[Rank] Feria Quarta Majoris Hebdomadæ;;Feria privilegiata;;6 [Rank] (rubrica 1955 aut rubrica 1960) Feria Quarta Hebdomadæ Sanctæ;;Feria privilegiata;;6 [Rule] no Gloria Suffragium=Ecclesiae,Papa;; Prefatio=Quad5 Super popul Passio LectioL1 [Introitus] !Phil 2:10, 8 et 11. v. Al nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi in cielo, in terra e nell'inferno; che il Signore si è fatto ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce; perciò il Signore Gesù Cristo è nella gloria del Padre. !Ps 101:2 Signore esaudisci la mia preghiera : e il mio grido giunga a Te. v. Al nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi in cielo, in terra e nell'inferno; che il Signore si è fatto ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce; perciò il Signore Gesù Cristo è nella gloria del Padre. [Oratio] Fa, te ne preghiamo o Signore onnipotente, che noi che siamo continuamente afflitti dai nostri peccati, ne siamo liberati per la Passione del tuo Figlio Unigenito. $Qui tecum [LectioL1] Lettura del Profeta Isaia. !Isa 63:1-7 Questo dice il Signore Iddio: Dite alla figliuola di Sion: Ecco, che arriva il tuo Salvatore; e la sua ricompensa è con lui. Chi è quegli che viene da Edom e da Bosra, con la veste tinta di rosso? cosi splendido nel suo abito, e così fiero nella grandezza della sua forza? Sono io, io che parlo con giustizia, io che sono potente per salvare. Perché dunque il tuo abito è rosso, e le tue vesti sono come di chi pigia nel tino? Il tino lo pigiai da me solo; e dei popoli con me non c'era nessuno. E io li pigiai col mio furore, e li calpestai coll'ira mia: il loro sangue mi sprizzò sulle vesti; e ne ho tutti i miei panni macchiati. Perché un giorno di vendetta era nel mio cuore, e l'anno della mia redenzione era venuto. Mirai all'intorno, e non era chi porgesse la mano, cercai e non ci fu chi desse aiuto; però mi soccorse il mio braccio, e la mia forza fu quella che mi sostenne. E ho schiacciato i popoli col mio sdegno, li ho stritolati col mio furore, e ho gettato a terra la loro fortezza. Io celebrerò le misericordie del Signore, le lodi del Signore, per tutto quello che ha fatto per noi il Signore Iddio nostro. $Deo Gratias [GradualeL1] !Ps 68:18 et 2-3 Non nascondere la tua faccia al tuo servo, che mi trovo nell'angoscia; ma esaudiscimi prontamente. Non nascondere la tua faccia al tuo servo, che mi trovo nell'angoscia; ma esaudiscimi prontamente. V. Salvami, Dio mio, perché le acque mi arrivano alla gola, sono immerso in un profondo pantano, ove non v'è appoggio. [OratioL1] O Dio, che volesti che tuo Figlioi soffrisse il supplizio della croce, onde liberarci dalla potenza del nemico; concedi a noi tuoi servi di pervenire alla grazia della resurrezione. $Per eundem [Lectio] Lettura del Profeta Isaia. !Is 53:1-12. In quei giorni disse Isaia: «O Signore, chi crederà a ciò che annunziammo? a chi si rivelerà la tua potenza? Egli (il Cristo) spunterà dinnanzi a Dio come virgulto, come germoglio che ha radici in arida terra. Egli non ha bellezza, né splendore; l'abbiamo veduto, ma non era di bell'aspetto, né l'abbiamo amato. Disprezzato, rifiuto degli uomini, l'uomo dei dolori, assuefatto al patire. Il suo volto era velato, Egli era cosi vilipeso che noi non ne facemmo alcun conto. Veramente egli ha presi sopra di sé i nostri mali, ha portati i nostri dolori; a noi è parso come un lebbroso, un percosso da Dio e umiliato. Egli invece è stato piagato per le nostre iniquità, è stato trafitto per le nostre scelleratezze: pesò su