[Rank] Sabbato Sancto;;Feria privilegiata Duplex I classis;;7 [Rule] Full text Prefatio=Pasch; [Prelude] !!Benedizione del fuoco ! Tutto cosi disposto, il celebrante procede alla benedizione del nuovo fuoco, cantando col tono feriale: _ V. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo spirito. v. Preghiamo. O Dio, che per mezzo del tuo Figlio, pietra angolare, procurasti ai fedeli il fuoco del tuo splendore, + santifica questo novello fuoco, estratto dalla pietra e destinato ai nostri usi; fa che attraverso queste feste pasquali siamo accesi di celesti desideri, onde possiamo giungere con animo puro alle feste dell'eterna luce. Per lo stesso Cristo nostro Signore. R. Amen. _ _ v. Preghiamo. Signore Dio, Padre onnipotente, lume che mai non vien meno, tu che sei il creatore di tutti i lumi, benedici questo lume, perché sia santificato e benedetto da te, che illuminasti tutto il mondo; affinché veniamo accesi dal lume e illuminati dal fuoco della tua chiarezza; e, come illuminasti Mosè nell'uscir dall'Egitto, così illumini i cuori e i sentimenti nostri, onde possiamo pervenire alla vita e alla luce eterna. R. Amen. _ _ v. Preghiamo. O Signore santo, Padre onnipotente, eterno Dio, a noi che benediciamo questo fuoco nel nome tuo e del tuo Unigenito Figlio e Signore nostro Gesù Cristo, degnati di cooperare; e soccorrici contro gl'infuocati dardi del nemico e illuminaci con la tua grazia celeste. Tu che vivi e regni Dio con lo stesso Unigenito tuo e con lo Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. R. Amen. _ _ ! Benedice i cinque grani d'incenso per il cero: v. Ti supplichiamo, o Dio onnipotente : venga copiosa l'effusione della tua benedizione + su questo incenso, e accendi, o invisibile rigeneratore, la luce che deve illuminare questa notte, affinché non solo il sacrificio offerto in questa notte splenda della tua arcana luce, ma ovunque sia recato il mistero di questa benedizione, siano sventate le astuzie della malizia diabolica, e trionfi la potenza della maestà tua. Per nostro Signore Gesù Cristo. R. Amen. _ ! Posto un po' di fuoco nell'incensiere, si asperge il fuoco e i cinque grani d'incenso con acqua benedetta e si incensa come al solito. Si accende pure col nuovo fuoco una candela. Il Diacono muta i paramenti e mette quelli bianchi. Sì forma la processione ed entra in Chiesa. Il Diacono porta l'asta con le tre candele spente; queste vengono poi accese in tre volte, mentre il Diacono canta, ogni volta elevando la voce: V. La luce di Cristo. R. A Dio siano rese grazie. V. La luce di Cristo. R. A Dio siano rese grazie. V. La luce di Cristo. R. A Dio siano rese grazie. _ _ !!Benedizione del cero ! Il celebrante sale all'altare dalla parte dell'epistola ed il diacono da sale ad Altare e chiede la benedizione dal sacerdote, come per il vangelo. La benedizione è data nel seguente modo: v. Il Signore ti sia nel cuore e sulle labbra, affinché in modo degno e conveniente tu annunzi il preconio pasquale. Nel nome del Padre e del Figlio + e dello Spirito Santo. Amen. ! Il Diacono, presa dal celebrante la benedizione, e incensato il libro, canta il Preconio pasquale: v. Esulti ormai l'angelico coro degli Angeli: vibrino di gioia i divini misteri; risuoni la tromba sacra per la vittoria del Gran Re. S'allieti la terra irradiata dagli splendori di sì grande trionfo e, illustrata dai fulgori dell'Eterno Re, si senta libera dalla caligine del mondo intero. Si rallegri la Chiesa, nostra Madre, adornata dei raggi di tanta gran luce, ed echeggi questo tempio delle più sonore voci dei popoli. Perciò, o fratelli dilettissimi, qui presenti allo splendore mirabile di questa luce santa, vi supplico di unirvi a me per invocare la misericordia di Dio onnipotente; affinché dopo avermi accolto nel numero dei suoi Leviti, senza alcun mio merito, mi doni un raggio della sua luce e mi dia la grazia di cantare degnamente le lodi di questo Cero. Per nostro Signore Gesù Cristo Figlio suo, che con Lui vive per tutti i secoli dei secoli. R. Amen. V. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo spirito. V. In alto i cuori. R. Li abbiamo innalzati al Signore. V. Rendiamo grazie al Signore Dio nostro. R. È cosa degna e giusta. v. È veramente degno e giusto che, a voce spiegata, con tutto il cuore e con tutta la nostra anima, noi celebriamo l'invisibile Iddio, Padre onnipotente, ed il suo Figlio Unigenito Gesù Cristo, nostro Signore. Egli per noi pagò all'Eterno Padre il debito d'Adamo e con le sue sante sofferenze cancellò la pena del peccato antico. Queste infatti sono le feste pasquali, durante le quali è stato immolato il vero Agnello, dal cui sangue  sono  consacrate le porte dei fedeli. Questa è la notte, nella quale facesti passare a piedi asciutti il Mar Rosso ai padri nostri, i figli d'Israele, quando uscirono dall'Egitto. Questa è dunque la notte. che, mediante la colonna di fuoco, ha spazzato le tenebre dei peccati. Questa è la notte, che sottraendo ai vizi del mondo e alla caligine del peccato quanti credono in Cristo, in tutto l'orbe li rende alla grazia e li riunisce ai Santi. Questa è la notte, nella quale, rotti i vincoli della morte, Cristo vincitore sorge dagli inferi. Che a nulla sarebbe giovato il nascere, se non fossimo stati redenti. O quanto  mirabile  la tua bontà verso di noi! O incomprensibile forza di amore, per cui sacrificasti il Figlio per riscattare lo schiavo! O certamente necessario peccato di Adamo, cancellato dalla morte del Cristo! O felice colpa che ci procurò un tale e tanto Redentore! O notte veramente beata, che, sola, vide il tempo e l'ora, in cui il Cristo risorse dagli inferi! Di questa notte è scritto: La notte sarà illuminata come giorno; e la notte mi è luce nelle mie delizie. Pertanto la santità di questa notte cancella i delitti, purifica le colpe, ridona l'innocenza ai colpevoli, la gioia , agli afflitti; fa svanire gli odi, rimette la concordia, sottomette gli imperi. _ ! Il Diacono infigge nel Cero un grano d'incenso, e chi li tiene infigge gli altri quattro in forma di croce, mentre il Diacono continua: v. In questa notte di grazia, ricevi, o Padre santo, il sacrificio vespertino di questo incenso, che la Santa Chiesa ti presenta, per le mani dei suoi ministri, nell'offerta solenne di questo Cero, opera delle api. Ma già conosciamo la gloria di questa colonna di cera, che sta per accendere una fiamma brillante in onore di Dio. _ ! Colui che teneva i grani accende il Cero pasquale con la candela accesa al fuoco benedetto con una delle candele dell’arundine. v. Mentre questo lume viene diviso in parti, non è tuttavia diminuito comunicandosi agli altri; è infatti alimentato dalla cera, che l'ape madre ha prodotto a formare la sostanza preziosa di questa lampada. _ ! Qui si accendono i ceri degli accoliti colla medesima candela. v. O notte davvero felice, che ha spogliato gli Egizi per arricchire gli Ebrei; notte, nella quale il cielo è congiunto alla terra, e le cose divine sono legate alle umane!. Ti preghiamo perciò, o Signore, perché questo Cero consacrato ad onore del tuo nome per dissipare le tenebre di questa notte, bruci senza sosta. La sua luce, accolta come profumo soave, si mescoli alle luci celesti. Ritrovi ancora le sue fiamme l'Astro del mattino, l'Astro che ignora il tramonto e che uscito dagli inferi brillò sereno al genere umano. Ti preghiamo dunque affinché concessa la pace dei tempi, durante questi gaudi pasquali, ti degni di reggere, governare e conservare con perenne protezione noi tuoi servi, il clero tutto, il popolo tuo devotissimo, insieme col beatissimo Papa nostro N. e col nostro Vescovo N. Volgi pure il tuo sguardo sui nostri governanti e, con ineffabile pietà e misericordia, fa convergere le loro decisioni sulle linee della giustizia e della pace, affinché dalle fatiche terrene, possano arrivare alla Patria Celeste con tutti i fedeli. Per lo stesso nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e con Te vive e regna nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. R. Amen. _ _ !!Le Profezie ! Terminata la preghiera, il Diacono, deposta la dalmatica bianca, riprende i paramenti violacei, e assiste il celebrante, mentre si leggono le Profezie. !Profezia prima !Gen 2:1-2. In principio Dio creò il cielo e la terra. Or la terra era solitudine e caos, e le tenebre coprivano la faccia dell'abisso, ma lo Spirito di Dio si librava sopra le acque. Allora Dio disse: «Sia la luce». E luce fu. E Dio vide che la luce era buona, e separò la luce dalle tenebre. E diede il nome di Giorno alla luce e di Notte alle tenebre. Così si fece sera e poi mattina: primo giorno. Poi Dio disse: «Ci sia uno strato in mezzo alle acque, e separi le acque dalle acque». E Dio fece lo strato, e separò le acque che erano sotto da quelle che erano sopra lo strato. E così fu. E Dio chiamò Cielo lo strato. Intanto si fece sera e poi mattina: secondo giorno. Poi Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si radunino in un solo luogo, e appaia l'asciutto». E così fu. E Dio chiamò Terra l'asciutto, e Mare l'ammasso delle acque. E Dio vide che ciò era ben fatto. Quindi disse: «Produca la terra erba verdeggiante che faccia seme, e piante fruttifere che diano frutto secondo la loro specie ed abbiano in se stesse la propria semenza sopra la terra». E così fu. E la terra produsse verdura, erba che fa seme della sua specie, e piante che danno frutto ed hanno ciascuna la semenza secondo la propria specie. E Dio vide che ciò era ben fatto. Intanto si fece sera e poi mattino: terzo giorno. Dio disse ancora: «Vi siano dei luminari nella volta del cielo per distinguere il giorno dalla notte e siano segni dei tempi, dei giorni e degli anni, e risplendano nel firmamento del cielo per far luce sulla terra». E così fu. E Dio fece i due grandi luminari: il luminare maggiore, affinché presiedesse al giorno: il luminare minore, affinché presiedesse alla notte; e fece pure le stelle. E le mise nella volta del cielo, perché dessero luce alla terra e regolassero il giorno e la notte, e separassero la luce dalle tenebre. E Dio vide che ciò era ben fatto. Intanto si fece sera e poi mattino: quarto giorno. Disse poi Dio: «Brulichino le acque di animali e gli uccelli volino sopra la terra, sotto la volta del cielo». E Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli animali viventi striscianti, di cui si popolarono le acque, secondo le loro specie, ed ogni volatile secondo la sua specie. E Dio vide che ciò era ben fatto. E li benedisse, dicendo: «Crescete e moltiplicatevi, e popolate le acque del mare, e si moltiplichino gli uccelli sopra la terra». E intanto si fece sera e poi mattino: quinto giorno. Disse ancora Dio: «Produca la terra animali viventi secondo la loro specie, animali domestici, e rettili e bestie selvatiche della terra, secondo la loro specie». E così fu. E Dio fece le fiere terrestri, secondo la loro specie, e gli animali domestici, e tutti i rettili della terra, secondo la loro specie. E Dio vide che ciò era