[Rank] S. Joannis a S. Facundo Confessoris;;Duplex;;3;;vide C5 [Versum 1] V. Il Signore l'ha amato ed onorato. R. L'ha rivestito con un manto di gloria. [Ant 1] Lo farò assomigliare * ad un uomo saggio, che ha edificato la sua casa sulla roccia. [Oratio] O Dio, autore della pace e amatore della carità, che decorasti il tuo beato Confessore Giovanni del meraviglioso dono di comporre le discordie: concedi, per i meriti e l'intercessione di lui, che rassodati nella tua carità, da nessuna tentazione siamo separati da te. $Per Dominum [Commemoratio 1] !Commemorazione dei SS Basilide, Cirino, Nabore e Nazario, Martiri Ant. Il regno dei cieli è di costoro, * che disprezzarono la vita del mondo e giunsero al premio del regno, e lavarono le loro anime nel sangue dell'Agnello. _ V. Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti. R. E gloriatevi, o voi tutti retti di cuore. _ v. Preghiamo. L'anniversario de' tuoi santi Martiri Basilide, Cirino, Nabore e Nazario, Signore, risplenda bello per noi: e a ciò che la felicità eterna ha loro conferito, si aggiungano i frutti della nostra devozione. $Per Dominum. [Lectio4] Giovanni, nato da nobile famiglia di Sahagunin Spagna, fu ottenuto da Dio per le buone opere e le preghiere dei genitori rimasti per lungo tempo senza figli. Fin dai primi anni diede mirabile indizio della futura santità; perché sovente da luogo elevato arringava gli altri fanciulli per esortarli alla virtù e al culto di Dio, e per comporre i loro dissidi. In patria fu affidato ai monaci di san Facondo dell'ordine di san Benedetto, affinché lo iniziassero ai primi elementi delle lettere. Mentre vi si applicava, il padre gli procurò il beneficio d'una parrocchia; ma per nessuna ragione si poté indurre il giovane a ritenere tale carica. Ammesso tra i famigliari del vescovo di Burgos, ne divenne intimo per la sua specchiata probità, e da lui fu fatto prete e canonico, e ricolmo di molti benefici. Ma abbandonato il palazzo episcopale per servire a Dio più quietamente, e rinunziato ad ogni provento ecclesiastico, si ritirò presso una piccola cappella, dove celebrava la Messa ogni dì e ragionava sovente delle cose divine con grande edificazione degli uditori. [Lectio5] Poi andato a Salamanca per gli studi, e ricevuto nel celebre collegio di san Bartolomeo, vi esercitò il ministero sacerdotale in tal maniera, che mentre attendeva agli studi diletti, era altresì assiduo alle sante concioni. Caduto gravissimamente malato, fece voto d'imporsi una disciplina più severa, e, per adempierlo, dopo aver dato ad un povero quasi nudo la migliore delle sue vesti che aveva, si portò al monastero di sant'Agostino allora assai fiorente per severità d'osservanza; ed ammessovi, sorpassò i più provetti nella obbedienza, sottomissione, veglie e orazione. Essendogli stata affidata la cura della cantina, gli bastò toccare un piccolo fusto di vino per attingerne un anno intero per tutti i religiosi. Compiuto l'anno di noviziato, per ordine del prefetto del convento riprese il ministero della predicazione. Fazioni cruente avevano così confuso allora ogni legge divina ed umana a Salamanca, che quasi ad ogni ora succedevano massacri, e non solo le strade e le piazze, ma perfino le chiese rigurgitavano del sangue d'ogni ceto, principalmente della nobiltà. [Lectio6] Ma Giovanni sia colla predicazione, sia coi privati discorsi calmò gli animi, e ritornò la tranquillità nella città. Offese gravemente un alto personaggio per averne ripresa la crudeltà verso i sudditi. Perciò questi gli spedì sul suo cammino due cavalieri, perché l'ammazzassero; e l'avevano già raggiunto, allorché Dio permise che fossero colpiti da stupore e rimanessero immobilizzati insieme coi cavalli, finché, prostesi ai piedi del sant'uomo, non gli ebbero domandato grazia del loro delitto. Quel personaggio