[Rank] Feria Quinta in Coena Domini;;Feria privilegiata Duplex I classis;;7 [Rule] Gloria Prefatio=Quad5 Communicantes Post Missam Maundi Ter miserere no Pax no Qui dixisti Benedicamus Domino no Benedictio no Ultima Evangelium [Introitus] !Gal 6:14. v. Quanto a noi non sia mai che ci gloriamo d'altro se non della croce del Signor nostro Gesù Cristo; in Lui è la salvezza, la vita e la resurrezione nostra; per mezzo suo siamo stati salvati e liberati. !Ps 66:2 Dio abbia pietà di noi e ci benedica; faccia splendere su di noi il suo sguardo e ci usi pietà. v. Quanto a noi non sia mai che ci gloriamo d'altro se non della croce del Signor nostro Gesù Cristo; in Lui è la salvezza, la vita e la resurrezione nostra; per mezzo suo siamo stati salvati e liberati. [Oratio] Dio, da cui Giuda ricevette il castigo del suo delitto e il ladrone il premio del suo pentimento, fa a noi sentire l'effetto della tua pietà, affinché, come nella sua Passione Gesù Cristo Signor nostro diede all'uno e all'altro il dovuto trattamento, cosi tolte da noi le aberrazioni dell'uomo vecchio, ci dia la grazia della sua risurrezione. $Qui tecum [Lectio] Lettura del'Epistola del B. Paolo Apostolo ai Corinzi. !1 Cor 11:20-32. Fratelli; quando vi adunate in sacra adunanza, non vi comportate come chi deve prepararsi a mangiare la Cena del Signore, poiché  ciascuno  pensa  a consumare la propria cena tanto che uno patisce la fame e l'altro si ubriaca. Ma non avete le vostre case per mangiare e bere? O avete in disprezzo l'assemblea di Dio e desiderate far arrossire coloro che non hanno nulla? Che " devo dirvi? forse lodarvi? In questo certamente no, Quello infatti che io vi ho insegnato me l'ha comunicato il Signore, e cioè: II Signore Gesù la notte in cui fu tradito, prese il pane e, dopo aver reso le grazie a Dio [di qui il nome di «Eucaristia»], lo spezzò e disse: «Prendete e mangiate: questo è il mio Corpo, che sarà dato a morte per voi; fate questo in memoria di me». E similmente, dopo aver cenato, prese anche il Calice, dicendo: «Questo Calice è il nuovo Patto nel mio Sangue: fate questo tutte le volte che ne berrete in mio ricordo», Quindi ogni qualvolta mangerete questo Pane e berrete questo Calice annunzierete la morte del Signore, finché Egli non venga [per il Giudizio]. Chiunque dunque mangerà questo Pane o berrà il Calice del Signore indegnamente sarà reo del Sangue e del Corpo del Signore. Ognuno pertanto esamini se stesso e poi mangi di quel Pane e beva di quel Calice; perché chi ne mangia e ne beve indegnamente, non pensando che quello è il Corpo del Signore, mangia e beve la sua condanna. -Ecco perché tra voi ci sono molti malati e deboli [spiritualmente], e parecchi ne muoiono. Se ci esaminassimo bene da noi stessi, non saremmo condannati; invece se siamo giudicati dal Signore, Egli deve castigarci [con castighi materiali] per non condannarci col mondo [ma per farci ravvedere]. [Graduale] !Phil 2:8-9 Il Cristo si è fatto per noi obbediente fino alla morte e morte di croce. V. Perciò Dio lo ha esaltato e gli ha dato un nome, che è sopra ogni altro nome. [Evangelium] Séguito ++ del S. Vangelo secondo Giovanni. !Joann 13:1-15 Prima della festa di Pasqua, Gesù sapendo che per lui era venuta l'ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine: e fatta la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figliuolo di Simone Iscariota, il disegno di tradirlo: sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani, e ch'era venuto da Dio e a Dio se ne tornava: si leva da tavola, depone il mantello e, preso un asciugatoio, se Io cinge. Poi versa dell'acqua nel bacino, e si mette a lavare i piedi ai discepoli e a rasciugarli con l'asciugatoio. Viene dunque a Simon