ben fatto. Poi Dio disse: «Facciamo l'Uomo a nostra immagine e somiglianza, che domini i pesci del mare, i volatili del cielo, le bestie, e tutta la terra, e tutti i rettili che strisciano sopra la terra». Dio creò l'uomo a sua immagine, lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. E Dio li benedì dicendo: «Crescete e moltiplicatevi, e riempite la terra e rendetevela soggetta, e dominate sui pesci del mare, e sui volatili del cielo, e sopra tutti gli animali che si muovono sulla terra». E Dio disse: «Ecco io vi do tutte le erbe che fanno seme sulla terra e tutte le piante che hanno in se stesse semenza della loro specie, perché servano di cibo a voi; e a tutti gli animali della terra, e a tutti gli uccelli del cielo e a quanto si muove sulla terra ed ha in sé anima vivente, affinché abbiano da mangiare». E così fu. E Dio vide tutte le cose che aveva fatte; ed esse erano molto buone. Intanto si fece sera e poi mattino: sesto giorno. Così furono compiuti i cieli e la terra e tutto il loro assetto. E Dio nel settimo giorno finì l'opera che aveva fatta e nel settimo giorno si riposò da tutte le opere che aveva compiute. ! Non si risponde Deo grátias dopo le Profezie. _ _ ! Il celebrante dice: v. Preghiamo. D. Pieghiamo le ginocchia. R. Alzatevi. O Dio, che mirabilmente creasti l'uomo e ancor più mirabilmente lo hai redento; concedici, te ne supplichiamo, di resistere alle attrattive del peccato, seguendo la retta ragione, onde meritiamo di raggiungere le gioie celesti. $Per Dominum _ _ !Profezia seconda !Gen. 5; 6; 7 et 8. Noè, essendo in età di cinquecento anni, generò Sem, Cam e Jafet. E avendo principiato gli uomini a moltiplicarsi sopra la terra e avendo procreato delle figliuole, vedendo i figliuoli di Dio la bellezza delle figliuole degli uomini presero per loro mogli quelle che più di tutte loro piacevano. E disse il Signore : Non rimarrà il mio spirito per sempre nell'uomo, perché egli è carne e i suoi giorni saranno solamente di cento veti anni. In quel tempo vi erano sopra la terra dei giganti: poiché, dopo che si accostarono i figliuoli di Dio alle figliuole degli uomini, esse generarono, e ne vennero questi uomini, forti e robusti, famosi nei secoli. — Vedendo dunque Dio quanto grande era la malizia degli uomini sopra la terra, e tutti i pensieri del loro cuore erano continuamente intesi al mal fare, si pentì d'aver fatto l'uomo. E preso come da un intimo strazio a! cuore: Sterminerò, disse egli, l'uomo da me creato dalla faccia della terra, dall'uomo sino agli animali, dai rettili fino agli uccelli dell'aria; poiché mi pento di averli fatti. — Ma Noè trovò grazia dinanzi al Signore. Questa è la Ascendenza di Noè. Noè fu uomo giusto e perfetto nei suoi, tempi, e camminò con Dio. E generò tre figliuoli: Sem, Cam e Jafet. Ma era corrotta la terra davanti a Dio e ripiena d'iniquità. E avendo veduto Dio come la terra era corrotta, poiché ogni uomo era corrotto nella sua maniera di vivere sulla terra, disse a Noè: Nei miei decreti è imminente la fine di tutti gli uomini; la terra è ripiena d'iniquità per opera loro, e io li sterminerò insieme con la terra. Tu costruirai un'arca con legni lavorati; tu farai delle piccole stanze nell'arca e la invernicerai di bitume di dentro e di fuori. E in questo modo la farai: la lunghezza dell'arca sarà di trecento cubiti, di cinquanta cubiti la larghezza e di trenta l'altezza. Farai una finestra nell'arca e il tetto dell'arca lo farai che vada alzandosi fino ad un cubito. La porta poi dell'arca la farai da un lato; vi farai un piano in fondo, un secondo piano e un terzo piano. Ecco che io manderò le acque del diluvio sopra la terra ad uccidere tutti gli animali che hanno spirito di vita sotto il cielo: tutto quello che è sopra la terra andrà in perdizione. Ma io farò un patto con te ed entrerai nell'arca tu, e i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli. E di tutti gli animali d'ogni specie, ne farai entrare nell'arca una coppia, un maschio e una femmina, affinché si salvino con te. Degli uccelli secondo la specie e delle bestie di ogni specie, e di tutti i rettili della terra secondo la loro specie, due entreranno nell'arca con te, affinché possano conservarsi. Prenderai dunque con te di tutte quelle cose che si possono mangiare, e le porterai in questa tua casa e serviranno a te e a loro di cibo. Fece dunque Noè tutto quello che gli aveva comandato il Signore. Ed. egli era in età di seicento anni allorché le acque del diluvio inondarono la terra. Si squarciarono allora tutte le sorgenti del grande abisso, e le cateratte del cielo si aprirono: e piovve sopra la terra per quaranta giorni e quaranta notti. In quello stesso giorno entrò Noè e Sem, Cam e Jafet suoi figliuoli, la moglie di lui e le tre mogli dei suoi figliuoli con essi nell'arca: essi e tutti gli animali secondo la loro specie, e tutto quello che si muove sopra la terra secondo la loro specie. Ora l'arca galleggiava sopra le acque. E le acque ingrossarono fuor di misura sopra la terra: e rimasero coperti tutti i monti più alti sotto il cielo, Quindici cubiti si alzò l'acqua sopra i monti che aveva ricoperti. E restò consunta ogni carne che ha moto sopra la terra, gli uccelli, gli animali; le bestie e tutti i rettili che strisciano sopra la terra: e rimase solo Noè e quelli che con lui erano nell'arca. Le acque occuparono la terra per centocinquanta giorni, ma ricordandosi il Signore di Noè e di tutti gli animali e di tutte le bestie che erano con essi nell'arca, mandò il vento sulla terra, e si abbassarono le acque. E furono chiuse le sorgenti del grande abisso e le cateratte del cielo, e si arrestarono le piogge dal cielo. E si ritirarono le acque dalla terra andando e venendo: e cominciarono a scemare dopo centocinquanta giorni. E passati quaranta giorni, Noè, aperta la finestra che egli aveva fatta nell'arca, mandò fuori il corvo, il quale uscì e non tornò fino a tanto che le acque non s'asciugarono sulla terra. Mandò ancora dopo di esso la colomba per vedere se fossero sparite le acque sopra la faccia della terra. Ma la colomba, non avendo trovato ove posare il suo piede tornò a lui nell'arca: poiché le acque erano per tutta la terra: egli stese la mano e presala, la mise dentro l'arca. E avendo aspettato altri sette giorni, di nuovo mandò la colomba fuori dell'arca; ed ella tornò a lui alla sera portando in bocca un ramo d'olivo con verdi foglie. Comprese allora Noè che erano cessate le acque sopra la terra e aspettò non di meno altri sette giorni e rimandò la colomba, la quale non tornò più a lui. E parlò Dio a Noè dicendo: Esci dall'arca tu e tua moglie, i figli tuoi e le mogli dei tuoi figli con te. Tutti gli animali che sono presso di te d'ogni specie, sia di volatili sia di bestie o di rettili striscianti sulla terra, conducili con te; rientrate sulla terra: crescete e moltiplicatevi. E Noè usci coi figliuoli e sua moglie e le mogli dei suoi figli con lui. E tutti, con gli animali e le bestie e i rettili che strisciano sulla terra secondo la loro specie, uscirono dall'arca. E Noè edificò un altare al Signore e, presi tutti gli animali e uccelli mondi, ne offrì in olocausto sopra l'altare. E il Signore gradì il soave odore. _ _ v. Preghiamo. D. Pieghiamo le ginocchia. R. Alzatevi. O Dio, potenza immutabile e luce eterna, volgi propizio lo sguardo sull'opera mirabile della tua Chiesa, e, secondo quanto fin dall'eternità hai decretato, degnati di operare la salvezza umana. E tutto il mondo sperimenti e veda rialzarsi le cose abbattute, le invecchiate rinnovarsi, e tutte ritornare nella loro integrità; per mezzo di Colui da cui ebbero origine, il Signore nostro Gesù Cristo, tuo Figlio, $Qui tecum _ _ !Profezia terza !Gen 22:1-19. In quei giorni Dio provò Abramo e gli disse: Abramo, Abramo. Ed egli rispose: Eccomi. E Dio gli disse: Prendi il tuo figlio unigenito, il diletto Isacco, e va nella terra della visione e ivi lo offrirai in olocausto sopra uno dei monti che io ti indicherò. Abramo, dunque, mentre era ancora notte alzatosi, preparò il suo asino e prese con se due servi e Isacco suo figliuolo: e tagliate le legna per l'olocausto, s'incamminò verso il luogo assegnatogli da Dio. E il terzo giorno, alzati gli occhi, vide il luogo da lungi e disse ai suoi servi: aspettate qui con l'asino: io e il fanciullo andremo fin là con prestezza; e, come avremo fatto adorazione, torneremo da voi. Prese anche la legna per l'olocausto e la pose addosso a Isacco suo figliuolo: egli poi portava colle sue mani il fuoco e il coltello. E mentre tutti e due camminavano insieme, disse Isacco a suo padre: Padre mio. E quegli rispose: Che vuoi figliuolo? Ecco, disse quegli, il fuoco e la legna: dov'è la vittima dell'olocausto ? E Abramo soggiunse: Dio ci provvederà la vittima per l'olocausto, figliuolo mio. Andavano dunque innanzi assieme. E giunti al luogo mostrato a lui da Dio, edificò un altare e sopra vi accomodò la legna, e avendo legato Isacco, suo figlio, lo collocò sull'altare, sopra il mucchio della legna.. E stese la mano, e prese il coltello per immolare suo figlio. Ma ecco l'Angelo del Signore dal cielo gridò, dicendo: Abramo, Abramo. E questi rispose: Eccomi. E quegli a lui disse: Non stendere le tue mani sopra il .fanciullo e non fare a lui male alcuno; adesso ho conosciuto che tu temi Iddio e non hai risparmiato il figliuolo tuo unigenito per me. Alzò Abramo gli occhi e vide dietro a se un ariete che si dimenava tra i pruni e presolo per le corna, lo tolse e lo offerse in olocausto invece del figlio, e a quel luogo pose nome: il Signore vede! Donde fin a quest'oggi si dice: Sul monte il Signore provvederà. Per la seconda volta l'Angelo del Signore chiamò Abramo dal cielo dicendo: Per me medesimo ho giurato, dice il Signore: giacche hai fatto una tal cosa e non hai perdonato al tuo figlio unigenito per me, io ti benedirò e moltiplicherò la tua stirpe come le stelle del cielo e come l'arena che è sul lido del mare; s'impadronirà la tua stirpe delle porte dei suoi nemici; e nella tua discendenza benedette saranno tutte le nazioni della terra, perché hai ubbidito alla mia voce. Tornò Abramo dai suoi servi: e se ne andarono insieme a Bersabea, ove egli abitò. _ _ v. Preghiamo. D. Pieghiamo le ginocchia. R. Alzatevi. O Dio, Padre supremo dei fedeli che, col diffondere la grazia dell'adozione, moltiplichi su tutta la terra i figli della tua promessa e, mediante il mistero pasquale, fai come promettesti, di Abramo, tuo servo, il padre di tutte le nazioni; concedi a tutti i tuoi popoli di rispondere degnamente alla grazia della tua vocazione. $Per Dominum _ _ !Profezia quarta ! Exodi 14:24-31; 15:1 n quei giorni, era già la vigilia del mattino, e il Signore da una nuvola di fuoco guardò verso il campo degli Egiziani e lo scompigliò. Fece rovesciare le ruote dei cocchi, che erano trascinati nel profondo. Dissero allora gli Egiziani: «Fuggiamo Israele, perché il Signore combatte per loro contro di noi!». E il Signore disse a Mosè: «Stendi la