[Rank] S. Francisci Confessoris;;Duplex majus;;4;;vide C5 [Oratio] O Dio, che per i meriti del beato Francesco hai arricchito la tua Chiesa d'una nuova famiglia: concedici, che, a sua imitazione, disprezziamo le cose terrene, e godiamo sempre della partecipazione dei doni celesti. $Per Dominum [Lectio4] Francesco nato in Assisi nell'Umbria, seguendo l'esempio del padre, giovanetto si diede al commercio. Un giorno che un povero gli domandava l'elemosina per amor di Cristo, egli, contro l'usato, lo respinse, ma subito turbato da questo rifiuto, gli fece poi un'abbondante elemosina; e da quel giorno promise a Dio di non negare mai più l'elemosina a chi gliene domandasse. Qualche tempo dopo cadde gravemente infermo, e, appena guarito, si dedicò con più ardore agli uffici della carità; nel Quale esercizio fece si grandi progressi, che, desideroso della perfezione evangelica, distribuiva ai poveri quanto aveva. Il padre mal soffrendo questa cosa, lo condusse dal vescovo d'Assisi, affinché davanti a lui rinunziasse ai beni patrimoniali; ed egli, spogliatosi anche delle vesti, rinunziò tutto al padre, dicendo che quindinnanzi avrebbe avuto un motivo di più per ripetere: Padre nostro, che sei nei cieli. [Lectio5] Avendo udito quelle parole del Vangelo: «Non tenete né oro, né argento o moneta nelle vostre borse, né sacca da viaggio, né due vesti, né scarpe» (Matth. 10,9); prese questo passo come regola della sua vita. Pertanto, toltesi le scarpe e contentandosi d'una sola tonaca, unitosi con dodici compagni, istituì l'ordine dei Minori. Quindi l'anno della salute 1209 si portò a Roma, perché la santa Sede confermasse la regola del suo ordine. Il sommo Pontefice Innocenzo III dapprima respinse la sua domanda; ma poi avendo visto in sogno colui che aveva respinto sostenere colle sue spalle la basilica Lateranense vacillante, lo fece cercare, l'accolse con bontà, e ne confermò la regola. Cosi Francesco inviò i suoi frati a predicare il Vangelo di Cristo in tutte le parti del mondo, e lui stesso che ambiva un'occasione d'essere martirizzato, navigò in Siria; dove fu ricevuto dal sultano con ogni riguardo, ma non ottenendo lo scopo, ritornò in Italia. [Lectio6] Dopo aver costruito molte case del suo istituto, si ritirò nella solitudine sul monte dell'Alvernia; dove intrapreso un digiuno di quaranta giorni in onore di san Michele Arcangelo, il giorno della festa dell'Esaltazione della santa Croce, gli apparve un Serafino recante fra le ali l'immagine del Crocifisso; il quale gli impresse nelle mani, ai piedi e al costato le stimmate dei chiodi. E san Bonaventura afferma nelle sue lettere d'aver inteso Papa Alessandro IV dichiarare in un discorso di averle viste. Siffatte testimonianze dell'immenso amore di Cristo per lui, eccitarono sommamente l'ammirazione di tutti. Due anni dopo, sentendosi gravemente infermo, volle farsi portare nella chiesa di santa Maria degli Angeli, affine di rendere l'ultimo soffio di vita là dove aveva ricevuto da Dio la vita della grazia. In questo luogo esortati i frati a osservare la povertà, la pazienza e la fede di santa Chiesa Romana, mentre recitava il Salmo: «Colla mia voce ho gridato al Signore» (Ps. 141,2), a quel verso: «I giusti m'aspettano, finché tu mi retribuisca» (Ps. 141,8), spirò l'anima il 4 di Ottobre. Illustrato da numerosi miracoli, il sommo Pontefice Gregorio IX l'iscrisse nel catalogo dei Santi. [Lectio94] Francesco nato in Assisi nell'Umbria, seguendo l'esempio del padre, giovanetto si diede al commercio. Affetto da grave malattia, appena guarito, si dedicò con più ardore agli uffici della carità, ed al padre che mal soffriva questa cosa, rinunziò tutto, dicendo che da allora innanzi avrebbe avuto un motivo di più per ripetere: Padre nostro, che sei nei cieli. Avendo udito dal Vangelo gli insegnamenti della povertà apostolica, oltesi le scarpe e contentandosi d'una sola tonaca, unitosi con dodici compagni, istituì l'ordine dei Minori; il quale fu confermato dal sommo Pontefice Innocenzo III, che era stato ammonito dal Cielo, e si propagò mirabilmente. Presto si ritirò nella solitudine sul monte dell'Alvernia, e lì, il giorno della festa dell'Esaltazione della santa Croce, gli apparve un Serafino recante fra le ali l'immagine del Crocifisso; il quale gli impresse nelle mani, ai piedi e al costato le stimmate dei chiodi. Due anni dopo, sentendosi gravemente infermo, volle farsi portare nella chiesa di santa Maria degli Angeli, dove aveva ricevuto da Dio la vita della grazia, esortati i frati a osservare la povertà, la pazienza e la fede di santa Chiesa Romana, piissimamente spirò l'anima il 4 di Ottobre. &teDeum [Lectio7] @Sancti/02-24:Lectio7 [Lectio8] @Sancti/02-24:Lectio8 [Lectio9] @Sancti/02-24:Lectio9