di lui il castigo che ci ridona la pace; per le sue lividure siamo stati risanati. Noi tutti siamo stati come pecore erranti, ciascuno aveva deviato per la sua strada, e il Signore pose addosso a lui l'iniquità di noi tutti. È stato sacrificato perché ha voluto: non ha aperto bocca; come pecorella sarà condotto al macello; come agnello muto dinanzi a chi lo tosa, egli non aprirà bocca. È tolto di mezzo con iniqua sentenza, ma chi si da pensiero della sua causa? Si egli fu strappato dalla terra dei viventi; per i peccati del mio popolo egli fu colpito a morte. A lui è preparata una tomba fra gli empi e tra i malfattori egli muore. E tuttavia non ha commesso iniquità né ebbe mai la frode sulla sua bocca. È Iddio che ha voluto consumarlo coi patimenti; ma quando avrà data la sua vita in sacrificio di espiazione, vedrà una lunga posterità e la volontà del Signore per mezzo di Lui sarà adempiuta. Libero dai tormenti dell'anima sua, ne vedrà i frutti e ne sarà sazio. Il Giusto, il mio Servo, santificherà delle moltitudini, e si addosserà le loro iniquità. Per questo gli darò una grande moltitudine; egli dividerà le spoglie dei forti, perché consegnò la sua vita alla morte, fu annoverato tra i malfattori, mentre caricava su di sé le colpe di molti e intercedeva per i peccatori». [Graduale] !Ps. 101:2-5,14 Signore, ascolta la mia preghiera, e il mio grido giunga fino a te. V. Non mi nascondere il tuo volto nel giorno che io mi trovo angustiato, piega l'orecchio verso di me. V. In qualunque giorno io ti invocherò, affrettati ad esaudirmi. V. Poiché i miei giorni svaniscono come nebbia, e le mie ossa si consumano come un tizzone. V. Io sono abbattuto, e come fieno il mio cuore si è disseccato; che mi scordo perfino di mangiare il mio pane. V. Tu, o Signore, svegliandoti, avrai pietà di Sion, perché è giunto il tempo di farle grazia. [Evangelium] (rubrica 1955 aut rubrica 1960 dicitur) @Tempora/Quad6-0r:Munda Cor Passionis _ v.~ (deinde dicuntur semper) La Passione di Nostro Signore Gesù Cristo secondo san Luca. (rubrica 1955 aut rubrica 1960 dicitur) !Luc 22:39-71; 23:1-53 (rubrica 1570 aut rubrica 1910 aut rubrica divino afflatu dicitur) !Luc 22:1-71; 23:1-53 (deinde dicuntur) C. In quel tempo: Si avvicinava la festa degli azzimi, detta volgarmente Pasqua; e cercavano i capi dei sacerdoti e gli scribi il modo di uccider Gesù; ma avevano paura del popolo. Entrò per altro Satana in Giuda, detto Iscariota, che era uno dei dodici, e che andò a parlare coi capi dei sacerdoti e coi magistrati intorno al modo di consegnarglielo nelle mani. Essi ne furono contenti, e fissarono di dargli un compenso in denaro. Egli ne convenne e cercava il momento opportuno per farne loro la consegna senza suscitar rumore. Venne appunto il giorno degli azzimi, nel quale si doveva per obbligo immolare la Pasqua. Gesù mandò Pietro e Giovanni, dicendo loro: J. Andate a fare i preparativi, perché possiamo mangiare la Pasqua. C. Ed essi in risposta: S. Dove vuoi tu che prepariamo? C. Ed egli replicò: J. AI primo vostro entrare in città, ecco che vi imbatterete in un uomo che porta una brocca con acqua; seguitelo fino alla casa dove va ed al suo padrone direte: Ti manda a dire il Maestro: quale è la stanza dove io posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli? E lui vi farà vedere un gran cenacolo, tutto in ordine; lì appunto apparecchiate. C. Essi se ne andarono e trovarono proprio come aveva detto loro Gesù, e vi prepararono la Pasqua. E quando fu l'ora, Egli si mise a tavola, e