Pietro; e Pietro gli dice: Signore, tu lavare i piedi a me? Gesù gli rispose: «Quel che io faccio, tu adesso non lo sai; ma lo capirai dopo». Pietro gli dice: Tu non mi laverai i piedi, mai! E Gesù gli risponde: «Se io non ti laverò, non avrai parte con me». E Simon Pietro gli dice: Signore, non soltanto i piedi, ma anche le mani e il capo! E Gesù gli dice : «Chi è stato lavato, non ha bisogno di lavarsi, se non i piedi, ma è interamente mondo. E voi siete mondi, ma non tutti». Siccome sapeva chi era colui che l'avrebbe tradito, per questo disse: «Non tutti siete mondi». Come dunque ebbe loro lavato i piedi, ed ebbe ripreso il mantello, rimessosi a tavola, disse loro: « Lo capite quel che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore; e dite bene, perché lo sono. Orbene, se io, che sono il Signore e il Maestro , vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi l'uno all'altro. Poiché vi ho dato un esempio, affinché cosi come ho fatto io, facciate anche voi». [Offertorium] !Ps 117:16 et 17. La destra del Signore ha mostrato la sua potenza; la destra del Signore mi ha esaltato: non morrò, ma vivrò e narrerò le opere del Signore. [Secreta] O Signore santo, Padre onnipotente, eterno Dio, ti renda accetto questo nostro sacrificio quegli stesso, che con l'odierna istituzione insegnò ai suoi discepoli di offrirlo in sua memoria, Gesù Cristo, Figlio tuo, Signore nostro; il quale con te vive e regna. $Qui tecum [Communicantes] Uniti in una stessa comunione celebriamo il giorno santissimo nel quale nostro Signore Gesù Cristo fu consegnato per noi; e veneriamo anzitutto la memoria della stessa gloriosa sempre Vergine Maria, Madre del medesimo nostro Dio e Signore Gesù Cristo: e di quella (rubrica 1960 dicitur) del beato Giuseppe, Sposo della medesima Vergine e dei tuoi beati Apostoli e Martiri: Pietro e Paolo, Andrea, Giacomo, Giovanni, Tommaso, Giacomo, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Simone e Taddeo, Lino, Cleto, Clemente, Sisto, Cornelio, Cipriano, Lorenzo, Crisógono, Giovanni e Paolo, Cosma e Damiano, e di tutti i tuoi Santi; per i meriti e per le preghiere dei quali concedi che in ogni cosa siamo assistiti dall'aiuto della tua protezione. (Congiunge le mani) Per il medesimo Cristo nostro Signore. Amen. _ _ ! tiene le mani allargate sulle offerte Ti preghiamo, dunque, o Signore, di accettare placato questa offerta di noi tuoi servi e di tutta la tua famiglia, che ti offriamo per il giorno in cui nostro Signore Gesù Cristo affidò ai suoi discepoli di celebrare i misteri del Corpo e del Sangue: ti preghiamo, o Signore, fa che i nostri giorni scorrano nella tua pace e che noi veniamo liberati dall’eterna dannazione e annoverati nel gregge dei tuoi eletti. (Congiunge le mani) Per Cristo nostro Signore. Amen. _ _ La quale offerta Tu, o Dio, dégnati, te ne supplichiamo, di rendere in tutto e per tutto (fa tre segni di croce sopra le offerte) bene + detta, ascrit + ta, ratifi + cata, ragionevole e accettabile (fa un segno di croce sull'ostia) affinché diventi per noi il Cor + po (e uno sul calice) e il San + gue del tuo dilettissimo Figlio (congiunge le mani) nostro Signore Gesù Cristo. _ _ Il Quale nella vigilia della Passione, cioè oggi, prende l'ostia) preso del pane nelle sue sante e venerabili mani (alza gli occhi al cielo), alzati gli occhi al cielo, a Te Dio Padre suo onnipotente (china il capo) rendendoti grazie, (fa un segno di croce sull'ostia) lo bene + disse, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli, dicendo: Prendete e mangiatene tutti: [Communio] !Joann 13:12, 13 et 15. Il Signore Gesù, come ebbe cenato con i suoi discepoli, lavò loro i piedi, e disse: comprendete quel che io, Signore e maestro