tua mano sopra il mare, affinché le acque si rovescino sugli Egiziani, sopra i loro cocchi e i loro cavalieri». E avendo Mosè stesa la mano verso il mare, sul far della mattina, il mare tornò al suo posto di prima, e le acque piombarono addosso agli Egiziani che fuggivano: così il Signore li travolse in mezzo ai flutti. E le acque, ritornando, coprirono i cocchi e i cavalieri di tutto l'esercito del Faraone, che per inseguire erano entrati nel mare: né un solo di loro scampò. Ma i figli d'Israele camminarono sull'asciutto nel mezzo del mare, e le acque erano per loro come un muro a destra e a sinistra. Così in quel giorno il Signore liberò Israele dalle mani degli Egiziani. E gli Israeliti videro sul lido del mare gli Egiziani morti e la grande potenza che il Signore aveva dispiegato contro di essi. E il popolo temé il Signore e credettero al Signore e a Mosè, suo servo. E allora Mosè cantò coi figli d'Israele questo cantico al Signore, dicendo: _ _ !Cantico ! Exodi 15:1 et 2. Cantiamo al Signore perché si è maestosamente glorificato; ha precipitato in mare cavallo e cavaliere. Il Signore è la mia forza ed il mio cantico; V. Egli è il mio Dio e lo glorificherò; il Dio di mio padre e Lo esalterò. V. Il Signore debella le guerre: il suo nome è l'Onnipotente. _` v. Preghiamo. D. Pieghiamo le ginocchia. R. Alzatevi. O Dio, le cui passate meraviglie vediamo risplendere ancora oggi, poiché per mezzo dell'acqua della rigenerazione compi a favore di ogni popolo quanto con la tua potenza compisti un tempo a favore di un solo; fa che tutti i popoli della terra diventino figli d'Abramo ed eredi della grandezza del popolo d'Israele. $Per Dominum _ _ !Profezia quinta !Isa 54:17; 55:1-11 Questa è l'eredità dei servi del Signore, e la loro giustizia è affidata a me, dice il Signore. Voi tutti che avete sete venite alle acque; e voi che non avete argento fate presto, comprate e mangiate venite, comprate senza argento e senz'altra permuta, del vino e del latte; per qual motivo spendete voi il vostro argento in cose che non sono pane e la vostra fatica in ciò che non vi sazia? Con docilità ascoltatemi e cibatevi di buon cibo; l'anima vostra si delizierà nel sostanzioso, nutrimento. Porgete l'orecchio vostro e venite a me: Udite, e vivrà l'anima vostra, ed io stabilirò con voi un patto eterno, l'adempimento delle misericordie assicurate a David. Ecco che ho dato lui per testimoniare ai Popoli, condottiero e maestro delle nazioni. Ecco che quel popolo che tu non riconoscevi, tu lo chiamerai; le genti che non ti conoscevano, a te correranno per amor del Signore Dio tuo, e del santo d'Israele, perché ti ha glorificato. Cercate il Signore mentre lo si può trovare: invocatelo mentre egli è vicino. Abbandoni l'empio, la via sua, e l'iniquo i suoi maligni progetti, e ritorni al Signore, il quale avrà misericordia di lui; (torni) al nostro Dio, che è largo nel perdonare. Poiché i pensieri miei non sono i pensieri vostri, ne le vie vostre son le vie mie, dice il Signore. Poiché di quanto il cielo sovrasta alla terra, tanto sovrastano le mie vie alle vostre e i miei pensieri ai pensieri vostri. E come scende la pioggia e la neve dal cielo e lassù non ritorna, ma inebria la terra e la bagna e la fa germogliare affinché dia il seme da seminare e il pane da mangiare; così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: essa non tornerà a me senza frutto, ma opererà tutto quello che io voglio, e felicemente adempirà quelle cose per le quali io l'ho mandata: così dice il Signore onnipotente. _ _ v. Preghiamo. D. Pieghiamo le ginocchia. R. Alzatevi. O Dio, onnipotente ed eterno, ad onore del tuo santo nome, moltiplica la prosperità che hai promesso ai padri nostri; e aumenta con la tua sacra adozione i figli della promessa; affinché la tua Chiesa veda già in parte compiuto quanto i santi patriarchi non dubitarono sarebbe avvenuto. $Per Dominum _ _ !Profezia sesta !Baruch 3:9-38 Ascolta, o Israele, i comandamenti di vita; porgi le orecchie ad imparare la prudenza: quale è la ragione, o Israele, per la quale tu sei in terra nemica? Tu invecchi in paese straniero, sei contaminato tra i morti, sei stato contuso con quelli che scendono nella fossa. Infatti tu abbandonasti la fonte della sapienza. Poiché se tu avessi camminato per la via di Dio, saresti vissuto in una pace eterna. Impara dove sia la prudenza, dove sia la fortezza, dove sia l'intelligenza; affinché sappia a un tempo dove sia la lunghezza della vita e il nutrimento, dove sia il lume degli occhi e la pace. Chi trovò la sede di essa? E chi penetrò nei tesori di lei? Dove sono i principi delle nazioni e coloro che dominano sopra le bestie della terra? Coloro che coi volatili del cielo scherzano; coloro che tesoreggiano argento ed oro, in cui confidano gli uomini, né mai finiscono di procacciarsene? coloro che lavorano l'argento, e gran pensiero se ne danno e non hanno termine le opere loro? Furono sterminati e discesero negli abissi e a loro altri succedettero. Questi, giovani, videro la luce e abitarono sopra la terra, ma la via della disciplina non conobbero e non ne compresero la direzione, né i loro figli l'abbracciarono; essa andò lungi da essi, di lei non si udì più parola nella terra di Canaan, non fu veduta in Theman. I figli ancora di Agar, che cercano la prudenza che viene dalla terra, e i negozianti di Merrha e di Theman e i favoleggiatori e gli scopritori della prudenza e della intelligenza, non conobbero la via della sapienza; né fecero tesoro dei suoi ammaestramenti. O Israele, quanto grande è la casa di Dio, e quanto grande è il luogo del suo dominio! Grande egli è e non ha termine: eccelso e immenso. Ivi furono quei giganti famosi che da principio furono di statura grande, maestri di guerra. Non scelse questi il Signore, né questi trovarono la via della disciplina; per questo perirono. E perché non ebbero la sapienza, perirono per la loro stoltezza. Chi salì al cielo e ne fece acquisto, e chi la trasse dalle nubi? Chi varcò il mare e la trovò e la portò a preferenza dell'oro più fino? Non è chi possa conoscere le vie di lei, né chi comprenda i suoi sentieri. Colui che sa tutto la conosce e la discoprì con la sua prudenza; colui che fondò la terra per l'eternità e la riempì di animali e di quadrupedi, colui che manda la luce ed essa va, la chiama ed essa ubbidisce a lui con tremore. Le stelle diffusero dai loro posti il loro lume, e ne furono liete: chiamate, dissero : Eccoci, e risplenderono con gioia per lui che le creò. Questi è il Dio nostro e nessun altro può essere messo in paragone con lui, questi fu l'inventore della via della disciplina e la insegno a Giacobbe suo servo, e ad Israele suo diletto. Dopo tali cose egli fu visto sopra la terra, e con gli uomini ha conversato. _ _ v. Preghiamo. D. Pieghiamo le ginocchia. R. Alzatevi. O Dio, che continuamente moltiplichi la tua Chiesa, chiamando nuove genti alla fede; concedi propizio che coloro i quali tu lavi con l'acqua del battesimo tu li custodisca pure con incessante protezione. $Per Dominum _ _ !Profezia settima !Ezech 37:1-14 n quei giorni la mano del Signore fu sopra di me: e lo spirito del Signore mi trasse fuori e mi posò in mezzo ad un campo che era pieno di ossa e mi fece girare intorno ad esso: esse poi erano in gran quantità sulla faccia del campo e molto inaridite: e (il Signore) disse a me: Figlio dell'uomo, pensi tu che possano riavere vita queste ossa? Ed io dissi: Signore Dio, tu lo sai. Ed egli disse a me: Profetizza sopra queste ossa e dirai loro: Ossa aride, udite la parola del Signore: queste cose dice il Signore Dio a queste ossa. Ecco che io infonderò in voi lo spirito e avrete la vita. E farò risalire su di voi i nervi e ricrescere sopra di voi le carni, e sopra di voi stenderò la pelle e darò a voi lo spirito, e vivrete e conoscerete che io sono il Signore. E profetai come egli mi aveva ordinato e mentre io profetavo, si udì uno strepito, ed ecco un brulichio: e si accostarono ossa ad ossa, ciascuna alla propria giuntura. E mirai, ed ecco sopra di esse i nervi e le carni vennero e si distese sopra di loro la pelle; ma non avevano spirito. Allora mi disse: Profetizza allo spirito, profetizza. figlio dell'uomo e dirai allo spirito: queste cose dice il Signore Iddio: Dai quattro venti vieni, o spirito, e soffia sopra questi morti ed essi rivivranno. E profetai come egli mi aveva comandato ed entrò in quelli lo spirito e riebbero la vita e stettero sui piedi loro, un esercito grande fuor di misura. Ed egli disse a me: Figlio dell'uomo, tutte queste ossa sono figli di Israele: essi dicono: Aride sono le ossa nostre, ed è perita la nostra speranza, e noi siamo (rami) troncati: per questo tu profetizza e dirai loro: queste cose dice il Signore: Ecco che io aprirò le vostre tombe e vi trarrò fuori dai vostri sepolcri, popolo mio, e vi condurrò nella terra d'Israele. E conoscerete che io sono il Signore allorquando avrò aperto i vostri sepolcri e vi avrò tratti dai sepolcri vostri, popolo mio, ed avrò infuso il mio spirito in voi, e vivrete, e vi avrò dato riposo nella terra vostra, dice il Signore, onnipotente. _ _ v. Preghiamo. D. Pieghiamo le ginocchia. R. Alzatevi. O Dio, che ci istruisci con le pagine di entrambi i Testamenti affinché ci prepariamo a celebrare il mistero pasquale, concedici di ben comprendere la tua misericordia, affinché i doni che in questa vita da te riceviamo, rendano più ferma la nostra speranza dei beni futuri. $Per Dominum _ _ !Profezia ottava !Isa 4:1-6 Sette donne si disputeranno un sol uomo in quel giorno dicendo: Noi mangeremo il nostro pane, del nostro ci vestiremo; solamente dacci il tuo nome, togli la nostra confusione. In quel giorno il «Germoglio del Signore (Il Cristo) sarà in magnificenza e gloria, e il «Frutto della terra» (Il Salvatore) sarà il sublime vanto e la gioia dei salvati d'Israele. Tutti quelli restati in Sion, quelli rimasti in Gerusalemme, saranno chiamati santi, tutti quelli inscritti per la vita saranno in Gerusalemme (la Chiesa). Quando il Signore avrà lavata dalle macchie la figlia di Sion, e Gerusalemme dal sangue che è in mezzo ad essa con lo spirito di giustizia e lo spirito di fuoco, il Signore allora creerà sopra tutto il monte di Sion, e dovunque sarà invocato, una nuvola di fumo durante il giorno, e lo splendore del fuoco fiammante nella notte, e sopra tutta la sua Gloria (la Chiesa) vi sarà protezione. Il Santuario farà ombra per il calore del giorno, e di difesa contro la bufera e la pioggia. _ _ !Cantico !Isa 5:1 et 2 Il mio diletto aveva una vigna in un colle fertile. V. La circondò di mura e di fossati; vi piantò la vigna di Sorec ed edificò in mezzo di essa una torre. V. E vi scavò uno strettoio, perché la vigna del Signore degli Eserciti è la casa d'Israele (la Chiesa). _` v. Preghiamo. D. Pieghiamo le ginocchia. R. Alzatevi. O Dio, che per bocca dei santi profeti dichiarasti in tutti i luoghi del tuo dominio che nei figli della tua Chiesa, tu semini la buona semenza e che sei