con lui i dodici apostoli. Disse loro: J. Ho desiderato con tanto ardore di mangiar questa Pasqua con voi prima di andare a patire; perché vi assicuro che non ne mangerò più, finché non si compia nel regno di Dio. C. E preso il calice, rese le grazie e disse: J. Prendete e bevetene un po' per uno; perché io vi dico, che non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio. C. E prese il pane, rese le grazie e lo porse loro dicendo: J. Questo è il mio corpo; che è dato per voi. Fate questo in memoria di me. C. Allo stesso modo fece col calice, dopo aver cenato, dicendo: J. Questo calice è il nuovo testamento nel sangue mio, che sarà sparso per voi. Del resto, la mano di chi mi tradisce, è proprio qui alla mensa con me; e in realtà il Figliuolo dell'uomo, secondo che è stato stabilito, se ne va, ma guai a quell'individuo, da cui egli verrà ad esser tradito! C. Ed essi incominciarono a domandarsi a vicenda chi di loro fosse quello che avrebbe fatto tal cosa. Nacque intanto tra di loro una disputa sopra chi di loro fosse il maggiore. Ma disse loro Gesù: J. re della terra dominano sui loro sudditi, e chi esercita il potere sopra di essi, viene chiamato benefattore. Non così però tra di voi; ma chi tra voi è il più grande, si faccia come il più piccolo; e chi presiede, come chi serve. Perché chi è da più: colui che siede a tavola, o colui che ne sta a servire? Non è forse colui che rimane a sedere? Ebbene, io sono in mezzo a voi come uno che serve. Siete voi; che avete continuato a rimanere con me, nonostante le dure prove da me subite. E perciò metto a vostra disposizione il regno, come il Padre l'ha messo a disposizione mia, perché mangiate e beviate alla mensa del mio regno, e vi assidiate in trono per giudicare le dodici tribù d'Israele. C. Disse poi a Pietro il Signore:. J. Simone, Simone, ecco che Satana va in cerca di voi per vagliarvi come si fa col grano. Io però ho pregato per te, perche non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli. C. Ma lui gli disse: S. Signore, io sono disposto a venire con te alla prigione e alla morte. C. Gli replicò Gesù: J. Io ti dico, o Pietro, che non canterà oggi il gallo prima che per ben tre volte tu non abbia negato di conoscermi. C. Rivolto agli altri, soggiunse: J. Quando vi mandai senza sacca, senza borsa e senza sandali, vi mancò mai nulla? C. Risposero: S. Nulla. C. E lui: J. Ora però chi ha una sacca, la prenda e prenda anche la borsa; e chi non ha spada, venda la sua veste e la compri. Perché vi dico che fino a tal punto conviene si compia ciò che è stato scritto di me: E cogli scellerati egli è stato annoverato. Ma stanno ormai per compiersi le cose che riguardano me. C. E quelli dissero: S. Signore, qui ci sono due spade. C. Ed egli: J. Basta così. C. Uscito intanto di casa, se ne andò, secondo il suo solito, al Monte Oliveto. (sed rubrica 1955 aut rubrica 1960 haec versus omittuntur) (rubrica 1955 aut rubrica 1960 dicitur) In quel tempo: Uscito Gesù di casa, se ne andò, secondo il suo solito, al Mon te Oliveto, e lo seguirono pure i suoi discepoli. Giunto colà, disse loro: J. Pregate, perché non abbiate a entrare in tentazione. C. Egli poi si distaccò da loro quanto un tiro di sasso e, messosi in ginocchio, pregava, dicendo: J. Padre, se vuoi, allontana da me questo calice; non si faccia peraltro la mia volontà, ma la tua. C. Gli apparve allora un Angelo dal cielo che lo confortò. Ed, entrato in agonia, più lungamente pregava. E gli venne un sudore come di gocce di sangue che cadeva