ho fatto a voi? Io vi ho dato l'esempio, perché cosi facciate anche voi. [Postcommunio] O Signore Dio nostro, ristorati da questi vitali alimenti, concedici di conseguire, col dono della tua immortalità, ciò che celebriamo durante la nostra vita mortale. $Per Dominum [Post Missam] !!Pange Lingua ! Finitala Messa, subito si procede alla solenne traslazione e reposizione del Sacramento, per riservarlo in una pisside per far la Comunione in giorno seguente. ! Per la solenne reposizione del Sacramento si prepari un luogo adatto in qualche cappella o altare della chiesa, come conviene, per quanto sia possibile, si orni con veli e luci; e rispettati i decreti della Sacra Congregazione dei Riti per evitare o rimuovere gli abusi nel preparare questo luogo, si raccomanda chiaramente la severità che conviene alla liturgia di questi giorni. ! Nella traslazione e reposizione del Sacramento si procede in questo modo: si accendono le torce, e si fa la processione al solito modo. Se si può avere, un altro suddiacono in paramenti porti la croce; altrimenti uno dei chierici o ministranti. Il celebrante, sta in mezzo all'altare, pone l'incenso in due turiboli senza benedizione. Quindi genuflesso in mezzo, incensa tre volte il Sacramento. Poi preso un velo umerale di colore bianco e asceso in mezzo all'altare, fatta la genuflessione ed in piedi, prende la pisside che gli porge il diacono, la copre con le estremità del velo. Quindi, sceso dall'altare, procede sotto il baldacchino, con due accoliti o ministranti che continuamente incensano il Sacramento, fino al luogo preparato. I ministri sacri o i ministrati accompagnano il sacerdote, procedendo a destra e a sinistra. Mentre si fa la processione, si canta l'inno Pange, lingua, gloriosi Corporis mystérium fino alle parole Tantum ergo; se c'è bisogno, si ripete il medesimo inno. v. Canta, o lingua, il mistero del Corpo glorioso e del Sangue prezioso, che in prezzo del mondo ha versato il frutto d'un seno generoso il Re delle genti. _ Dato a noi e nato per noi da intatta Vergine, dopo d'esser vissuto nel mondo e sparso il seme della parola, chiuse la fine del suo pellegrinaggio con una meravigliosa istituzione. _ Nella notte dell'ultima cena, sedendo a mensa coi fratelli, pienamente osservata la legge sui cibi prescritti, al collegio dei dodici in cibo dà se stesso colle sue mani. _ Il Verbo incarnato, con una parola, di vero pane fa sua carne; e il vino diventa sangue di Cristo; e se i sensi ciò non comprendono, a persuadere un cuor sincero basta la sola fede. ! Una volta arrivati al luogo designato, il celebrante, aiutato al bisogno dal diacono, depone la pisside sull'altare, genuflette, ed incensa, di nuovo posto l'incenso, mentre intano si canta Tantum ergo. Quindi un tanto Sacramento prostrati veneriamo; e l'antico sacrificio ceda il posto al nuovo rito; la fede poi supplisca al difetto dei sensi. _ Al Padre e al Figlio sia lode e giubilo, salute, onore, potenza e benedizione; a Colui che procede da ambedue sia pari lode. Amen. ! Quindi il diacono o lo stesso celebrante ripone la pisside nel tabernacolo o cassa. _ ! Poi tutti genuflessi, adorano per un poco di tempo in silenzio il Sacramento. Dato il segnale, il celebrante, i ministri sacri e i ministranti si alzano, e di nuovo genuflessi adorano e ritornano in sacrestia, dove il celebrante ed i ministri sacri depongono i paramenti bianchi. poi il celebrante ed il diacono prendono la stola viola. _ ! Se ci sono più pissidi da trasferire, il medesimo celebrante (o, se ve ne sono, un altro sacerdote o diacono vestito di cotta, stola bianca e velo umerale bianco) li trasferiscono al luogo deputato, prima che inizi la denudazione degli altari, informa semplice, ossia