il coltivatore di piante elette; accorda ai tuoi popoli da te designati col nome di vigna e di messe, di sradicare lo squallore delle spine e dei triboli e diventare fecondi di buoni frutti. $Per Dominum _ _ !Profezia nona !Exod 12:1-11 In quei giorni disse il Signore a Mosè ed Aronne nella terra di Egitto: questo mese sarà per voi il principio dei mesi, il primo dei mesi dell'anno. Parlate a tutta l'adunanza dei figliuoli d'Israele, e dite loro: Il decimo giorno di questo mese, prenda ciascuno un agnello per famiglia e per casa. Che se il numero delle, persone è insufficiente per mangiare tutto l'agnello, inviterà, il suo vicino di casa, in modo che si abbia il numero sufficiente per consumare l'agnello. Questo poi sarà senza macchia (difetto), maschio, di un anno; e con lo stesso rito prenderete anche un capretto. E serberete l'agnello fino al giorno quattordicesimo di questo mese; e tutta la moltitudine dei figliuoli d'Israele lo immolerà alla sera. E prenderanno del sangue suo e lo metteranno su ambedue gli stipiti della porta e sull'architrave della porta delle case nelle quali lo mangeranno. E quella notte mangeranno quelle carni, arrostite al fuoco, con pani azzimi e lattughe selvatiche. Di esso non mangerete niente di crudo, o cotto nell'acqua, ma soltanto arrostito col fuoco; mangerete anche il capo, i piedi e le interiora. Niente di esso deve avanzare per il mattino; se qualche cosa ne avanzasse lo brucerete nel fuoco. E lo mangerete in questo modo; avrete i fianchi cinti, le scarpe ai piedi, e i bastoni in mano, e mangerete alla svelta perché è la Phase (cioè passaggio) del Signore. _ _ v. Preghiamo. D. Pieghiamo le ginocchia. R. Alzatevi. Onnipotente, sempiterno Iddio, che nella distribuzione di tutte le tue opere sei mirabile, fa che i tuoi redenti comprendano che la creazione del mondo fatta da principio, non è più eccellente di quella che è nella fine dei secoli la Pasqua nostra in cui è immolato Cristo. $Qui tecum _ _ !Profezia decima !Jonæ 3:1-10 In quei giorni il Signore per la seconda volta parlò a Giona profeta e disse: Alzati e va a Ninive città grande, e predica ivi quello che io dico a te. E si mosse Giona e andò a Ninive secondo l'ordine del Signore. Or Ninive era una città grande che aveva tre giornate di cammino. E Giona incominciò a percorrere la città per il cammino di un giorno e gridava e diceva: Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta. E i Niniviti credettero a Dio; e intimarono il digiuno e si vestirono di sacco tanto i grandi quanto i piccoli. E fu portata la nuova al re di Ninive: ed egli si levò dal suo trono e gettò via le sue vesti e si vestì di sacco e si assise sopra la cenere. E pubblicò e intimò in Ninive quest'ordine del re e dei suoi principi: Uomini e bestie, bovi e pecore non mangino niente, non vadano al pascolo, e acqua non bevano. E si coprano di sacco gli uomini e gli animali, e gridino verso il Signore con tutta la loro forza e si converta ciascuno dalla sua cattiva vita e dalle sue opere inique. Chi sa che Dio non si rivolga a noi e ci perdoni: e calmi il furore dell'ira sua, e così non ci faccia perire. E Dio vide le opere loro e come si erano convertiti dalla loro mala vita, ed ebbe misericordia del suo popolo il Signore Dio nostro. _ _ v. Preghiamo. D. Pieghiamo le ginocchia. R. Alzatevi. O Dio, che mediante la confessione del tuo nome hai adunato la svariata moltitudine delle nazioni, dà a noi di potere e di volere operare quello che tu comandi; affinché nel popolo che tu chiamasti alla sorte della eternità, una sia la fede delle menti e la santità delle azioni. $Per Dominum _ _ !Profezia undecima !Deut 31:22-30. In quei giorni Mosè scrisse un cantico e lo insegnò ai figli di Israele. E il Signore diede i suoi ordini a Giosuè figlio di Nun e gli disse: «Fatti coraggio e sii forte: tu introdurrai i figli d'Israele nella terra che ho loro promessa, io poi sarò con te». Or quando Mosè ebbe finito di scrivere le parole di questa legge in un libro, diede ordine ai leviti, che portavano l'arca del patto del Signore: «Prendete questo libro e mettetelo in un lato dell'arca del patto del Signore Dio vostro, che vi rimanga come testimonio contro di te, (o Israele); perché ben conosco la tua ostinazione e la tua durezza di testa. Se, mentre sono ancor vivo e cammino con voi, siete stati sempre ribelli contro il Signore; quanto più dopo la mia morte! Radunate presso di me tutti gli anziani di ciascuna delle vostre tribù, e i vostri prefetti, che pronunzierò dinanzi a loro queste parole, chiamando a testimonio contro di loro il cielo e la terra. Poiché so bene che dopo la mia morte agirete iniquamente, uscendo ben presto dalla strada che vi ho prescritta; e vi cadranno addosso i mali negli ultimi tempi, allorché avrete fatto il male nel cospetto del Signore, provocandolo a sdegno colle opere vostre». Mosè quindi pronunciò e recitò sino alla fine le parole di questo cantico mentre tutto Israele stava ad ascoltarlo. _ _ !Cantico !Deut 32:1-4 Udite, o cieli, quello che io dico, ascolti la terra le parole della mia bocca. V. Si aspetti come pioggia la mia dottrina, stilli come rugiada la mia parola; V. Come acquazzone su una pianura verdeggiante, come scroscio d’acqua su l’erba nascente; poiché il nome del Signore io proclamo: V. Rendete onore al nostro Dio! Le opere di Dio sono perfette, tutte le sue vie sono giuste. V. Dio è fedele e senza iniquità, giusto e santo è il Signore! _` v. Preghiamo. D. Pieghiamo le ginocchia. R. Alzatevi. O Dio, grandezza degli umili e forza dei giusti, che per mezzo del tuo servo Mosè volesti insegnare al popolo il tuo santo cantico; affinché quella ripetizione della Legge fosse di istruzione anche a noi; fa brillare la tua potenza su tutte le nazioni, che hai giustificato e, alleviando il tuo rigore, donaci santa letizia così che, cancellati dalla tua misericordia i peccati di tutti, il minacciato castigo si volga in salvezza. $Per Dominum _ _ !Profezia dodicesima !Dan 3:1-24. In quei giorni il re Nabuchodonosor fece una statua d'oro alta sessanta cubiti, larga sei cubiti e la fece alzare nella campagna di Dura, provincia di Babilonia. E così il Re Nabuchodonosor mandò a radunare i satrapi e i magistrati e i giudici e i capitani e i dinasti e i prefetti e tutti i governatori delle Provincie affinché tutti insieme andassero alla dedicazione della statua alzata dal re Nabuchodonosor. Allora si radunarono i satrapi e i magistrati e i giudici e i capitani, e i dinasti, e i grandi che erano costituiti in dignità, e tutti i governatori delle Provincie per andare tutti insieme alla dedicazione della statua, eretta da Nabuchodonosor. E stavano in faccia alla statua alzata dal re Nabuchodonosor: e l'araldo gridava ad alta voce: A voi si ordina, popoli tribù e lingue che nel punto stesso in cui udirete il suono della tromba e del flauto, della cetra, della zampogna, del saltero, del timpano è di ogni sorta di strumenti musicali, prostrati adoriate la statua d'oro eretta dal re Nabuchodonosor. Se alcuno non si prostra e adora, nello stesso momento sarà gettato in una fornace di fuoco ardente. Poco dopo, dunque, appena che i popoli tutti udirono il suono della tromba, del flauto, della cetra, della zampogna, del saltero, del timpano e di ogni genere di strumenti musicali, tutti senza distinzione di tribù e di lingua prostrati, adorarono la statua d'oro alzata dal re Nabuchodonosor. Subito, in quel punto stesso andarono alcuni uomini Caldei ad accusare i giudei e dissero al re Nabuchodonosor: Vivi, o re, in eterno; tu, o re, hai fatto un decreto che qualunque uomo che avesse udito il suono della tromba, del flauto, della cetra, della zampogna, del saltero, del timpano e di ogni sorta di strumenti musicali si prostrasse e adorasse la statua d'oro: che se alcuno non si prostrasse e adorasse, fosse gettato in una fornace di fuoco ardente. Vi son dunque tre uomini giudei i quali tu hai deputati sopra affari della provincia di Babilonia: Sidrach, Misach e gli Abdenago; questi uomini han dispregiato, o re, il tuo decreto: ai tuoi dei non rendono culto, non adorano la statua d'oro, alzata da te. Allora Nabuchodonosor pieno di furore e d'ira, ordinò che gli fossero condotti Sidrach, Misach e Abdenago; i quali furono condotti al cospetto del re. E parlò Nabuchodonosor re, e disse: È vero, o Sidrach. Misach e Abdenago, che voi non rendete culto ai miei dei e non adorate la statua d'oro che io ho eretta? Ora dunque se voi siete a ciò disposti, in quel momento in cui udirete il suono della tromba, del flauto, della cetra, della zampogna, del salterio, del timpano, e ogni genere di strumenti musicali, prostratevi e adorate la statua che io ho fatta che se non l'adorerete in quel punto stesso sarete gettati in una fornace di fuoco ardente: e quale è il Dio che vi sottrarrà al mio potere? Risposero Sidrach, Misach e Abdenago e dissero al re Nabuchodonosor: Non è necessario che noi ti diamo risposta. Perché certamente il Dio nostro che noi adoriamo, può liberarci dalla fornace di fuoco ardente e sottrarci al tuo patere, o re. Ma se anche non lo volesse fare, sappi, o re, che non rendiamo culto ai tuoi dei e non adoriamo la statua d'oro da te eretta. Allora Nabuchodonosor entrò in furore, e la sua faccia cambiò di colore verso Sidrach, Misach e Abdenago, e comandò che si accendesse il fuoco nella fornace sette volte più dell'usato. E ad uomini fortissimi del suo esercito diede ordine che legassero i piedi di Sidrach, Misach e Abdenago, e li gettassero nella fornace di fuoco ardente. E tosto, questi tre uomini legati nei piedi, avendo, i loro calzoni e tiare e i loro calzari e le loro vesti, furono gettati in mezzo alla fornace di fuoco ardente: poiché il comando del re non ammetteva indugi, e la fornace era accesa straordinariamente. Ma la fiamma di, improvviso incenerì coloro che vi avevano gettato Sidrach, Misach e Abdenago: mentre questi tre e cioè Sidrach, Misach e Abdenago caddero legati nel mezzo della fornace ardente. E camminavano in mezzo alle fiamme lodando Dio e benedicendo il Signore. _ _ ! Si dice solo: v. Preghiamo. Onnipotente, sempiterno Iddio, unica speranza del mondo, che colla voce dei tuoi profeti hai manifestato i misteri dei tempi presenti; accresci pietoso i desideri del popolo tuo, poiché in nessuno dei tuoi fedeli vi sarà aumento di virtù, se tu non li aiuti con le tue ispirazioni. $Per Dominum _ _ !!Benedizione del fonte battesimale ! Finita la lettura delle Profezie, se nella chiesa c'è il Fonte Battesimale, il sacerdote, indossato il Piviale violaceo, si reca processionalmente al Fonte, mentre si canta il: _ !Cantico !Ps 41:2-4. v. Come il cervo brama una fonte d'acqua, così l'anima mia anela a te, o mio Signore. V. L'anima mia ha sete del Dio vivente: quando verrò e comparirò innanzi alla faccia di Dio? V. Le lacrime sono diventate mio cibo giorno e notte, mentre mi sento chiedere continuamente: dov'è il tuo Dio? _` ! Il sacerdote dice davanti al fonte: V. Il Signore sia con voi. R. E col tuo spirito. v. Preghiamo. Onnipotente e misericordioso Signore, riguarda propizio alla devozione del tuo popolo che sta per rinascere, e che, come cervo, brama la fonte delle tue acque e concedi benigno che la sete della sua fede, mediante il mistero del Battesimo, santifichi il corpo e l'anima. $Per Dominum _` ! Poi procede dicendo: V. Il Signore sia con voi. R. E col tuo spirito. Dio onnipotente ed eterno, sii presente a questi misteri della tua grande bontà, assisti a questi sacramenti e a ricreare i popoli novelli, che il fonte battesimale ti genera, manda lo Spirito di adozione; onde per opera della tua potenza si attui, quanto sì compie dal nostro umile ministero. ! Dice nel tono della Prefazio, a mani giunte: v. Per tutti i secoli dei secoli. R. Amen. V. Il Signore sia con voi. R. E col tuo spirito. V. In alto i cuori. R. Essi sono rivolti al Signore. V. