quante cose ti accusano? C. Allora poi Gesù rimase sempre più in silenzio, tanto che Pilato ne fece le meraviglie. Nella ricorrenza della Pasqua egli era solito di dare la libertà a uno dei carcerati, chiunque fosse stato il richiesto. Or c'era un tale, chiamato Barabba, che era stato messo nella prigione dei rivoltosi, perché in una sommossa egli aveva fatto un omicidio. Salito al pretorio, il popolo cominciò a richiedere quello che, di solito, gli veniva concesso. E Pilato rispose a quella gente: S. Volete che io vi mandi libero il re dei giudei? C. Sapeva bene che i capi dei sacerdoti glie lo avevano invece consegnato per invidia contro di lui. Ma quei ministri sacri sobillarono il popolo perché fosse rimesso in libertà Barabba. Pilato allora disse loro di nuovo: S. Che volete dunque io faccia del re dei giudei? C. E quelli gridarono: S. Crocifiggilo! C. Ma Pilato soggiunse loro: S. Che male ha egli fatto? C. E quelli invece gridavano più forte: S. Crocifiggilo! C. Pilato, allora, desiderando di accontentare il popolo, rilasciò Barabba, e consegnò loro, dopo averlo, fatto ben flagellare, Gesù, perché fosse crocifisso. I soldati poi lo condussero nell'atrio del pretorio, dove radunarono tutta la coorte. E lo vestirono di porpora e, intrecciata una corona di spine, gliela posero in capo. Cominciarono poi a salutarlo: Evviva il re dei giudei! E gli percotevano la testa con una canna, e lo sputacchiavano, e, dopo esserglisi inginocchiati davanti, lo adoravano. Dopo che l'ebbero schernito così, gli levarono d'addosso la porpora, gli rimisero le sue vesti, e lo fecero uscire per poterlo crocifiggere. Costrinsero quindi un tale che passava, venendo di campagna, certo Simone di Cirene, padre di Alessandro e di Rufo, a prendere la croce di lui. E lo trascinarono in un luogo detto Golgota che si interpreta, luogo del cranio; e gli dettero a bere un vino mescolato con mirra, che egli non prese. E mentre lo crocifiggevano, divisero le sue vesti, mettendo a sorte quello che toccava a ciascuno. Quando lo crocifissero, era l'ora terza. C'era anche il titolo della condanna di lui: «Re dei giudei». Con Gesù poi crocifissero due ladroni, uno alla sua destra ed uno alla sua sinistra. Così fu adempiuta la Scrittura che dice: «È stato annoverato tra i malfattori». E quanti gli passavano davanti, lo bestemmiavano scrollando il capo e dicendo: S. Va' va'! Tu che distruggi il tempio di Dio, e in tre giorni Io ricostruisci, salva te stesso, discendendo dalla croce! C. Parimenti anche i grandi sacerdoti, per irrisione, si dicevano a vicenda cogli scribi: S. Salvò tanti altri e dire che non può ora salvare se stesso! Cristo, re d'Israele scenda ora di croce, al fine di farci vedere e di farci credere! C. E lo svillaneggiavano anche quelli che erano crocifissi con lui. E arrivata l'ora sesta, si distesero le tenebre per tutta quanta la terra fino all'ora nona poi, con gran voce Gesù esclamò, dicendo: J. Eloi, Eloi, lamma sabacthani? C. Che fu interpretato: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? E alcuni che erano lì attorno, avendolo udito, dissero: S. Sentì? Chiama Elia! C. Uno poi corse, e, inzuppata una spugna nell'aceto, e messala in cima ad una canna, gliela porse a bere, dicendo: S. Attenti! Vediamo se Elia viene a liberarlo! C. Gesù intanto, emessa, una gran voce, spirò (Si genuflette per un momento). Il velo del tempio si divise in due parti dall'alto in basso. E il centurione che gli stava dì fronte, notando che era spirato esclamando sì forte, disse: S. Quest'uomo era davvero figlio di Dio! C. C'erano poi delle donne che da lontano stavano a vedere, tra cui Maria Maddalena e Maria, madre di Giacomo minore e di Giuseppe, e Salomè; le quali, quand'Egli era in Galilea, si erano date a seguirlo e gli prestavano servizi; e ce ne erano altre molte, che insieme con lui erano venute a Gerusalemme. (deinde dicuntur) _ v. Mondami il cuore e le labbra, o Dio onnipotente, che mondasti con acceso carbone le labbra del profeta Isaia; con la tua benigna misericordia degnati di mondarmi in modo che io possa annunziare degnamente il tuo santo Vangelo. Per il Cristo nostro Signore. Amen. D. Degnati, signore, di benedirmi. S. Il Signore ti sia nel cuore e sulle labbra, affinché in modo degno e conveniente tu annunzi il suo Vangelo. Nel nome del Padre e del Figlio + e dello Spirito Santo. Amen. _ v. ~ (sed rubrica 1955 aut rubrica 1960 haec versus omittuntur) Calata oramai la sera (siccome era la Parasceve, cioè il giorno vigilia del sabato), arrivò Giuseppe d'Arimatea, nobile decurione, il quale aspettava egli pure il regno di Dio; e con tutto coraggio si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che egli fosse già morto; e fatto chiamare il centurione, lo interrogò se fosse morto davvero. E informatone dal centurione, donò il corpo a Giuseppe. E Giuseppe, fatto acquisto di 'una sindone, dopo averlo deposto, lo avvolse nella medesima, e la mise in un sepolcro scavato nel masso e, alla bocca del sepolcro, per chiuderla, vi ribaltò un lastrone. [Offertorium] !Ps 139:5 Signore, proteggimi dalla mano del peccatore, e salvami dagli uomini iniqui. [Secreta] Orazione segreta O Signore, ti supplichiamo, che questi sacrifici, che sono preparati da salutari digiuni, ci rinnovino sempre più intensamente. $Per Dominum [Communio] !Ps 68:13-14 Gli sfaccendati alla porta parlano contro di me; i beoni mi scherniscono con le loro canzoni. Ma io a te rivolgo, o Signore, la mia preghiera: concedimi un tempo favorevole, per la grandezza della tua misericordia. [Postcommunio] Per la tua grazia santificatrice, o Dio onnipotente, siano estirpati i nostri vizi e forniti a noi rimedi eterni. Per nostro Signore. $Per Dominum [Super populum] !Orazione sul popolo v. Preghiamo. v. Umiliate il vostro capo a Dio. v. La tua misericordia, o Dio, ci purghi da ogni residuo dell'uomo vecchio, e ci renda capaci di un santo rinnovamento. $Per Dominum