accompagnati da due accoliti o ministranti con candele accese, a l'altro che porta l'ombrellino. _ _ !!Spogliazione dell'altare _ ! Quindi il celebrante ed i ministri, o i ministranti, escono di fronte all'altare maggiore; fatta la reverenza a questo, in piedi, cominciano la spogliazione degli altari, in questo modo: il celebrante dice ad alta voce la seguente antifona: !Antifona !Ps 21:19 Ant. Si sono divise tra loro le mie vesti, e sulla mia veste [tunica] han gettato la sorte. ~(21:1) Dio, Dio mio, volgiti a me: * perché tu mi hai abbandonato? mi allontana dalla salvezza, la voce dei miei delitti. (ci si mette in ginocchio durante questa strofa) ~(21:2) Mio Dio, grido di giorno, e non mi esaudisci: * [grido] la notte, e non per mia follia. ~(21:3) Eppure tu abiti nel santuario, * o gloria d'Israele. ~(21:4) In te sperarono i padri nostri: * sperarono e tu li liberasti. ~(21:5) Gridarono a te e furono salvati: * in te sperarono, e non restarono confusi. ~(21:6) Ma io sono un verme, e non un uomo: * l'obbrobrio degli uomini, e il rifiuto della plebe. ~(21:7) Quanti mi vedono mi scherniscono, * parlottano [sogghignano] colle labbra e scuotono la testa. ~(21:8) Ha sperato nel Signore: egli lo liberi. * Lo salvi, giacché lo ama. ~(21:9) Sì, sei tu, che mi traesti dal seno, * mia speranza fin dalle poppe materne. ~(21:10) Su te fui gettato dal grembo materno: dal seno di mia madre tu sei il mio Dio. * Non ti allontanare da me, ~(21:11) Poiché la tribolazione è vicina, * poiché non c'è chi soccorra. ~(21:12) Mi hanno circondato molti giovenchi: * mi hanno accerchiato grassi tori. ~(21:13) Hanno spalancato contro di me la loro bocca, * come un leone che sbrana, e ruggisce. ~(21:14) Mi sono disciolto come acqua, * e si sono slogate le mie ossa. ~(21:15) Il mio cuore è diventato come cera, che si liquefa * in mezzo alle mie viscere. ~(21:16) Il mio vigore è inaridito come un coccio, e la mia lingua si è attaccata al mio palato, * e mi hai condotto nella polvere della morte. ~(21:17) Poiché numerosi cani mi han circondato: * un concilio di maligni mi ha accerchiato. ~(21:18) Hanno forato le mie mani e i miei piedi: * hanno contato tutte le mie ossa. ~(21:19) Essi poi mi hanno guardato e osservato attentamente. * Si sono divise tra loro le mie vesti, e sulla mia veste [tunica] han gettato la sorte. ~(21:20) Ma tu, o Signore, non allontanar da me il tuo soccorso: * accorri in mia difesa. ~(21:21) Libera dalla spada, o Dio, la mia anima: * e dalla violenza del cane [poiché è] la mia unica. ~(21:22) Salvami dalle fauci del leone, * e la mia debolezza dalle corna degli unicorni. ~(21:23) Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli, * in mezzo alla Chiesa ti loderò. ~(21:24) O voi, che temete il Signore, lodatelo: * o intera discendenza di Giacobbe, glorificatelo. ~(21:25) Lo tema tutta la stirpe d'Israele, * perché non disdegnò, né disprezzò la supplica del povero: ~(21:26) Né rivolse da me la sua faccia * e quando alzai a lui le mie grida mi esaudì. ~(21:27) Da te la mia lode nella grande Chiesa, * scioglierò i miei voti in presenza di coloro che lo temono. ~(21:28) I poveri mangeranno, e saranno saziati e loderanno il Signore quei che lo cercano: * vivranno i loro cuori in eterno. ~(21:29) Si ricorderanno e si convertiranno al Signore * tutti i confini della terra: ~(21:30) E adoranti al suo cospetto, * tutte quante le famiglie delle genti. ~(21:31) Poiché del Signore è il regno, * ed egli dominerà sulle genti. ~(21:32) Tutti i potenti della terra hanno mangiato e hanno adorato; * dinanzi a lui si prostreranno tutti quelli che scendono nella terra. ~(21:33) E l'anima mia vivrà per lui, * e la mia stirpe a lui servirà. ~(21:34) Sarà annunziata