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. R. È cosa degna e giusta. v. È veramente cosa degna e giusta, equa e salutare che noi sempre ed ovunque ti rendiamo grazie, o Signore santo, Padre onnipotente, eterno Iddio. Il Quale con invisibile potenza mirabilmente raggiungi l'effetto dei tuoi sacramenti. Benché ministri indegni di così grandi misteri, Tu non abbandoni quelli che sono oggetto della tua grazia e chini l'orecchio della tua bontà anche alle nostre preghiere. O Dio, il cui Spirito, al principio del mondo, aleggiava sulle acque, affinché fin da allora l'acqua naturale ricevesse la virtù di santificare le anime. O Dio, che astergendo i crimini di un mondo colpevole mediante l'acqua, indicasti una figura della redenzione nella stessa inondazione del diluvio; così che da un medesimo elemento misteriosamente si avesse e fine dei peccati e principio delle virtù! Riguarda, o Signore, alla tua Chiesa ed in essa moltiplica le tue rigenerazioni, Tu che con l'effluvio della tua grazia rallegri la tua santa città e in tutto il mondo apri le fonti del Battesimo per rinnovare le nazioni; affinché, al comando della i tua maestà, essa riceva la grazia del tuo unico Figlio dallo Spirito Santo. _` ! Qui il Sacerdote con la mano distesa taglia l'acqua in forma di croce; e, asciugatosi con un lino, prosegue: v. Il Quale Spirito Santo, col suo arcano influsso, renda feconda quest'acqua preparata per la rigenerazione degli uomini; affinché avuta la benedizione, sorga dal seno immacolato di questo fonte divino una progenie celeste, una creatura rinata a nuova vita; e la Grazia, come madre, generi tutti alla medesima infanzia, senza distinzione di età e di sesso. Lontano di qui pertanto e per tuo comando, o Signore, se ne vada ogni spirito immondo; si allontani ogni malizia di diabolico inganno. Qui non possa immischiarsi alcuna potenza nemica, né insidiosa raggirarsi, né insinuante nascondersi, né col contatto infettare. _` ! Tocca l'acqua con la mano: v. Sia questa creatura santa ed innocente, libera da ogni assalto nemico e purificata con l'allontanamento di ogni malizia. Sia fonte vivo, acqua rigeneratrice, onda purificatrice; affinché quanti saranno lavati in questo bagno salutare, ricevano, per opera dello Spirito Santo, la grazia di una perfetta purificazione. _` ! Fa tre croci sul Fonte, dicendo: v. Perciò ti benedico, o creatura dell'acqua, per il Dio + vivente, per il Dio + vero, per il Dio + Santo; per quel Dio che, nel principio, con una parola, ti separò dalla terra; e il cui Spirito aleggiava su di te. _` ! Con la mano divide l'acqua, e la sparge verso le quattro parti del mondo, dicendo: v. Per quel Dio che ti fece scaturire dal mezzo del Paradiso e divisa in quattro fiumi ti comandò di irrigare tutta la terra; che nel deserto da amara ti rese soave e potabile, e poi dalla pietra ti fece scaturire per dissetare il popolo. Ti benedico + anche per Gesù Cristo, Signor nostro, unico suo Figlio, che in Cana di Galilea, con segno mirabile ti convertì in vino. Che a piedi asciutti camminò su di te, e in te fu da Giovanni battezzato al Giordano, Per Gesù che, unitamente al sangue, ti fece uscire dal suo costato e comandò ai discepoli di battezzare in te i credenti, dicendo: «Andate, ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». _ ! Prosegue in tono di lettura. v. Dio onnipotente, guarda propizio a quanto noi facciamo in obbedienza ai tuoi precetti; benigno invia il tuo Spirito. ! Soffia tre volte sull’acqua in forma di croce: v. E Tu stesso con la tua bocca benedici queste acque; affinché oltre la naturale efficacia di lavare i corpi, acquistino anche quella di purificare le anime. ! Immerge parzialmente il Cero e continua in tono del Prefazio: v. Discenda su tutta l'acqua di questo fonte la virtù dello Spirito Santo. ! Ripete una seconda e terza volta fino ad immergere il Cero fino al fondo; compie una triplice insufflazione. v. E tutta quest'acqua renda capace di conferire la Rigenerazione. ! Tolto il Cero dal Fonte , prosegue: v. Siano qui cancellate tutte le macchie dei peccati: qui la natura creata a tua immagine e restituita alla dignità originale, sia mondata da tutte le sozzure del passato; affinché ogni uomo entrato in questo sacramento  di rigenerazione rinasca alla vera innocenza di una nuova infanzia. _ ! In tono di lettura: v. Per nostro Signore Gesù Cristo, Figlio tuo, che deve venire a giudicare i vivi ed i morti e il mondo per mezzo del fuoco. R. Amen. _ ! Con l'acqua benedetta si asperge il popolo; e se ne mette pure in disparte per benedire le case. Indi versando nel fonte battesimale l'olio del Catecumeni: v. Sia santificato + e fecondato questo fonte con l'Olio della salute per donare la vita eterna a coloro che in esso saranno rigenerati. R. Amen. _ ! Poi ci versa del Crisma, dicendo: v. L'infusione del Crisma del Signor nostro Gesù Cristo e dello Spirito Santo consolatore, avvenga nel nome della santa Trinità. R. Amen. _ ! Poi prende tutte e due le ampolle, quella del suddetto Olio santo e quella del Crisma e con tutte e due insieme ne versa in forma di croce, dicendo: v. La miscela del Crisma di santificazione e dell'olio di unzione e dell'acqua di battesimo, sia ugualmente fatta nel nome del + Padre e del + Figlio e + dello Spirito Santo. R. Amen. _ ! Mescola quest’olio con l’acqua e con la mano lo spande per tutto il Fonte. Se vi sarà da battezzare, si battezzi al solito. Poi mentre Celebrante e Ministri ritornano all’altare, due cantori intonano le Litanie che il coro ripete come di seguito. _ _ !!Litanie dei Santi ! Dove non c'è il Fonte Battesimale, finita l'ultima Profezia il Celebrante depone i paramenti e coi ministri si prostra a terra in profonda preghiera. Tutti gli altri stanno in ginocchio: si incomincia il canto delle Litanie. r. Signore, pietà. r. Cristo, pietà. r. Signore, pietà. r. Cristo, ascoltaci. r. Cristo, esaudisci. r. Padre celeste, Dio, abbi pietà di noi. r. Figlio, Redentore del mondo, Dio, abbi pietà di noi. r. Spirito Santo, Dio, abbi pietà di noi. r. Santa Trinità, unico Dio, abbi pietà di noi. r. Santa Maria, prega per noi. r. Santa Madre di Dio, prega per noi. r. Santa Vergine delle vergini, prega per noi. r. San Michele, prega per noi. r. San Gabriele, prega per noi. r. San Raffaele, prega per noi. r. Voi tutti, santi Angeli e Arcangeli, pregate per noi. r. Voi tutte, sante schiere degli Spiriti beati, pregate per noi. r. San Giovanni Battista, prega per noi. r. San Giuseppe, prega per noi. r. Voi tutti, santi Patriarchi e Profeti, prega per noi. r. San Pietro, prega per noi. r. San Paolo, prega per noi. r. Sant'Andrea, prega per noi. r. San Giovanni, prega per noi. r. Voi tutti, santi Apostoli ed Evangelisti, pregate per noi. r. Voi tutti, santi Discepoli del Signore, pregate per noi. r. Santo Stefano, prega per noi. r. San Lorenzo, prega per noi. r. San Vincenzo, prega per noi. r. Voi tutti, santi Martiri, pregate per noi. r. San Silvestro, prega per noi. r. San Gregorio, prega per noi. r. Sant'Agostino, prega per noi. r. Voi tutti, santi Pontefici e Confessori, pregate per noi. r. Voi tutti, santi Dottori, pregate per noi. r. Sant'Antonio, prega per noi. r. San Benedetto, prega per noi. r. San Bernardo, prega per noi. r. San Domenico, prega per noi. r. San Francesco, prega per noi. r. Voi tutti, santi Sacerdoti e Leviti, pregate per noi. r. Voi tutti, santi Monaci ed Eremiti, pregate per noi. r. Santa Maria Maddalena, prega per noi. r. Sant'Agnese, prega per noi. r. Santa Cecilia, prega per noi. r. Sant'Agata, prega per noi. r. Sant'Anastasia, prega per noi. r. Voi tutte, sante Vergini e Vedove, pregate per noi. r. Voi tutti, Santi e Sante di Dio, intercedete per noi. r. Sii indulgente, perdonaci, o Signore. r. Sii indulgente, ascoltaci, o Signore. r. Da ogni male, liberaci, o Signore. r. Da ogni peccato, liberaci, o Signore. r. Dalla morte eterna, liberaci, o Signore. r. Per il mistero della tua santa incarnazione, liberaci, o Signore. r. Per la tua venuta, liberaci, o Signore. r. Per la tua nascita, liberaci, o Signore. r. Per il tuo battesimo e il tuo santo digiuno, liberaci, o Signore. r. Per la tua croce e la tua passione, liberaci, o Signore. r. Per la tua morte e la tua sepoltura, liberaci, o Signore. r. Per la tua santa risurrezione, liberaci, o Signore. r. Per la tua ammirabile ascensione, liberaci, o Signore. r. Per l'effusione dello Spirito Santo Paraclito, liberaci, o Signore. r. Nel giorno del giudizio, liberaci, o Signore. r. Noi peccatori, Ti preghiamo, ascoltaci. r. Perché Tu ci perdoni, Ti preghiamo, ascoltaci. r. Perché Ti degni di reggere e governare la tua santa Chiesa, Ti preghiamo, ascoltaci. r. Perché Ti degni di conservare il Papa e tutti gli ordini ecclesiastici nella santa religione, Ti preghiamo, ascoltaci. r. Perché Ti degni di umiliare i nemici della santa Chiesa, Ti preghiamo, ascoltaci. r. Perché Ti degni di donare pace e vera concordia ai re ed ai principi cristiani, Ti preghiamo, ascoltaci. r. Perché Ti degni di confortare e conservare noi stessi nel tuo santo servizio, Ti preghiamo, ascoltaci. r. Perché Tu ricompensi tutti i nostri benefattori con i beni eterni, Ti preghiamo, ascoltaci. r. Perché Ti degni di darci e conservarci i frutti della terra, Ti preghiamo, ascoltaci. r. Perché Ti degni di donare l'eterno riposo a tutti i fedeli defunti, Ti preghiamo, ascoltaci. r. Perché Ti degni di esaudirci, Ti preghiamo, ascoltaci. r. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore r. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, esaudiscici, Signore. r. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. r. Cristo, ascoltaci. r. Cristo, esaudiscici. _ ! Finite le Litanie, i cantori cantano solennemente il Kyrie eléison. Il Sacerdote coi ministri, indossati i paramenti bianchi, si reca, all’altare, e recita S. Nel nome del Padre + e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Mi accosterò all'altare di Dio. M. A Dio che dà letizia alla mia giovinezza. !Ps. 42, 1-5. S. Fammi giustizia, o Dio, e separa la mia causa da quella di una nazione non santa, e liberami dall'uomo iniquo e ingannatore. M. Perché tu, o Dio, sei la mia forza; perché mi hai tu rigettato? e perché me ne vo contristato, mentre il nemico mi affligge? S. Manda la tua luce e la tua verità: esse mi guidino e mi conducano al tuo santo monte e ai tuoi tabernacoli. M. E mi accosterò all'altare di Dio; a Dio che dà letizia alla mia giovinezza. S. Io ti loderò sulla cetra, o Dio, Dio mio. Perché, o anima mia, sei triste? e perché mi conturbi? M. Spera in Dio, perché io lo loderò ancora: egli salute della mia faccia, e mio Dio. S. Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. M. Come era in principio, e ora, e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen. ! Il Sacerdote ripete l'Antifona: S. Mi accosterò all'altare di Dio. M. A Dio che dà letizia alla mia giovinezza. _ _ ! Il sacerdote si segna, e anche i fedeli V. Il nostro aiuto + è nel nome del Signore R. Che ha fatto il cielo e la terra. !Il sacerdote, congiunte le mani, si inchina profondamente e récita il Confíteor, invocando la testimonianza di tutta la Chiesa v. Confesso a Dio onnipotente, alla beata sempre Vergine Maria, al beato Michele Arcangelo, al beato Giovanni Battista, ai Santi Apostoli Pietro e Paolo, a tutti i Santi e a voi, o fratelli, di aver molto peccato, in pensieri, parole ed opere: (Il sacerdote si batte il petto tre volte, dicendo:) per mia colpa, per mia colpa, per mia grandissima colpa. E perciò supplico la beata sempre Vergine Maria, il beato Michele Arcangelo, il beato Giovanni Battista, i Santi Apostoli Pietro e Paolo, tutti i Santi, e voi, o fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. !x!M. Dio onnipotente, abbia pietà di te, e, perdonati i tuoi peccati, ti conduca alla vita eterna. !x!!Il Sacerdote dice: !x!S. Amen, !x!!e si alza. Quindi i Ministri ripetono la Confessione: e dove dal sacerdote veniva detto a voi, fratelli, e voi, fratelli, dai Ministri viene detto a te, padre, e te, padre. !x!M. Confesso a Dio onnipotente, alla beata sempre Vergine Maria, al beato Michele Arcangelo, al beato Giovanni Battista, ai Santi Apostoli Pietro e Paolo, a tutti i Santi e a te, o padre, di aver molto peccato, in pensieri, parole ed opere: (ci si batte il petto per tre volte) per mia colpa, per mia colpa, per mia grandissima colpa. E perciò supplico la beata sempre Vergine Maria, il beato Michele Arcangelo, il beato Giovanni Battista, i Santi Apostoli Pietro e Paolo, tutti i Santi, e te, o padre, di pregare per me il Signore Dio nostro. !Poi il Sacerdote, a mani giunte, fa l'assoluzione, dicendo: S. Dio onnipotente abbia pietà di noi (voi) e, rimessi i nostri (vostri) peccati, ci (vi) conduca alla vita eterna. R. Amen. !Si segna col segno di croce, dicendo: S. Il Signore onnipotente e misericordioso (facciamo un segno di croce) + ci accordi il perdono, l'assoluzione e la remissione dei nostri peccati. R. Amen. _ _ !E prosegue inclinato: V. Volgendoti a noi, o Dio, ci farai vivere. R. E il tuo popolo si rallegrerà in Te. V. Mostraci, o Signore, la tua misericordia. R. E da' a noi la tua salvezza. V. O Signore, esaudisci la mia preghiera. R. E il mio grido giunga fino a Te. V. Il Signore sia con voi. R. E con lo spirito tuo. !Allargando e congiungendo mani, il sacerdote dice a voce alta v. Preghiamo, (Il sacerdote salendo all'Altare, a voce bassa, domanda ancora la purificazione dei peccati: ) v. Togli da noi, o Signore, le nostre iniquità: affinché con ànimo puro possiamo entrare nel Santo dei Santi. Per Cristo nostro Signore. Amen. !Quindi, congiunte le mani sopra l'Altare, inchinato, dice: v. Ti preghiamo, o Signore, per i mériti dei tuoi Santi (bacia l'Altare nel mezzo) dei quali son qui le relíquie, e di tutti i tuoi Santi: affinché ti degni di perdonare tutti i miei peccati. Amen. _ _ !!Kyrie S.Signore, pietà. M. Signore, pietà. S. Signore, pietà. M. Cristo, pietà. S. Cristo, pietà. M. Cristo, pietà. S. Signore, pietà. M. Signore, pietà. S. Signore, pietà. _ _ ! Nella S. Messa solenne il sacerdote, prima di iniziare l'antifona dell'Introito, benedice l'incenso dicendo: Sii bene + detto da Colui in onore del quale sarai bruciato. Amen. !Il sacerdote, ricevuto il turíbolo, fa una profonda riverenza alla Croce e, in silenzio, la incensa per tre volte; quindi, fatta ancora una profonda riverenza alla Croce, in silenzio incensa l'Altare. !Il diacono - o il ministro - ricevuto il turíbolo dal sacerdote, incensa solo lui.Il sacerdote, portatosi al lato dell'Epistola, si segna e legge a voce alta l'antifona dell'Introito; _ _ !! Gloria !Il sacerdote, in mezzo all'Altare, allargando e congiungendo le mani, col capo un po' inchinato, dice: v. Gloria a Dio nell'alto dei cieli. E pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi Ti lodiamo. Ti benediciamo. (chiniamo il capo) Ti adoriamo. Ti glorifichiamo. (chiniamo il capo) Ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa. Signore Iddio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, (chiniamo il capo) Gesù Cristo. Signore Iddio, Agnello di Dio, Figlio del Padre. Tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Tu che togli i peccati del mondo, (chiniamo il capo) accogli la nostra supplica. Tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Poiché Tu solo il Santo. Tu solo il Signore. Tu solo l'Altissimo, (chiniamo il capo) Gesù Cristo. Con lo Spirito Santo + (ci segniamo) nella gloria di Dio Padre. Amen. _ _ ! Il sacerdote, baciato l'Altare in mezzo, si volge ai fedeli e dice V. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo spirito. v. Preghiamo. Dio, che fai risplendere questa notte della Risurrezione del Signore, conserva nei nuovi figli della tua famiglia, lo spirito di adozione loro donato affinché, rinnovati nel corpo e nello spirito, ti prestino un servizio immacolato. $Per eundem _ _ !!Lettura Lettura dell'Epistola del Beato Paolo Apostolo ai Colossesi. !Col 3:1-4. Fratelli: Se siete risuscitati con Cristo, cercate le realtà di lassù, ove è Cristo assiso alla destra del Padre; pensate alle cose di lassù e non a quelle della terra; perché voi siete morti e la vostra vita è nascosta (agli occhi del mondo) con Cristo in Dio. Quando però il Cristo, vostra vita, si mostrerà, allora anche voi comparirete con lui nella gloria. $Deo gratias _ _ v. Alleluia. ! Finita l'Epistola, il sacerdote intona l’Alleluia, e lo canta tre volte a voce sempre più alta. Il coro risponde nello stesso tono. v. Alleluia. v. Alleluia. _ ! Il coro poi prosegue: !Ps 117:1. Celebrate il Signore perché Egli è buono, perché eterna è la sua misericordia. ! Poi si dice !Tratto !116:1-2. Nazioni tutte lodate il Signore; popoli tutti, lodatelo! V. Poiché la sua misericordia è stata confermata sopra di noi; e la fedeltà del Signore dura in eterno. _ _ ! Al Vangelo non si portano le candele ma solo l'incenso. !!Vangelo v. Mondami il cuore e le labbra, o Dio onnipotente, che mondasti con acceso carbone le labbra del profeta Isaia; con la tua benigna misericordia degnati di mondarmi in modo che io possa annunziare degnamente il tuo santo Vangelo. Per il Cristo nostro Signore. Amen. ! Il diacono, preso l'Evangeliario dall'Altare, chiede la benedizione al sacerdote, sempre genuflesso sul gradino più alto dell'Altare. D. Degnati, signore, di benedirmi. ! Il sacerdote dice: S. Il Signore ti sia nel cuore e sulle labbra, affinché in modo degno e conveniente tu annunzi il suo Vangelo. Nel nome del Padre e del Figlio + e dello Spirito Santo. Amen. !Il diacono, baciata la mano del sacerdote, e preceduto dal turiferario e da due accoliti con i candelabri accesi, si reca col suddiacono - o col ministro - sulla sinistra del presbiterio, dal lato del Vangelo: qui, mentre il suddiacono - o il ministro - , posto in mezzo ai due accoliti con i candelabri accesi, tiene l'Evangeliario, dice: V. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo spirito. Seguito ++ del Santo Vangelo secondo San Matteo. !Matt 28:1-7. Dopo il sabato, mentre già albeggiava il primo giorno della settimana, Maria Maddalena e l'altra Maria tornarono a visitare il sepolcro. Quand'ecco venire un gran terremoto; perché un Angelo del Signore sceso dal cielo si appressò al sepolcro e, ribaltatane la pietra, vi si mise a sedere sopra. Il suo aspetto era come la folgore e la sua veste candida come la neve. E per lo spavento che ebbero di lui tremarono le guardie e rimasero come morte. Ma l'Angelo prese a dire alle donne: «Voi non temete; so che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui; perché è risorto, come aveva detto: venite a vedere il luogo dove giaceva il Signore. Quindi, andate presto a dire ai suoi discepoli: - è risuscitato dai morti: ed ecco vi precede in Galilea, ivi lo vedrete. - Ecco vi ho avvertito. R. Lode a Te, o Cristo. S. Per questi evangelici detti siano perdonati i nostri peccati. _ _ ! Non si dice il Credo. V. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo spirito. v. Preghiamo. ! Non si dice l'Offertorio. _ ! ! Il sacerdote prende la patena con l'ostia e tenendole alzate fino al petto con entrambe le mani, elevati gli occhi a Dio e subito riabbassandoli, dice: v. Accetta, Padre santo, onnipotente eterno Iddio, questa ostia immacolata, che io, indegno servo tuo, offro a Te Dio mio vivo e vero, per gli innumerevoli peccati, offese e negligenze mie, e per tutti i circostanti, come pure per tutti i fedeli cristiani vivi e defunti, affinché a me ed a loro torni di salvezza per la vita eterna. Amen. _ _ ! Fatto un segno di croce con la patena, il sacerdote depone l'ostia sul corporale. Il diacono - o il ministro - mesce il vino nel calice; il suddiacono - o il ministro - mesce l'acqua; quindi il sacerdote, li benedice con un segno di croce, e dice: v. O Dio, che in modo meraviglioso creasti la nobile natura dell'uomo, e più meravigliosamente ancora l'hai riformata, concedici di diventare, mediante il mistero di quest'acqua e di questo vino, consorti della divinità di Colui che si degnò farsi partecipe della nostra umanità, Gesù Cristo tuo Figlio, Nostro Signore, che è Dio e vive e regna con Te nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen. _ _ ! Il sacerdote prende il calice e dice: v. Ti offriamo, o Signore, questo calice di salvezza, e scongiuriamo la tua clemenza, affinché esso salga come odore soave al cospetto della tua divina maestà, per la salvezza nostra e del mondo intero. Amen. ! Quindi, fatto un segno di croce col calice, lo poggia sul corporale e lo copre con la palla; poi, congiunte le mani sopra l'Altare, un po' inchinato, dice sottovoce: v. Con spirito di umiltà e con animo contrito, possiamo noi, o Signore, esserti accetti, e il nostro sacrificio si compia oggi alla tua presenza in modo da piacere a Te, o Signore Dio. ! Il sacerdote si erge, eleva gli occhi al cielo, allarga le mani, le alza, le congiunge sul petto, e un po' curvato dice: v.Vieni, Dio eterno, onnipotente, santificatore, (benedice con la mano destra l'ostia e il calice insieme, mentre tiene la sinistra poggiata sull'Altare) e + benedici