fino a terra. E quando si fu alzato dall'orazione e si fu avvicinato ai suoi discépoli, li trovò che dalla tristezza dormivano. Disse loro perciò: J. Ma perché dormite? Alzatevi e pregate, se non volete entrare in tentazione. C. Diceva così, quand'ecco arrivò là una turba di gente, e quello che aveva nome Giuda, uno dei dodici, precedeva tutti; e si accostò a Gesù per dargli un bacio. Gesù però gli disse: J. Giuda, con un bacio tu tradisci il Figliò dell'uomo? C. Vedendo, coloro che gli stavano vicini, dove sarebbe andata a finire la cosa, gli dissero: S. Signore, e se noi adoperassimo la spada? C. Infatti uno di essi percosse un servo del capo dei sacerdoti e gli recise l'orecchio destro. Ma Gesù, riallacciando il discorso, disse: J. Basta così! C. E toccatogli l'orecchio, glielo risanò. Rivolto quindi ai capi dei sacerdoti e ai magistrati del tempio, ed agli anziani del popolo che erano andati là, soggiunse: J. Siete venuti con spade e con bastoni quasi che io fossi stato un ladrone; mentre tutti i giorni ero nel tempio, e voi non moveste una mano contro di me. Ma questa è l'ora vostra ed è la potestà delle tenebre. C. Arrestato che l'ebbero, lo condussero a casa del sommo sacerdote; mentre Pietro lo seguiva alla lontana. Dopo avere acceso un fuoco in mezzo al cortile, quella gente ci si era messa attorno, e Pietro con loro. Avendolo veduto una serva, mentr'egli si scaldava, e avendolo sbirciato ben bene per assicurarsene, esclamò: S. Anche quest'uomo era con lui. C. Ma egli lo negò, dicendo: S. Donna, io non lo conosco. C. E dopo un po' un altro, vedendolo, disse: S. Anche tu sei di costoro. C. Ma Pietro rispose: S. Buon uomo, non sono io. C. E dopo un intervallo quasi di un'ora, un altro affermava con dire: S. Senza dubbio egli era con lui, dal momento che egli è Galileo. C. E Pietro: S. Uomo, io non so quello che dici. C. Ma mentr'egli parlava, ecco che un gallo cantò. E il Signore si voltò e guardò Pietro. Egli allora si rammentò di quel che Gesù gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, mi avrai rinnegato tre volte». E levatosi di là, pianse amaramente. Coloro intanto che tenevano legato Gesù, Io schernivano e lo percuotevano, e lo bendavano e gli davano schiaffi, e poi lo interrogavano, dicendogli: S. Indovina chi t'ha percosso? E tant'altre cose, bestemmiando, dicevano contro di lui. C. E come si fu fatto giorno, si radunarono gli anziani del popolo e i capi dei sacerdoti e gli scribi, e portarono Gesù nel sinedrio, e gli domandarono: S. Dicci se sei il Cristo. C. Rispose: J. Se vi dico di sì, voi non mi credete; se poi interrogo voi, non mi risponderete, ne mi metterete in libertà. Ma d'ora in avanti il Figlio dell'uomo starà seduto alla destra della potenza di Dio. C. E allora gli dissero tutti: S. Tu dunque sei Figlio di Dio? C. Rispose: J. Voi stessi lo dite che sono. C. Ma quelli conclusero: S. Che c'è più bisogno di aver testimoni? Noi stessi l'abbiamo appreso dalle stesse sue labbra. C. Levatasi su tutta quella moltitudine, lo condussero a Pilato. E lì cominciarono ad accusarlo, dicendo: S. L'abbiamo sorpreso, mentre sobillava il nostro popolo e lo sconsigliava a pagare a Cesare il tributo, e mentre affermava di essere il Cristo re. C. Pilato però lo interrogò con dirgli: S. Tu sei il re dei giudei? C. Egli rispose: J. Tu lo dici! C. Disse perciò Pilato ai capi dei sacerdoti: S. Io non trovo nulla di colpevole in quest'uomo. C. Ma quelli insistevano e dicevano: S. Mette sottosopra il popolo, insegnando per tutta la Giudea