al Signore la generazione avvenire, * e i cieli annunzieranno la giustizia di lui al popolo che nascerà, e che il Signore ha creato. Ant. Si sono divise tra loro le mie vesti, e sulla mia veste [tunica] hanno gettato la sorte. ! I chierici, se presenti, proseguono la recitazione di questo salmo fino a che non sia completata la spogliazione degli altari; altrimenti il celebrante dica l'antifona e e soltanto il primo verso del salmo prima della spogliazione dell'altar maggiore. Il celebrante con i ministri sacri o ministranti spoglia tutti gli altare della chiesa eccetto quello dove è solennemente adorato il Sacramento. Spogliati gli altari, ritornano all'altar maggiore e ripetuta l'antifona Dividunt ritornano in sacrestia. _ ! Subito in coro si dice Compietta a candele spente e senza canto. _ ! Al lugo della reposizione della santissima Eucarestia si fa pubblica adorazione, da cominciarsi a conclusione della Messa della Cena del Signore e da protrarsi fino a mezzanotte. [Maundi] !! Della lavanda dei piedi ! Dopo l'omelia, dove la pastorale lo indichi, si procede alla lavanda dei piedi. In mezzo al presbiterio o nella stessa navata della chiesa, siano preparati dei seggi di qua e di là per dodici uomini, di cui si laveranno i piedi; le altre cose di cui si ha bisogno, si preparino su un tavolino al tempo opportuno. Intanto diacono e suddiacono o i due maggiori dei ministranti invitano i dodici uomini prescelti a due a duo al luogo prescelto, mentre il coro o lo stesso clero che assiste comincia cantando o recitando le antifone, salmi e versi di cui sotto. I dodici uomini scelti, fatta la reverenza all'altare ed al celebrante, che siede nel presbiterio, si dispongono lungo i seggi, mentre i ministri sacri o i ministranti vanno dal celebrante. Tutti depongono il manipolo, il celebrante anche la pianeta. Quando la lavanda dei piedi sta finendo, si comincia l'ottava antifona con i suoi versi, omettendo gli altri, al bisogno. _ _ !Antifona !Joann 13:34. v. Un nuovo precetto vi do: che vi amiate a vicenda, come io ho amato voi, dice il Signore. !Ps 118:1. Beati quanti sono di condotta immacolata; che vivono nella legge del Signore. ! E si ripete immediatamente l'antifona «Mandatum novum». Ant. Un nuovo precetto vi do: che vi amiate a vicenda, come io ho amato voi, dice il Signore. ! E così si ripetono le altre antifone che hanno salmi o versi. E di qual si voglia salmo si dice soltanto il primo verso. _ _ !Antifona !Joann 13:4, 5 et 15. v. Levatosi da tavola, il Signore mise dell'acqua in un bacino; e prese a lavare i piedi dei suoi discepoli; questo esempio diede a loro. !Ps 47:2. Grande è il Signore e di ogni lode degno nella città del nostro Dio, sul suo santo monte. v. Levatosi da tavola, il Signore mise dell'acqua in un bacino; e prese a lavare i piedi dei suoi discepoli; questo esempio diede a loro. _ _ !Antifona !Joann 13:12, 13 et 15. v. Il Signore Gesù, dopo aver lavato i piedi ai suoi discepoli, disse loro: Capite che vi ho fatto io, Signore e Maestro? Vi ho dato l'esempio perché così anche voi facciate. !Ps 84:2. Signore, hai benedetto la tua terra. liberasti Giacobbe dalla schiavitù. v. Il Signore Gesù, dopo aver lavato i piedi ai suoi discepoli, disse loro: Capite che vi ho fatto io, Signore e Maestro? Vi ho dato l'esempio perché così anche voi facciate. _ _ !Antifona !Joann 13:6-7 et 8. v. O Signore, a me tu lavi i piedi? Rispose Gesù a Pietro: Se non ti laverò i piedi non avrai parte con me. V. Venne dunque a Simon Pietro, e Pietro gli disse: v. Signore, a me tu lavi i piedi? Rispose Gesù a Pietro: Se non ti laverò i piedi non avrai parte con me. V. Ora non sai ciò che io faccio, lo saprai poi. v. Signore, a me tu lavi i piedi? Rispose