questo sacrificio preparato nel tuo santo nome. _ _ !! Incensamento ! Il sacerdote, congiunte le mani sul petto, va al lato dell'Epistola, e benedice l'incenso, dicendo: v. Per intercessione del beato Michele Arcangelo, che sta alla destra dell'altare dell'incenso, e per quella di tutti gli eletti suoi, il Signore si degni di bene + dire quest'incenso e di accettarlo come soave profumo. Per Cristo nostro Signore. Amen !e, ricevuto il turibolo dal diacono - o dal ministro -, incensa le offerte, dicendo: v. Quest'incenso da Te benedetto salga fino a Te, o Signore, e discenda su di noi la tua misericordia. !quindi incensa l'Altare, dicendo: !Ps. 140, 2-4. v. Salga, o Signore, la mia orazione come l'incenso al tuo cospetto; sia l'elevazione delle mie mani come il sacrificio della sera. Custodisci, o Signore, la mia bocca e sorveglia le mie labbra: non permettere che il mio cuore trascenda a maliziose parole e a cercare scuse ai peccati. !Mentre restituisce il turibolo al diacono - o al ministro -, dice: v. Accenda in noi il Signore il fuoco del suo amore e la fiamma dell'eterna carità. Amen. !Il diacono - o il ministro - incensa il sacerdote, poi il clero nel presbiterio, quindi i fedeli. All'atto di essere incensati, i fedeli si alzano, poi si risiedono. !Intanto il sacerdote si lava le mani, dicendo: !Ps. 25, 6-12. v. Laverò fra gli innocenti le mie mani: ed andrò attorno al tuo altare, o Signore: Per udire voci di lode, e per narrare tutte quante le tue meraviglie. O Signore, ho amato lo splendore della tua casa, e il luogo ove abita la tua gloria. Non perdere insieme con gli empi, o Dio, l'anima mia, né la mia vita con gli uomini sanguinari: Nelle cui mani stanno le iniquità: e la cui destra è piena di regali. . Io invece ho camminato nella mia innocenza: riscàttami e abbi pietà di me. Il mio piede è rimasto sul retto sentiero: ti benedirò nelle adunanze, o Signore. &Gloria _ _ !Quindi, un po' inchinato in mezzo all'Altare, con le mani giunte poggiate su di esso, il sacerdote dice: v. Accetta, o Santissima Trinità, questa offerta che ti facciamo in memoria della passione, risurrezione e ascensione di nostro Signore Gesù Cristo, e in onore della beata sempre Vergine Maria, di san Giovanni Battista, dei santi Apostoli Pietro e Paolo, di questi [martiri le cui reliquie sono nell'Altare], e di tutti i Santi, affinché ad essi sia d'onore e a noi di salvezza, e si degnino d'intercedere per noi in Cielo, mentre noi facciamo memoria di loro in terra. Per il medesimo Cristo nostro Signore. Amen. !Il sacerdote bacia l'Altare, si volge verso i fedeli, allarga e congiunge le mani, e a voce alta dice: S. Pregate, fratelli, (e prosegue a voce bassa, volgendosi di nuovo all'Altare) affinché il mio e vostro sacrificio sia gradito a Dio Padre onnipotente. !Il ministro e i fedeli rispondono: M. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio, a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua Santa Chiesa. !Il Sacerdote dice a voce bassa: S. Amen. !Quindi, allargate le mani, senza dire Oremus, récita le orazioni segrete. _ !!Secreta Ti supplichiamo o Signore, di accogliere le preghiere del tuo popolo insieme a questi doni; affinché essi, consacrati dai misteri pasquali, ci servano, per la tua grazia, di rimedio per l'eternità. $Per Dominum _ _ !!Prefazio V. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo spirito. V. In alto i cuori. R. Sono rivolti al Signore. V. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. R. È cosa degna e giusta. _ v. È veramente degno e giusto, conveniente e salutare: Che Te, o Signore, esaltiamo in ogni tempo, ma ancor piú gloriosamente in questa notte in cui, nostro Agnello pasquale, si è immolato il Cristo. Egli infatti è il vero Agnello, che tolse i peccati del mondo. Che morendo distrusse la nostra morte, e risorgendo ristabilí la vita. E perciò con gli Angeli e gli Arcangeli, con i Troni e le Dominazioni, e con tutta la milizia dell’esercito celeste, cantiamo l’inno della tua gloria, dicendo senza fine: _ v. Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli esérciti I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli. _ _ !! Canone v. Te dunque, o clementissimo Padre, per Gesù Cristo tuo Figlio nostro Signore, noi supplichiamo e preghiamo (bacia l'Altare e, congiunte le mani davanti al petto, prosegue) di aver grati e di benedire (fa tre segni di croce sull'Ostia e sul Calice, dicendo) questi + doni, questi + regali, questi + santi ed illibati sacrifici (allargate le mani, prosegue) che noi ti offriamo, anzitutto per la tua santa Chiesa Cattolica, affinché ti degni pacificarla, custodirla, riunirla e governarla in tutto il mondo, insieme con il tuo servo e Papa nostro N.p, e col nostro Vescovo N.b, e con tutti i veri credenti e seguaci della cattolica ed apostolica fede. _ _ !Meménto dei vivi (díttici) v. Ricordati, o Signore, dei tuoi servi e delle tue serve N. e N. wait10 (congiunge le mani e prega un po’ per coloro per i quali intende pregare; quindi stende le mani e prosegue) e di tutti i circostanti, di cui conosci la fede e la devozione, pei quali ti offriamo (o che ti offrono) questo sacrificio di lode, per sé e per tutti i loro cari, a redenzione delle loro ànime, per la sperata salute e incolumità; e rendono i loro voti a Te, o eterno Iddio vivo e vero. _ _ ! Durante l'Azione. v. Uniti in una stessa comunione celebriamo il giorno santissimo della Resurrezione corporea del Signore nostro Gesù Cristo; e veneriamo anzitutto la memoria della gloriosa sempre Vergine Maria, Madre del medesimo nostro Dio e Signore Gesù Cristo: e di quella dei tuoi beati Apostoli e Martiri: Pietro e Paolo, Andrea, Giacomo, Giovanni, Tommaso, Giacomo, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Simone e Taddeo, Lino, Cleto, Clemente, Sisto, Cornelio, Cipriano, Lorenzo, Crisógono, Giovanni e Paolo, Cosma e Damiano, e di tutti i tuoi Santi; per i meriti e per le preghiere dei quali concedi che in ogni cosa siamo assistiti dall'aiuto della tua protezione. (Congiunge le mani) Per il medesimo Cristo nostro Signore. Amen. _ _ ! tiene le mani allargate sulle offerte v. Ti preghiamo, dunque, o Signore, di accettare placato questa offerta di noi tuoi servi e di tutta la tua famiglia e anche per quelli che di sei degnato di rigenerare dall'acqua e dallo Spirito Santo, concedendo loro la remissione di tutti i peccati, fa che i nostri giorni scorrano nella tua pace e che noi veniamo liberati dall’eterna dannazione e annoverati nel gregge dei tuoi eletti. (Congiunge le mani) Per Cristo nostro Signore. Amen. _ _ v. La quale offerta Tu, o Dio, dégnati, te ne supplichiamo, di rendere in tutto e per tutto (fa tre segni di croce sopra le offerte) bene + detta, ascrit + ta, ratifi + cata, ragionevole e accettabile (fa un segno di croce sull'ostia) affinché diventi per noi il Cor + po (e uno sul calice) e il San + gue del tuo dilettissimo Figlio (congiunge le mani) nostro Signore Gesù Cristo. _ _ v. Il Quale nella vigilia della Passione (prende l'ostia) preso del pane nelle sue sante e venerabili mani (alza gli occhi al cielo), alzati gli occhi al cielo, a Te Dio Padre suo onnipotente (china il capo) rendendoti grazie, (fa un segno di croce sull'ostia) lo bene + disse, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli, dicendo: Prendete e mangiatene tutti: _ _ ! Tenendo con ambo le mani l’ostia tra gli indici e i pollici, dice sull’ostia le parole della consacrazione: distintamente e accuratamente; così come sulle altre ostie, se ve ne sono da consacrare. _ !!!QUESTO È IL MIO CORPO. _ ! Dette queste parole, subito genuflette e adora l’Ostia consacrata: si rialza, La eleva per mostrarLa ai fedeli, La ripone sul corporale, e, genuflesso La adora ancora. Non disgiunge più gli indici dai pollici fino all’abluzione delle dita, tranne che non debba prendere l’Ostia. wait5 _ _ (Quindi, preso il calice, dice:)~ v. Nello stesso modo, dopo aver cenato (con ambo le mani prende il calice), preso nelle sue sante e venerabili mani anche questo glorioso calice: di nuovo (china il capo) rendendoti grazie, (tenendo con la sinistra il calice, vi traccia sopra un segno di croce) lo bene + disse, e lo diede ai suoi discepoli, dicendo: Prendete e bevetene tutti: _ _ ! dice le parole della consacrazione sul calice: accuratamente e senza interruzione; tenendolo un po’ elevato _ !!!QUESTO È IL CALICE DEL MIO SANGUE, DELLA NUOVA ED ETERNA ALLEANZA: MISTERO DI FEDE: IL QUALE PER VOI E PER MOLTI SARÀ SPARSO IN REMISSIONE DEI PECCATI. wait5 _ ! dette queste parole, depone il Calice sul corporale, e dice: v. Ogni qual volta farete questo, lo fate in memoria di me. !genuflesso adora il Calice: si rialza, Lo eleva per mostrarLo ai fedeli, Lo depone, Lo copre, e, genuflesso Lo adora ancora. _ _ ~(Quindi, allargate le mani, dice:) v. Onde anche noi tuoi servi, o Signore, come pure il tuo santo popolo, ricordando la beata Passione del medesimo Cristo tuo Figlio, nostro Signore, e certo anche la sua Risurrezione dagli inferi e la sua gloriosa Ascensione in cielo: offriamo all'eccelsa tua maestà, delle cose che ci hai donate e date (congiunge le mani e fa tre segni di croce sull'Ostia e sul Calice, e dice) l'Ostia + pura, l'Ostia + santa, l'Ostia + immacolata, (traccia un segno di croce sull'Ostia, e dice) il Pane + santo della vita eterna (e un segno di croce sul Calice, dicendo) e il Calice + della perpetua salvezza. _ _ ~(allargate le mani, prosegue:)~ v. Su questi doni, con propizio e sereno volto, dégnati di guardare e di gradirli, come ti degnasti gradire i doni del tuo giusto servo Abele e il sacrificio del nostro Patriarca Abramo e quello che ti offrì il tuo sommo sacerdote Melchisedech, santo sacrificio, immacolata ostia. _ _ ! molto inchinato, congiunge le mani, le poggia sull’Altare, e dice: v. Supplici ti preghiamo, o Dio onnipotente: comanda che questi doni, per le mani dell'Angelo tuo santo, vengano portati sul tuo sublime altare, al cospetto della tua divina maestà, affinché quanti (bacia l'Altare), partecipando a questo altare, riceveremo il sacrosanto (congiunge le mani e traccia un segno di croce prima sull'Ostia e poi sul Calice) Cor + po e San + gue del Figlio tuo, veniamo ricolmi (si segna) d'ogni celeste benedizione e grazia. (congiunge le mani) Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen. _ _ ! Memento dei morti (díttici) v. Ricordati anche, o Signore, dei tuoi servi e delle tue serve N. e N. che ci hanno preceduto col segno della fede e dormono il sonno di pace.wait10 (Congiunge le mani, prega un po’ per i defunti per i quali intende pregare, quindi, allargate le mani, prosegue:) Ad essi, o Signore, e a tutti quelli che riposano in Cristo, noi ti supplichiamo di concedere, benigno, il luogo del refrigerio, della luce e della pace. (congiunge le mani e china il capo) Per il medesimo Cristo nostro Signore. Amen. _ _ ! con la destra si percuote il petto, ed elevata un poco la voce, dice: v. E anche a noi peccatori (allarga le mani e sottovoce