[Rank] Die II Infra Octavam S. Joseph;;Semiduplex;;2;;vide Tempora/Pasc2-3 [Rule] vide Tempora/Pasc2-3; 9 lectiones [Lectio1] Dagli Atti degli Apostoli !Atti 24:10-16 10 Paolo (dopo che il governatore gli ebbe fatto segno di parlare) rispose: Sapendo che da molti anni tu governi questa nazione, di buon animo darò conto di me. 11 Tu infatti puoi sincerarti come non sono più di dodici giorni, da che salii a Gerusalemme per adorare: 12 e non m'hanno veduto discutere con alcuno, né far adunata di popolo o nel tempio o nelle sinagoghe, o per la città: 13 né possono provarti le cose onde ora m'accusano. 14 Io però ti confesso questo, che, secondo quella dottrina che essi chiamano eresia, sì servo al Padre e Dio mio, credendo tutto ciò ch'è scritto nella legge e nei profeti: 15 avendo la speranza in Dio che ci sarà quella risurrezione dei giusti e degli iniqui, che essi pure aspettano. 16 Per questo io mi studio di conservar sempre incontaminata la coscienza dinanzi a Dio e agli uomini. [Responsory1] @Tempora/Pasc0-2:Responsory1 [Lectio2] !Atti 24:17-21 17 Or dopo vari anni sono venuto a portare delle elemosine per la mia nazione, delle offerte e dei voti. 18 In queste cose m'hanno trovato purificato nel tempio, senza radunata di gente e senza tumulto. 19 Quei tali Giudei d'Asia, che pur dovevano comparire davanti a te e accusarmi, se avessero qualche cosa contro di me, 20 dicano essi se hanno trovato in me alcuna colpa, quando son comparso nei sinedrio, 21 purché non mi si voglia far carico di quella parola onde esclamai, stando in mezzo a loro: Io sono oggi giudicato da voi sulla risurrezione dei morti. [Responsory2] @Tempora/Pasc0-2:Responsory2 [Lectio3] !Atti 24:22-27 22 Ma Felice, che conosceva benissimo questa dottrina, li rimandò, dicendo: Vi ascolterò quando sarà venuto il tribuno Lisia. 23 E diede ordine al centurione di custodire Paolo, in guisa però che avesse sollievo, né si vietasse ad alcuno dei suoi di assisterlo. 24 E dopo qualche giorno venuto Felice con Drusilla sua moglie, che era Giudea, chiamò Paolo e l'ascoltò intorno alla fede in Gesù Cristo. 25 Ma quando cominciò a parlare della giustizia, della castità e del giudizio futuro, Felice, atterrito, disse: Per adesso, va: ti richiamerò a suo tempo: 26 e sperava pure che Paolo gli avrebbe dato del denaro, perciò lo faceva spesso chiamare per discorrere con lui. 27 Passati due anni, Felice ebbe per successore Porzio Festo. Ma Felice, volendo far cosa grata ai Giudei, lasciò Paolo in prigione. [Responsory3] @Tempora/Pasc0-3:Responsory1 [Lectio4] Dal Sermone di san Bernardino da Siena !Sermone su S. Giuseppe Poiché tra Maria e Giuseppe ci fu verissimo matrimonio contratto per divina ispirazione e nel matrimonio si produce tale unione di cuori, che lo sposo e la sposa sono appellati una stessa persona al fine di esprimere un'unione quasi perfetta; come mai può pensare uno spirito perspicace che lo Spirito Santo avrebbe unito, con una unione sì stretta, all'anima di tale Vergine un'altra anima, se questa non le fosse stata somigliantissima nella pratica delle virtù? Perciò credo, che questo san Giuseppe fu un uomo purissimo nella verginità, profondissimo nell'umiltà, ardentissimo nell'amore e carità verso Dio, e di una altissima contemplazione. E siccome la Vergine sapeva dallo Spirito Santo esserle stato dato per sposo e fido custode della sua verginità, e per dividere con lei il suo amore di carità e l'ossequente sollecitudine verso il santissimo Figlio di Dio; perciò credo, che ella amava con tutto il più sincero affetto del cuore questo san Giuseppe. [Lectio5] Giuseppe ebbe per Cristo la più ardente carità. Infatti, chi negherà che, tenendo egli Cristo fra le braccia o conversando con lui, Cristo sia da piccolo che da adulto non gli abbia fatto provare e impresso ineffabili sensazioni e gioie di se stesso, e ciò unendosi esternamente la grazia di Cristo con un aspetto tutto filiale, la parola con l'amplesso? O quanti dolci baci ricevette da lui! o con quanta dolcezza ascoltava chiamarsi padre dal Pargolo balbuziente, e con quanta soavità si sentiva dolcemente abbracciare! Considera ancora con quanta compassione nei viaggi che fecero faceva riposare sulle sue ginocchia il bambino Gesù spossato dalla fatica, e allora più grandicello: dacché un amore senza riserva e trasformante lo portava verso di lui, come verso un dolcissimo Figlio che lo Spirito