Gesù a Pietro: Se non ti laverò i piedi non avrai parte con me. _ _ !Antifona. !Joann 13:14. v. Se io, vostro Signore e Maestro, ho lavato i piedi a voi, quanto più dovrete lavarveli a vicenda? !Ps 48:2 Genti tutte, udite; porgete l'orecchio, abitatori tutti della terra. v. Se io, vostro Signore e Maestro, ho lavato i piedi a voi, quanto più dovrete lavarveli a vicenda? _ _ !Antifona !Joann 13:35. v. Da ciò capiranno tutti che siete miei discepoli, se vi amerete a vicenda. V. Disse Gesù ai suoi discepoli: v. Da ciò capiranno tutti che siete miei discepoli, se vi amerete a vicenda. _ _ !Antifona !1 Cor 13:13 v. Restino in voi queste tre cose: fede, speranza e carità; di queste la carità è la maggiore. V. Rimangono ora la fede, la speranza, la carità, queste tre virtù; la più grande di esse è la carità. v. Restino in voi queste tre cose: fede, speranza e carità; di queste la carità è la maggiore. _ _ !Antifona 8 ! La seguente antifona con i suoi versi non si omette mai; si comincia quando la lavanda dei piedi volge al termine, omettendo i precedenti, se bisogna. v. Dov'è carità ed amore, lì è Dio. V. L’amore di Cristo ci riunì in un solo corpo. V. Esultiamo e  rallegriamoci in Lui. V. Temiamo ed amiamo il Dio vivo. V. E amiamoci con cuore sincero. v. Dov'è carità ed amore, lì è Dio. V. Allora se ci uniamo tutti insieme, badiamo di non essere, divisi di cuore. V. Cessino le maligne contese, cessino le liti. V. E in mezzo a noi ci sia il Cristo Dio. v. Dov'è carità ed amore, lì è Dio. V. In un coi beati possiamo noi vedere nella gloria il volto tuo, o Cristo Dio. V. Vero ed immenso gaudio. V. Per gli infiniti secoli dei secoli. Amen. _ _ ! Intanto il celebrante procede alla lavanda dei piedi in questo modo: si cinge con un panno e disposti per ordini quelli che vanno lavati, mentre i chierici porgono un catino e l'acqua, mentre il suddiacono tiene il piede destro di ciascuno, genuflettendo davanti a ciascuno, lava il loro piede, lo asciuga e lo bacia, mentre il diacono fornisce un panno per asciugarlo. !I compiti che in nel rito solenne sono compiuti dal diacono e dal suddiacono, sono compiuti dai ministranti. ! Dopo la lavanda, il celebrante si lava ed asciuga le mani, in silenzio. Quindi tutti si rimettano il manipolo, il celebrante anche la pianeta e ritornano in mezzo all'altare dove il celebrante, rivolto al popolo, dice: _ $Pater noster V. Tu, o Signore, ordinasti che i tuoi comandi, R. Siano bene eseguiti. V. Tu lavasti i piedi dei tuoi discepoli. R. Non aver in dispregio le opere delle tue mani. V. Esaudisci, o Signore, la mia preghiera. R. Il mio grido salga sino a te. V. Il Signore sia con voi. R. E con lo spirito tuo. v. Preghiamo. Noi ti preghiamo, o Signore, a favorire gli umili doveri della nostra servitù, e giacché tu ti sei degnato di lavare i piedi dei tuoi discepoli, non rigettare le opere delle tue mani, che ci comandasti di imitare; affinché, come qui da noi e a noi scambievolmente si lavano le esteriori sozzure, così da te siano lavate tutte le macchie interne dei nostri peccati. Il che ti degnerai di concederci tu stesso che vivi e regni Dio per tutti ì secoli dei secoli. R. Amen. ! Compiuta l'orazione, i dodici uomini, fatta la reverenza all'altare ed al celebrante, sono ricondotti ai propri posto, se sono chierici nel presbiterio, se sono laici nel luogo particolare ad esso designato. !Dove capiti che la lavanda dei piedi sia fatta fuori della Messa, si osserverà l'ordine sopra descritto, premesso, con le solite cerimonie, il canto del Vangelo della Messa innanzi al giorni di Pasqua, come sopra. ! Dopo la lavanda dei piedi o, dove non sia stata fatta, dopo l'omelia, si procede alla celebrazione della Messa nel solito modo.