prosegue:) servi tuoi, che speriamo nella moltitudine delle tue misericordie, dégnati di dare qualche parte e società coi tuoi santi Apostoli e Martiri: con Giovanni, Stefano, Mattia, Bárnaba, Ignazio, Alessandro, Marcellino, Pietro, Felícita, Perpetua, Ágata, Lucia, Agnese, Cecilia, Anastasia, e con tutti i tuoi Santi; nel cui consorzio ti preghiamo di accoglierci, non guardando al merito, ma elargendoci la tua grazia. (congiunge le mani). Per Cristo nostro Signore. _ _ v. Per mezzo del quale, o Signore, Tu crei sempre tutti questi beni (fa tre croci sull'Ostia e sul Calice insieme, dicendo:) li santi + fichi, vivi + fichi, bene + dici e li procuri a noi. !scopre il Calice, genuflette, prende l’Ostia tra l’indice e il pollice della mano destra e, tenendo il Calice con la sinistra, con l’Ostia fa tre segni di croce sui bordi del Calice, dicendo: v.Per mezzo di + Lui e con + Lui e in + Lui, (con la stessa Ostia fa due segni di croce tra sé stesso e il Calice) viene a Te, Dio Padre + onnipotente, nell'unità dello Spirito + Santo !eleva un po’ il Calice con l'Ostia ogni onore e gloria. !ripone l’Ostia, copre il Calice con la palla, genuflette, si rialza, e a voce alta dice o canta: v. Per tutti i secoli dei secoli. R. Amen. _ _ !! Preparazione della Comunione v. Preghiamo Esortati da salutari precetti e ammaestrati da un'istruzione divina, osiamo dire: (allarga le mani) v. Padre nostro, che sei nei cieli Sia santificato il tuo nome Venga il tuo regno Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano E rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori. E non c'indurre in tentazione. R. Ma liberaci dal male. S. (sottovoce) Amen. _ _ !Il sacerdote prende la patena fra l'indice e il medio della destra, la tiene diritta sull’Altare, e dice sottovoce: v. Liberaci, te ne preghiamo, o Signore, da tutti i mali passati, presenti e futuri: e per intercessione della beata e gloriosa sempre Vergine Maria, Madre di Dio, e dei tuoi beati Apostoli Pietro e Paolo, e Andrea, e di tutti i Santi (si fa il segno di croce con la patena) concedi benigno la pace nei nostri giorni (bacia la patena): affinché, sostenuti dalla tua misericordia, noi siamo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento. !sottopone la patena all’Ostia, scopre il Calice, genuflette, si alza, prende l’Ostia e, tenendola sul Calice con due mani, la spezza per metà, dicendo: v. Per il medesimo Gesù Cristo nostro Signore, tuo Figlio !ripone sulla patena la metà dell’Ostia che ha nella destra, stacca una particella dall’altra metà che tiene con la sinistra, e dice: Che è Dio e vive e regna con Te, nell'unità dello Spirito Santo !unisce la metà che ha nella sinistra con quella che si trova sulla patena, tiene con la destra la particella, sopra il Calice, che tiene con la sinistra, per il nodo sotto la coppa, e dice a voce alta o canta: V. Per tutti i secoli dei secoli. R. Amen. !Il sacerdote, con la particella dell’Ostia, fa tre segni di croce sul Calice, e augura la pace ai fedeli: v. La pace + del Signore sia + sempre con + voi. R. E con il tuo spirito. _ _ ! lascia cadere la particella dell’Ostia nel Calice, e dice sottovoce: v. Questa mescolanza e consacrazione del Corpo e del Sangue di nostro Signore Gesú Cristo giovi per la vita eterna a noi che la riceviamo. Amen. !Il sacerdote copre il Calice, genuflette, si alza, e, inchinatosi al Sacramento _ _ v. Signore Gesú Cristo, Figlio del Dio vivente, Tu che per volontà del Padre, con la cooperazione dello Spirito Santo, con la tua morte hai restituito al mondo la vita, liberami, mediante questo sacrosanto Corpo e Sangue tuo, da tutte le mie iniquità, e da tutti i mali: e rendimi sempre fedele ai tuoi comandamenti, e non permettere che io mai mi separi da Te, che sei Dio e vivi e regni con lo stesso Dio Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen. _ _ v. La comunione del tuo Corpo, Signore Gesú Cristo, ch'io indegno ardisco ricevere, non mi torni a delitto e condanna; ma per la tua bontà mi giovi a difesa dell'anima e del corpo e come spirituale medicina, Tu che sei Dio e vivi e regni con Dio Padre nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen. _ _ ! Il sacerdote genuflette, si alza, e dice: v. Riceverò il pane del cielo e invocherò il nome del Signore !detto questo, con la mano destra prende dalla patena, con riverenza, le due parti dell’Ostia e le pone fra il pollice e l’indice della mano sinistra, e mette la patena fra lo stesso indice e il medio, tenendo la stessa mano sinistra tra il petto e il Calice, quindi, un po’ inchinato, si percuote tre volte il petto con la destra e per tre volte ripete a voce chiara: V. Signore, non son degno (e prosegue sottovoce) che Tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e l'anima mia sarà guarita. V. Signore, non son degno (e prosegue sottovoce) che Tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e l'anima mia sarà guarita. V. Signore, non son degno (e prosegue sottovoce) che Tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e l'anima mia sarà guarita. _ _ ! Poi, prende dalla mano sinistra, con l’indice e il pollice della mano destra, le parti dell’ Ostia e con esse si segna, sulla patena, e dice: v. Il Corpo di nostro Signore Gesú Cristo custodisca l'anima mia per la vita eterna. Amen. !e, inchinatosi, con i gomiti poggiati sull’Altare, consuma con riverenza entrambe le parti dell’Ostia, quindi depone la patena sul corporale, si alza, congiunge gli indici e i pollici, e, congiunte le mani davanti al viso, si sofferma un po’ nella meditazione del SS. Sacramento. _ _ ! Scoperto il Calice, genuflette, si rialza, prende la patena, esamina il corporale, e, se ve ne sono, raccoglie i frammenti con la patena, dicendo: v. Che renderò io al Signore per tutte le cose che ha dato a me? Prenderò il Calice della salute e invocherò il nome del Signore. Lodandolo invocherò il Signore e sarò salvo dai miei nemici. !prende il Calice con la destra e si segna con esso, dicendo: v. Il Sangue di nostro Signore Gesú Cristo custodisca l'anima mia per la vita eterna. Amen. !poi, sottoponendo con la sinistra la patena al Calice, prende con riverenza tutto il Sangue unitamente alla particella. Assunto il quale, se ci sono fedeli da comunicare, li comunichi prima di purificarsi. _ _ !!Comunione dei fedeli wait16 { Anima di Cristo, santíficami. Corpo di Cristo, sàlvami. Sangue di Cristo, inébriami. Acqua del fianco di Cristo, làvami. Passione di Cristo, confòrtami. O buon Gesú, esaudíscimi. Nascòdimi fra le tue piaghe. Non perméttere che mi separi da Te. Diféndimi dal nemico maligno. Chiàmami nell’ora della mia morte. E comanda che io venga da Te. Affinché Ti lodi con i tuoi Santi. Nei secoli dei secoli. Amen } _ _ ! Poi dice: v. Ciò che con la bocca abbiamo ricevuto, fa, o Signore, che l'accogliamo con anima pura, e da dono temporaneo ci diventi rimedio sempiterno. !intanto, porge il Calice al ministro, che vi versa un po’ di vino, perché si purifichi, e prosegue: v. O Signore, il tuo Corpo che ho ricevuto e il tuo Sangue che ho bevuto, aderiscano all'intimo dell'ànima mia; e fa che non rimanga macchia alcuna di peccato in me, che questi puri e santi sacramenti hanno rinnovato, o Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. ! Il sacerdote lava ed asciuga le dita, e beve l’abluzione; poi si asciuga la bocca, deterge il Calice, che copre col corporale ripiegato, e lo colloca in mezzo all’Altare. Poi prosegue la Messa. _ _ !!Per i Vespri ! Dopo l'assunzione del Sacramento, per i Vespri si canta in coro l'antifona: Ant. Alleluia, * alleluia, alleluia. _ !Ps 116:1-2. r. Lodate il Signore, voi tutte, o genti: * lodatelo voi tutti, o popoli. r. Perché si è confermata su di noi la sua misericordia, * e la fedeltà del Signore dura  in eterno. r. Gloria al Padre, al Figlio, * e allo Spirito Santo. r. Come era nel principio e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen Ant. Alleluia, * alleluia, alleluia. _ _ ! Non si dicono il capitolo, l'inno, il versetto ma il celebrante comincia l'antifona del Magnificat. Ant. Quando già albeggiava il primo giorno della settimana, venne Maria Maddalena e l'altra Maria a visitare il sepolcro. Alleluia. ! Si canta il Magníficat con Glória Patri alla fine, durante il quale si fa l'incensamento come altrimenti ai Vespri. ! Cantico di Maria SS. !Luc. 1:46-55. r. Magnifica + * l'anima mia il Signore. r. Ed esulta lo spirito mio * in Dio, mio Salvatore. r. Perché egli ha riguardato alla bassezza della sua ancella: * ed ecco da questo punto tutte le generazioni mi chiameranno beata. r. Perché quegli che é potente ha operato in me grandi cose, * e santo è il suo nome. r. E la sua misericordia di generazione in generazione * si spande su quanti lo temono. r. Egli spiegò la forza del suo braccio: disperse gli orgogliosi nei pensieri del loro cuore. r. Depose i potenti dal trono, * ed esaltò gli umili. r. Ricolmò di beni i famelici, * e rimandò i ricchi a mani vuote. r. Rialzò Israele, suo servo, * ricordandosi della sua misericordia. r. Secondo quanto aveva promesso ai padri nostri, * ad Abramo ed ai suoi discendenti nei secoli. r. Gloria al Padre, al Figlio, * e allo Spirito Santo. r. Come era nel principio e ora e sempre, * nei secoli dei secoli. Amen. Ant. Quando già albeggiava il primo giorno della settimana, venne Maria Maddalena e l'altra Maria a visitare il sepolcro. Alleluia. _ _ V. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo spirito. v. Preghiamo. O Signore, effondi in noi lo spirito della tua carità, affinché noi, che hai nutrito dei misteri pasquali, faccia, per la tua bontà, sempre concordi. $Per Dominum eiusdem _ _ V. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo spirito. ! Il Diacono rivolto al popolo dice: v. Andate, la Messa è finita, alleluia, alleluia. R. Rendiamo grazie a Dio, alleluia, alleluia. _ _ ! Dopo la preghiera alla SS. Trinità, il sacerdote benedice al solito modo v. O santa Trinità, Ti piaccia l'omaggio della mia servitù, e concedi che questo sacrificio, offerto da me, indegno, agli occhi della tua Maestà, a Te sia accetto, ed a me e a quelli per i quali l'ho offerto, torni giovevole, per tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen. _ _ ! Quindi, baciato l’Altare, alzati gli occhi al cielo, allarga ed eleva e congiunge le mani, china il capo alla Croce, e dice a voce alta: v. Vi benedica Dio onnipotente !a mani giunte, con gli occhi bassi, si volge verso i fedeli e, con la mano sinistra sul petto, alza la destra con le dita unite e benedice i fedeli, dicendo: v. Padre, Figlio + e Spirito Santo. R. Amen. _ _ ! Quindi il Sacerdote nell'angolo del Vangelo ! a un segno di croce sull’Altare o sulla Cartagloria, poi tre segni di croce su sé stesso: sulla fronte, sulle labbra e sul petto - lo stesso fanno i fedeli -, e dice: &Ultimaev !Finito il Vangelo di san Giovanni, scendendo dall'Altare, dice per ringraziamento l'Antifona dei Tre fanciulli con il resto, come scritto all'inizio del Messale.