[Rank] Feria III infra Octavam Ascensionis;;Semiduplex;;2;;ex Tempora/Pasc5-4 [Rank] (rubrica 1960) Feria III post Ascensionem;;Feria;;1;;vide Tempora/Pasc5-4 [Rule] ex Tempora/Pasc5-4; 9 Lectiones Doxology=Asc Feria Te Deum [Lectio1] Dalla prima lettera dell'Apostolo san Giovanni !1 Giov 4:1-6 1 Carissimi, non vogliate credere a ogni spirito, ma provate gli spiriti, se sono da Dio; perché molti falsi profeti s'aggirano per il mondo. 2 Lo spirito di Dio si riconosce da questo: ogni spirito che confessa che Gesù Cristo è venuto nella carne, esso è da Dio: 3 ogni spirito invece che divide Gesù, non è da Dio, ma è un anticristo, di cui avete sentito che viene, anzi è già fin d'ora nel mondo. 4 Voi, figlietti, siete da Dio e avete vinto colui, perché chi è in voi, è più potente di chi sta nel mondo. 5 Essi sono del mondo: perciò parlano di mondo, e il mondo li ascolta: 6 noi siamo da Dio. Chi conosce Dio, ci ascolta; chi non è da Dio, non ci ascolta: da ciò distinguiamo lo spirito di verità dallo spirito di errore. [Responsory1] @Tempora/Pasc5-4:Responsory1 [Lectio2] !1 Giov 4:7-14 7 Carissimi, amiamoci l'un l'altro, perché la carità è da Dio; e chi ama, è nato da Dio e conosce Dio. 8 Chi non ama, non ha conosciuto Dio; perché Dio è carità. 9 La carità di Dio per noi si è manifestata in questo, che Dio ha mandato il suo unico Figlio nel mondo, affinché noi avessimo la vita per mezzo di lui. 10 E tale carità sta in ciò: che non siamo noi che abbiamo amato Dio, ma è lui che per il primo ha amato noi e ha mandato il suo Figlio qual vittima per i nostri peccati. 11 Carissimi, se Dio ha così amato noi, anche noi dobbiamo amarci l'un l'altro. 12 Nessuno ha mai veduto Dio. Ma se ci amiamo l'un l'altro, Dio dimora in noi e il suo amore è in noi nel modo più perfetto. 13 Noi conosciamo che dimoriamo in lui e che egli dimora in noi, da questo che egli ci ha fatto parte del suo Spirito. 14 Per conto nostro abbiam visto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio qual Salvatore del mondo. [Responsory2] @Tempora/Pasc5-4:Responsory2 [Lectio3] !1 Giov 4:15-21 15 Chiunque confesserà che Gesù è il Figlio di Dio, Dio dimora in lui, ed egli in Dio. 16 Quanto a noi, abbiamo conosciuto l'amore che Dio ha per noi e ci abbiamo creduto. Dio è carità, e chi dimora nella carità, dimora in Dio, e Dio in lui. 17 La perfezione dell'amore di Dio in noi consiste in questo, che noi nutriamo piena fiducia per il giorno del giudizio: perché quale è lui, tali siamo pure noi in questo mondo. 18 Nell'amore non esiste timore: anzi l'amore perfetto caccia via il timore, perché il timore suppone un castigo: e chi teme non è perfetto nell'amore. 19 Noi dunque amiamo Dio, poiché Dio ci ha amati per il primo. 20 Se uno dirà: Io amo Dio, e odia il suo fratello, è un bugiardo. Perché chi non ama il suo fratello, che vede, come può amare Dio che non vede? 21 E poi il comandamento che abbiamo ricevuto da Dio è questo: «Che chi ama Dio, deve amare anche il proprio fratello» (Joann. 