[Rank] S. Joannis de Matha Confessoris;;Duplex;;3;;vide C5 [Oratio] O Dio, che per mezzo di san Giovanni ti sei degnato d'istituire miracolosamente l'ordine della santissima Trinità per il riscatto degli schiavi dalla potestà dei Saraceni: concedi, che assistiti dai suoi meriti, veniamo liberati, col tuo aiuto, dalla schiavitù del corpo e dell'anima. $Per Dominum [Lectio4] Giovanni di Mata, istitutore dell'ordine della santissima Trinità per il riscatto degli schiavi, nacque a Faucon nella Provenza, da genitori distinti per pietà e nobiltà. Andato per ragione di studi prima ad Aix e poi a Parigi, e terminato il corso teologico, e ottenuta la laurea dottorale, rifulse per scienza e virtù. Quindi il vescovo di Parigi gli conferì, nonostante l'umile sua resistenza, l'ordine sacro del sacerdozio, affinché, durante il suo soggiorno in quella città, la sua sapienza e condotta illuminasse i giovani studenti. Nell'offrire per la prima volta a Dio il santo Sacrificio nella cappella del vescovo, che vi assisteva con altre persone, fu allietato d'un celeste favore. Gli apparve un Angelo vestito con abito di meravigliosa bianchezza, che aveva attaccata sul petto una croce di colar rosso e celeste, colle braccia incrociate e posate su due schiavi collocati ai lati, l'uno Cristiano e l'altro Moro. Per la quale visione rapito in estasi, l'uomo di Dio comprese subito ch'egli era destinato al riscatto degli schiavi dal potere degl'infedeli. [Lectio5] Ma per procedere con più maturità in cosa di tanta importanza, si ritirò nella solitudine, dove avvenne, per divino volere, che s'incontrasse con Felice di Valois, che dimorava nell'eremo già da molti anni: al quale si unì, vivendo insieme per tre anni nella preghiera e nella contemplazione, ed esercitandosi nella pratica d'ogni virtù. Or avvenne, che, mentre ragionavano insieme di cose divine presso una fonte, s'avvicinò loro un cervo portando tra le corna una croce di color rosso e celeste. E siccome Felice si meravigliava della novità della cosa, Giovanni gli raccontò la visione avuta nella prima Messa; quindi s'applicarono con rinnovato fervore alla preghiera e, avvisatine tre volte in sogno, risolsero di partire per Roma, per impetrare dal sommo Pontefice l'istituzione del nuovo ordine per il riscatto degli schiavi. Frattanto era stato eletto Innocenzo III; il quale li ricevé con bontà, et mentre deliberava sulla loro proposta, nella festa di sant'Agnese secundo, nel La-tetano, durante l'elevazione dell'Ostia della Messa solenne, gli apparve un Angelo biancovestito, colla croce bicolore, sotto sembiante d' uomo che riscatta gli schiavi. Dietro la quale visione, il Pontefice approvò l'istituto, e volle che si chiamasse l'ordine della santissima Trinità per il riscatto degli schiavi, ingiungendo ai suoi professi di portare abito bianco con una croce rossa e celeste. [Lectio6] Istituito così l'ordine, i santi fondatori se ne tornarono in Francia, e, fondato il primo cenobio a Cerfroid nella diocesi di Meaux, vi rimase a governarlo Felice; mentre Giovanni con alquanti compagni fece ritorno a Roma, ove Innocenzo donò loro la casa, chiesa e l'ospedale di san Tommaso in Formis sul colle Celio con molte rendite e proprietà. Egli diede pure loro delle lettere per l'Emiro re del Marocco, e così l'opera del riscatto cominciò sotto felice auspicio. Allora Giovanni partì per la Spagna oppressa in gran parte dal giogo dei Saraceni, ed eccitò il cuore dei re, dei principi e degli altri fedeli alla compassione verso gli schiavi e i poveri. Edificò monasteri, eresse ospedali, e riscattò molti schiavi con grande profitto delle anime. Finalmente ritornato a Roma, e datovisi ad opere sante, affranto dalle continue fatiche e sfinito dalla malattia, bruciando del più ardente amore per Iddio e per il prossimo, si ridusse agli estremi. Onde radunati i confratelli ed esortatili efficacemente all'opera del riscatto indicatagli dal cielo, s'addormentò nel Signore il 17 di Dicembre l'anno della salute 1213; e il suo corpo fu sepolto con condegno onore nella stessa chiesa di san Tommaso in Formis. [Lectio94] San Giovanni di Matha nacque a Fançon, in Provenza, da genitori pii e nobili. Mentre celebrava la prima messa, una visione gli fece intuire di essere destinato a liberare quei cristiani che si trovavano prigionieri in mano degli Arabi. Dio gli indicò che doveva raccogliersi in un luogo solitario; lì incontrò san Felice di Valois, che già vi abitava da parecchi anni. La loro vita di preghiera era intensa. Ebbero per tre volte degli avvertimenti durante il sonno; si recarono a Roma, dove ottennero da papa Innocenzo III l'approvazione del nuovo ordine della Trinità, con lo scopo di liberare i prigionieri. Fondarono la prima comunità nella diocesi di Meaux. San Felice fu preposto al governo di quel primo convento. Giovanni, con alcuni compagni, tornò a Roma, dove Innocenzo III gli donò una casa, la chiesa e l'ospizio di san Tommaso di Formi, sul monte Celio. Ricevute le credenziali da consegnare a Miramolino, re del Marocco, iniziò con successo l'opera di liberazione. Giovanni quindi partì per la Spagna, che era ancora occupata in gran parte dagli Arabi. Agitò il problema dei prigionieri, costruì ospizi, liberò molti prigionieri. Tornato a Roma, si ammalò a causa del troppo lavoro. Morì nel Signore il 17 dicembre 1213. &teDeum [Lectio7] @Commune/C5:Lectio7 [Lectio8] @Commune/C5:Lectio8 [Lectio9] @Commune/C5:Lectio9