Santo gli aveva donato mediante la Vergine sua sposa. [Lectio6] Ond'è che la prudentissima Madre, che aveva sperimentato il suo affetto, disse al suo Figlio Gesù allorché l'ebbe ritrovato nel tempio: «Figlio, perché ci hai fatto così ? Vedi, tuo padre ed io, ti andavamo cercando angosciati». Per l'intelligenza di questa parola è da notare, che Cristo contiene in se due generi di sapori, di dolcezza e d'amarezza; e siccome il santissimo Giuseppe assaporò mirabilmente questi due gusti, per questo la beata Vergine lo chiama, con titolo singolare, il padre di Cristo. Qui soltanto si legge avere la Vergine chiamato Giuseppe padre di Gesù: perché il senso di dolore ch'egli ebbe per la perdita di Gesù, dimostrò in lui un vero affetto di padre. Infatti, se secondo le leggi umane divinamente approvate, uno può adottare per figlio un estraneo, molto più si deve chiamare e anche credere figlio suo il Figlio di Dio dato al medesimo Giuseppe nella sua santissima Sposa mediante il mirabile mistero d'un matrimonio verginale; perché ci fu in lui il sentimento dell'amore di padre e quello del dolore riguardo al diletto Gesù. [Lectio7] Lettura del santo Vangelo secondo Luca !Luca 3:21-23 In quell'occasione: Or avvenne che, nel battezzare tutto il popolo, mentre anche Gesù, fattosi battezzare, stava pregando, si aprì il cielo. Eccetera. _ Dall'Omelia di sant'Agostino Vescovo !Libro 2 sulla Concordanza dei Vangeli Ne per il fatto di non aver concorso alla sua generazione, Giuseppe non doveva non chiamarsi padre di Cristo; essendo che avrebbe anche potuto essere, per adozione, il padre d' uno che non avesse avuto dalla sua consorte ma che avesse preso d'altronde. Certo, si credeva che Cristo era anche figlio di Giuseppe per altro titolo, cioè come se fosse stato generato proprio da lui; ma lo si credeva da quelli che ignoravano la verginità di Maria: poiché Luca dice: «Or quando egli, Gesù, cominciò il suo ministero, aveva circa trent'anni, e lo si credeva figlio di Giuseppe» (Lc 3,23). E tuttavia Io stesso Luca non indicò Maria soltanto genitrice di lui, ma non dubitò di chiamarli tutti due suoi genitori, allorché disse: «E il fanciullo cresceva e s'irrobustiva, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era con lui; e i suoi parenti andavano ogni anno a Gerusalemme per la solennità della Pasqua» (Lc 2,40). [Lectio8] Ma, nessuno pensi doversi forse qui intendere per parenti piuttosto i consanguinei di Maria (recantisi al tempio) con essa, sua Madre, perché come risponderà a ciò che proprio il medesimo Luca dice più sopra: «E il Padre e la Madre di lui restavano meravigliati delle cose che si dicevano di lui?» (Lc 2,23). Dicendo egli dunque Cristo esser nato dalla Vergine Maria e non dall'unione con Giuseppe, come mai lo chiama padre di lui, se non perché sappiamo veramente che egli è anche sposo di Maria non per unione coniugale ma per il solo vincolo matrimoniale; e che perciò egli è anche padre di Cristo, nato dalla sua sposa, e in un senso molto più stretto di quello che lo sarebbe stato di un altro adottato da altra famiglia? Ecco ancora perché se uno potesse dimostrare Maria non trarre per nulla la sua origine di parentela da David, si avrebbe motivo sufficiente per riconoscere il Cristo per Figlio di David, seguendo questa maniera di ragionare; secondo la quale anche Giuseppe fu chiamato padre di Gesù. [Lectio9] Luca poi riferisce non al principio del suo Vangelo, ma dopo il battesimo di Cristo la sua genealogia, e non in linea discendente, ma ascendente, quasi a designarlo meglio come sacerdote venuto per l'espiazione dei peccati, allorché una voce dal cielo lo dichiarò, e Giovanni gli rese testimonianza, dicendo: «Ecco colui che toglie i peccati del mondo» (Gv 1,20). Nella sua linea ascendente egli oltrepassa Abramo e giunge fino a Dio, col quale veniamo riconciliati, dopo essere stati purificati mediante l'espiazione. Giustamente egli comincia a stabilire l'origine di lui tenendo conto della adozione, dacché per l'adozione noi diventiamo figli di Dio, credendo nel Figlio di Dio. Pertanto ha provato abbastanza non aver egli detto Giuseppe figlio di Eli in quanto generato da lui, ma in quanto da lui era stato adottato; a quella stessa guisa che dice Adamo figlio di Dio, mentre fu fatto da Dio, perché in conseguenza della grazia, che poi perdette peccando, era stato posto nel paradiso come un figlio. &teDeum