13,34). [Responsory3] @Tempora/Pasc5-4:Responsory3 [Lectio4] Sermone di san Marco Vescovo !Omelia 43, che è la 2 di Pentecoste, prima della metà La vostra santità ricorda che io paragonai il Salvatore a quell'aquila dei Salmi, di cui leggiamo rinnovata la giovinezza. Questa similitudine ha un significato molto esteso. Infatti, come l'aquila lascia ciò ch'è basso, cerca le alture, s'innalza fino alle regioni vicine dei cieli: così il Salvatore lasciò le profondità dell'inferno, guadagnò le altezze del paradiso, e penetrò sino nella sommità dei cieli. E come l'aquila, fuggendo le immondezze della terra, volando in alto, gode la salubrità di un'aria più pura; così pure il Signore, abbandonando il fango dei peccati della terra, e volando tra i suoi Santi, gioisce nella semplicità d'una vita più pura. [Lectio5] La comparazione dell'aquila conviene dunque in tutto al Salvatore. Ma che facciamo di ciò che l'aquila s'impadronisce frequentemente d'una preda e prende spesso l'altrui? Neppure in ciò il Salvatore differisce dall'aquila. Ché anch'egli ha, per così dire, rapito una preda allorquando portò in cielo l'uomo, la cui natura ha preso, che ha sottratto alle fauci dell'inferno e ha portato schiavo in cielo, dopo aver liberato questo schiavo da una dominazione straniera, cioè dalla potenza del demonio, come fu scritto dal profeta: «Ascendendo in alto menò schiava la stessa schiavitù, diede dei doni agli uomini» (Ps. 67,19). [Lectio6] Ascendendo in alto, dice, menò schiava la stessa schiavitù» (Ibi). Come descrive bene questo profeta il trionfo del Signore! Era costume dei re, dicono, di far precedere, nel loro trionfo, davanti al loro carro un corteggio pomposo di prigionieri. Ecco che la schiavitù gloriosa non precede punto il Signore che sale al cielo, ma l'accompagna; essa non è trascinata davanti al suo carro, ma essa stessa serve di carro al Salvatore. Per un mistero meraviglioso, quando il Figlio di Dio innalzò al cielo il figlio dell'uomo, essa stessa, la schiavitù, vi è portata e vi porta insieme. [Lectio7] Lettura del santo Vangelo secondo Marco !Marc 16:14-20 In quell'occasione,: Mentre gli undici discepoli erano a tavola apparve loro Gesù: e rimproverò la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato. Eccetera. _ Dall'Omelia di san Gregorio Papa !Dalla stessa Omelia 29 Dobbiamo esaminare ciò che vuol dire Marco con queste parole: «Siede alla destra di Dio»; mentre Stefano dice: «Vedo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo in piedi alla destra di Dio». Com'è che Marco afferma che egli siede e Stefano che lo vede in piedi? Ma voi sapete, fratelli, che è proprio del giudice il sedere, mentre lo stare in piedi è di chi combatte o viene in aiuto. [Lectio8] Siccome il nostro Redentore è asceso in cielo, adesso giudica tutte le cose e alla fine verrà per giudicare tutti, così Marco ce lo mostra seduto dopo la sua ascensione, perché dopo questa gloriosa ascensione si vedrà qual giudice alla fine dei tempi. Ma Stefano nel forte del combattimento lo vide in piedi, lui ch'egli ebbe come protettore: essendo che affinché egli vincesse in terra l'infedeltà dei suoi persecutori, la grazia di Dio combatteva dal cielo per lui. [Lectio9] Segue: «Quelli poi se ne andarono a predicare da per tutto, colla cooperazione del Signore, il quale confermava la parola coi prodigi che seguivano» (Marc. 16,20). In ciò che è da considerare e ricordare, se non che l'obbedienza seguì il precetto e all'obbedienza tennero dietro i miracoli? Ma dopo avere coll'aiuto di Dio percorsa la lettura del Vangelo esponendola brevemente, ci resta a dire qualche cosa sulla considerazione stessa di sì grande solennità. &teDeum