dopo aver principiato dalla Galilea fin qua. C. Sentendo ricordare la Galilea, Pilato domandò se egli fosse Galileo. Saputo, quindi, che egli era della giurisdizione d'Erode, lo mandò a lui, trovandosi egli pure in Gerusalemme in quei giorni. Al veder pertanto Gesù, Erode provò gran piacere. Egli era bramoso da gran tempo di vederlo, perché aveva sentito dir molte cose di lui, e perché sperava di vedergli fare qualche miracolo. Gli rivolse quindi molte domande; ma lui non gli rispose. E i capi dei sacerdoti e gli scribi insistevano ed accusarlo con più accanimento; mentre Erode con i suoi soldati lo derideva. E, dopo averlo vestito, per scherno, d'una veste bianca, lo rimandò a Pilato. Così Erode e Pilato diventarono amici in quel medesimo giorno, mentre prima erano nemici tra loro. Pilato, allora, adunati i capi dei sacerdoti e i magistrati del popolo, disse loro: S. Mi presentaste quest'uomo come sollevatore del popolo; ed ecco che, interrogatolo alla vostra presenza, non ho trovato in lui colpa alcuna delle tante accuse portate contro di lui. Ma nemmeno Erode! Infatti vi mandai da lui, ed ecco qua che nulla gli è stato fatto che sia degno di morte. Gli darò pertanto un castigo, e poi lo rimetterò in libertà. C. Ora egli era obbligato, in occasione della festa, a liberare in grazia loro uno dal carcere. Ma tutto il popolo ad una voce gridò: S. Levaci di mezzo lui, e lasciaci libero. Barabba! C. Il quale Barabba era stato messo in prigione a causa d'una rivolta e d'un omicidio commesso. Perciò Pilato parlò loro di nuovo, con l’intendimento di liberare Gesù. Ma essi, rispondendogli, gridavano: S. Crocifiggilo! Crocifiggilo! C. E per la terza volta disse loro: S. Ma che male ha egli fatto? Io non trovo in lui nessuna ragione di morte. Gli darò dunque una punizione e poi lo libererò. C. Ma essi incalzavano con voci sempre più grosse e chiedevano che fosse crocifisso. E cosi con sempre maggiore insistenza! Pilato allora sentenziò che fosse soddisfatta la loro richiesta. Liberò, cioè, quello che per omicidio e per ribellione era stato messo in prigione, e rilasciò Gesù al loro arbitrio. E mentre lo portavano via, fermarono un certo Simone di Cirene che tornava dalla campagna, e lo costrinsero a portare la croce, andando dietro Gesù. Lo seguiva molta turba di popolo e di donne, le quali piangevano ed emettevano lamenti per lui. E Gesù, volto verso di loro, disse: J. Figliuole di Gerusalemme, non piangete su di me; piangete piuttosto sopra voi stesse e sopra i vostri figliuoli; perché verranno giorni, nei quali sarà detto: Beate le sterili, e beati quei seni che non hanno generato e le mammelle che non hanno dato mai latte! Cominceranno allora a dire ai monti: Cadete sopra di noi!, e alle colline: Ricopriteci! Perché, se queste cose avvengono a un legno verde, che ne sarà di quello secco? C. Ed erano condotti insieme a lui due altri malfattori, perché dovevano esser giustiziati. Giunti che furono in un luogo chiamato Calvario, vi crocifissero Gesù e i due ladroni: uno alla sua destra e uno alla sua .sinistra. E Gesù diceva: J. Padre, perdona loro, perché non san quello che fanno. C. E, per dividersene le vesti, le tirarono a sorte. Il popolo poi se ne stava lì a vedere, e i caporioni cogli altri lo deridevano, dicendo: S. Salvò gli altri; ora salvi se stesso, se davvero è il Cristo, l'eletto di Dio. C. Lo insultavano ancora i soldati, mentre gli si avvicinavano e gli porgevano l'aceto. Dicevano: S. Se tu sei il re dei giudei, salvati. C. Era poi stata