Ad Alessàndria il natale di sant'Atanàsio, Vescovo della stessa città, Confessore e Dottore della Chiesa, celeberrimo per santità e per dottrina. Quasi tutto il mondo pareva avesse congiurato contro di lui. Egli tuttavia, dal tempo di Costantino fino a Valènte, difese valorosamente la fede cattolica contro gl'Imperatori, i Presidi ed innumerevoli Vescovi Ariani, dai quali ebbe a soffrire moltissime insidie, e fu costretto ad andar ramingo per tutto il mondo, senza avere alcun luogo sicuro per nascondersi. Finalmente, ritornato alla sua chiesa, ivi, dopo molti combattimenti e molte corone di pazienza, nell'anno quarantesimosesto del suo sacerdozio passò al Signore, al tempo degli Imperatori Valentiniàno e Valènte. Così pure a Firènze il natale di sant'Antonino, dell'Ordine dei Predicatori, Vescovo e Confessore, celebre per dottrina e per santità. La sua festa però si celebra il dieci di questo mese. A Roma i santi Martiri Saturnino, Neópolo, Germano e Celestino, i quali, dopo aver patito molti tormenti, gettati finalmente in carcere, si riposarono nel Signore. Nello stesso giorno san Vindemiàle, Vescovo e Martire, che insieme coi santi Vescovi Eugènio e Longino, combattendo contro gli Ariani colla dottrina e coi miracoli, da Unnerico, Re dei Vàndali, venne fatto colpire da vari tormenti e finalmente decapitare. A Siviglia, nella Spagna, san Felice, Diacono e Martire. Ad Attàlia, nella Panfilia, i santi Martiri Esupério e Zoe sua moglie, con Ciriaco e Teódolo, loro figli, i quali, sotto l'Imperatore Adriano, essendo schiavi di un padrone pagano, tutti, per ordine del medesimo, per la franca professione della fede cristiana, prima furono battuti e aspramente tormentati, poi, gettati in un forno ardente, resero le loro anime a Dio.