poi, percosso da repentino terrore, disperava già della salute, quando, fatto chiamare Giovanni e pentitosi del fatto, riebbe la sanità. Un'altra volta, uomini faziosi, che l'inseguivano con bastoni, ebbero le braccia paralizzate, e non ricuperarono le forze se non dopo averne implorato il perdono. Mentre diceva la Messa, era solito vedere presente Cristo Signore, e inebriarsi dei celesti misteri alla sorgente stessa della divinità; sovente penetrava nel segreto dei cuori, prediceva l'avvenire con rara sagacia, e risuscitò la figlia di suo fratello morta a sette anni. Infine, predetto il giorno della morte e ricevuti devotissimamente i sacramenti della Chiesa, terminò la mortale carriera, glorioso per molti miracoli prima e dopo morte. I quali regolarmente constatati, Alessandro VIII lo iscrisse nel numero dei Santi. [Lectio94] Giovanni era un nobile spagnolo nato a San Facondo. I un genitori, rimasti a lungo senza figli, l'ottennero da Dio con preghiere ed opere pie. Fin da piccolo mostrò tendenza alla santità. Ordinato sacerdote, rinunciò ad ogni beneficio ecclesiastico, legittimamente acquisito, per servire Dio con maggior dedizione. A Salamanca, durante una grave malattia, si impegnò con un voto di vivere una vita ancora più austera: per sciogliere il voto si recò in un monastero di sant'Agostino, dove si osservava una regola severissima. Giovanni fu accettato in quel monastero, dove condusse una vita assai austera, dando esempio di santità anche ai migliori monaci. I Salmaticensi in quel tempo, erano divisi in fazioni, sempre in lotta fra loro. Giovanni, con la persuasione, con gli incontri personali, e con l'ascendente della sua santità, li riportò alla pace : spesso fu preservato dalla morte per intervento di Dio. Gli era usuale vedere Gesù durante la celebrazione della messa, scrutava i segreti delle coscienze, e prediceva avvenimenti che in seguito si realizzarono. Morì santamente nel giorno da lui stesso predetto. Operò numerosi miracoli prima e dopo la morte. Alessandro VIII, constatati questi miracoli, incluse san Giovanni di San Facondo nel catalogo ufficiale dei santi. &teDeum [Lectio93] !Commemorazione dei SS Basilide, Cirino, Nabore e Nazario, Martiri Basilide, Cirino, Nabore e Nazario, soldati Romani, nobili per nascita ed illustri per virtù, abbracciata la religione cristiana furono fatti prendere da Aurelio prefetto di Roma sotto l'imperatore Diocleziano perché predicavano il Cristo Figlio di Dio, ed esortati a sacrificare agli dei, essi sprezzarono i suoi ordini, onde vennero messi in prigione. Mentre pregavano, all'improvviso una luce vivissima illuminò il carcere sotto gli occhi di tutti quelli che c'erano; a questo celeste splendore Marcellino, custode del carcere, commosso credé in Cristo, e con lui molti altri. Ma poi rilasciati per ordine dell'imperatore Massimiano, furono imprigionati di nuovo dopo essere stati torturati con scorpioni, perché nonostante il divieto dell'imperatore, non avevano in bocca che Cristo Dio e Signore; dopo sette giorni fattine uscire e condotti ai piedi dell'imperatore persisterono nel deridere come falsi gli dèi, e nel confessare costantissimamente Gesù Cristo Dio. Per cui, condannati, ebbero tronco il capo. I loro corpi, gettati alle fiere ma da queste rispettati, vennero sepolti con onore dai Cristiani. &teDeum [Commemoratio 2] !Commemorazione dei SS Basilide, Cirino, Nabore e Nazario, Martiri Ant. I capelli del vostro capo * sono tutti contati: non temete: voi valete più di molti passeri. _ V. I santi esulteranno nella gloria. R. Gioiranno nel loro riposo. _ v. Preghiamo. L'anniversario de' tuoi santi Martiri Basilide, Cirino, Nabore e Nazario, Signore, risplenda bello per noi: e a ciò che la felicità eterna ha loro conferito, si aggiungano i frutti della nostra devozione. $Per Dominum.