posta un'iscrizione sopra il capo di lui, scritta in greco, in latino e in ebraico: - Questo è il Re dei Giudei-. Uno di quei due ladroni, ivi giustiziati, lo bestemmiava, dicendogli: S. Se sei il Cristo, salva te stesso e noi. C. Ma l'altro [ladrone] per risposta lo sgridava, dicendogli: S. Nemmeno tu temi Dio, dal momento che ti trovi nello stesso supplizio? E, purtroppo, giustamente noi ci troviamo qui subendo un trattamento degno delle nostre azioni; ma lui non ha fatto nulla di male. C. E disse a Gesù: S. Signore, ricordati di me, arrivato che sarai nel tuo regno. C. E Gesù gli rispose: J. In verità ti dico: Oggi sarai con me in paradiso. C. Era quasi l'ora sesta, e si fece un gran buio per tutta la terra fino all'ora nona. E il sole si oscurò, e il velo del tempio si squarciò per il mezzo. Ed esclamando [Gesù] con gran voce, disse: J. Padre, nelle tue mani raccomando il mio spirito. C. E così dicendo, spirò (Si genuflette per un momento). Considerando pertanto il centurione quello che era avvenuto, glorificò Iddio dicendo: S. Veramente quest'uomo era un giusto! C. E tutta la folla di coloro che erano stati presenti a quello spettacolo ed erano testimoni di quello che avveniva, se ne tornarono indietro battendosi il petto. Tutti i conoscenti di lui poi, come pure le donne che l'avevano seguito dalla Galilea, se ne tenevano lontani, osservando tali cose. (deinde dicuntur) _ v. Mondami il cuore e le labbra, o Dio onnipotente, che mondasti con acceso carbone le labbra del profeta Isaia; con la tua benigna misericordia degnati di mondarmi in modo che io possa annunziare degnamente il tuo santo Vangelo. Per il Cristo nostro Signore. Amen. D. Degnati, signore, di benedirmi. S. Il Signore ti sia nel cuore e sulle labbra, affinché in modo degno e conveniente tu annunzi il suo Vangelo. Nel nome del Padre e del Figlio + e dello Spirito Santo. Amen. _ v. ~ (sed rubrica 1955 aut rubrica 1960 haec versus omittuntur) Ma ecco arrivare un tale, chiamato Giuseppe, che era decurione, uomo buono e giusto. Egli non aveva preso mai parte alle decisioni, né all'operato degli altri; cittadino d'Arimatea, città della Giudea, egli pure aspettava il Regno di Dio. Si presentò perciò a Pilato e gli domandò il corpo di Gesù. Dopo averlo deposto, Io avvolse in un lenzuolo e lo compose in un sepolcro scavato nel sasso, dove fino allora non era stato mai sepolto nessuno. [Offertorium] !Ps 101:2-3. Signore, esaudisci la mia preghiera, e giunga a te il mio grido: non volgere da me la tua faccia. [Secreta] Accogli, o Signore, te ne supplichiamo, questo dono che Ti è offerto, e degnati di far si che penetriamo con col nostro fervore nel mistero della passione del tuo Figlio Signore nostro. $Per eundem [Communio] !Ps 10:13 et 14. Mescolai con lacrime la mia bevanda, perché, levatomi in alto, mi hai atterrato; ed io come stelo sono inaridito; tu invece, o Signore, sussisti in eterno; e tu sorgendo farai misericordia a Sion, perché è giunto il tempo di avere pietà di essa. [Postcommunio] Concedi alle anime nostre, o Dio onnipotente, di ritenere fermamente che la vita eterna ci è stata elargita da te, la morte temporale del Figlio tuo, che ci viene attestata da questi venerandi misteri. $Per eundem [Super populum] !Orazione sul popolo v. Preghiamo. v. Umiliate il vostro capo a Dio. v. Volgi lo sguardo, o Signore, te ne supplichiamo, su questa tua famiglia, per la quale nostro Signore Gesù Cristo non esitò di darsi nelle mani dei carnefici e di subire il supplizio della croce. $Qui tecum