[Rank] Die VI infra Octavam SSmi Cordis Jesu;;Semiduplex;;2;;ex Tempora/Pent02-5 [Rule] ex Tempora/Pent02-5; 9 lectiones Doxology=Heart [Lectio1] Dal primo libro dei Re !1 Sam 13:1-4 1 «Era un anno che Saul avea cominciato a regnare; e correva il secondo anno del suo regno sopra Israele. 2 Allorché Saul si scelse tremila Israeliti. Dei quali duemila stavano con Saul in Macmas e sul monte Betel, e mille erano con Gionata in Gabaa di Beniamino. E rimandò il resto del popolo ognuno alle sue tende. 3 Gionata poi trucidò il presidio dei Filistei ch'era in Gabaa. Ouando l'udirono i Filistei, Saul fece suonare la tromba per tutto il paese dicendo: Lo sappiano gli Ebrei. 4 E tutto Israele udì questa notizia: et Saul ha distrutto la stazione dei Filistei», allora Israele si levò contro i Filistei: ond'è che il popolo eruppe in grida dietro a Saul in Galgala. [Lectio2] !1 Sam 13:5-8 5 Anche i Filistei si radunarono per combattere contro Israele (con) trentamila carri e seimila cavalieri e altra gente numerosa come l'arena ch'è sul lido del mare. E salendo si accamparono a Macmas, a oriente di Betaven. 6 Allorché gli uomini d'Israele si accorsero d'essere così ridotti alle strette (perché il popolo si era disanimato) si nascosero nelle spelonche e nelle buche, e anche fra le rocce, negli antri e nelle cisterne. 7 Gli altri Ebrei però passarono al di là del Giordano nella terra di Gad e di Galigala. Ma mentre Saul era tuttora in Galgala, tutto il popolo che lo seguiva, si impaurì. 8 Egli poi aspettò sette giorni secondo l'ordine di Samuele: ma non arrivando Samuele a Galgala, il popolo si sbandò da lui. [Lectio3] !1 Sam 13:9-14 9 Perciò Saul disse: Portatemi l'olocausto e l'ostia pacifica. E offrì l'olocausto. 10 E finito appena di offrir l'olocausto, ecco venire Samuele: e Saul gli andò incontro per salutarlo. 11 Ma Samuele gli disse: Che hai fatto? Saul rispose: Avendo visto che il popolo si sbandava da me, e tu non eri giunto entro i giorni stabiliti, e d'altra parte i Filistei erano radunati a Macmas, 12 io dissi: Ora i Filistei discenderanno contro di me in Galgala, e io non ho ancora placato la faccia del Signore. Spinto dunque dalla necessità ho offerto l'olocausto. 13 Allora Samuele disse a Saul: Hai agito stoltamente e non hai osservato gli ordini che il Signore Dio tuo ti aveva dato. Se tu non l'avessi fatto, il Signore avrebbe fin d'ora consolidato per sempre il tuo regno sopra Israele; 14 ma ora il tuo regno non si sosterrà lungamente. Il Signore s'è cercato un uomo secondo il suo cuore, e il Signore gli ha ordinato d'essere capo del suo popolo, perché tu non hai osservato gli ordini del Signore. [Lectio4] !Dalla Lettera Enciclica di Papa Pio XI Ma come potrà dirsi che Cristo regni beato nel cielo se può esser consolato da questi atti di riparazione? «Dà un'anima che ami e comprenderà quello che dico» (In Joann. Evang. tract, 26,4) rispondiamo colle parole di Agostino, che fanno proprio al nostro proposito. Ogni anima infatti veramente infiammata nell'amore di Dio, se colla considerazione si volge al tempo passato, vede meditando e contempla Gesù sofferente per l'uomo, afflitto, in mezzo ai più gravi dolori «per noi uomini e per la nostra salute» dalla tristezza, dalle angosce e dagli obbrobrii quasi oppresso, anzi «schiacciato dai nostri delitti» (Is. 53,5) e in atto di risanarci colle sue lividure. Con tanta maggior verità le anime pie meditano queste cose, in quanto che i peccati e i delitti degli uomini, in qualsiasi tempo commessi, furono la causa che il Figlio di Dio fosse dato a morte, ed anche al presente cagionerebbero per sé a Cristo la morte, accompagnata dagli stessi dolori e dalle medesime angoscie, giacché ogni peccato si considera rinnovare in qualche modo la passione del Signore: «Di nuovo in loro stessi crocifiggendo il Figlio di Dio, esponendolo al ludibrio» (Hebr. 6,6). [Lectio5] Che se a cagione anche dei nostri peccati futuri, ma previsti, l'anima di Gesù divenne triste sino alla morte, non è a dubitare che qualche conforto non abbia anche fin d'allora provato per la previsione della nostra riparazione, quando «a lui apparve l'Angelo del cielo» (Luc. 22,43), per consolare il Cuore di lui oppresso dalla tristezza e dalle angoscie. E così anche ora in modo mirabile ma vero, noi possiamo e dobbiamo consolare quel Cuore sacratissimo che viene continuamente ferito dai peccati degli uomini sconoscenti, giacché, come si legge anche nella sacra liturgia, Cristo stesso si duole, per bocca del Salmista, di essere abbandonato dai suoi amici: «Il mio Cuore si aspettò obbrobri e miserie, mi aspettai chi entrasse a parte di mia tristezza, ma non vi fu, e qualche consolatore, e non l'ho trovato» (Ps. 68,21) [Lectio6] Aggiungasi che la passione espiatrice di Gesù Cristo si rinnova e in certo qual modo si continua nel suo corpo mistico, la Chiesa. Infatti, per servirci nuovamente delle parole di sant'Agostino «Cristo patì tutto ciò che doveva patire; né al numero dei patimenti nulla più manca. Dunque i patimenti sono compiuti, ma nel capo; rimanevano tuttora le sofferenze di Cristo da compiersi nel corpo» (In Ps. 86). Ciò che Gesù stesso dichiarò, quando a Saulo «spirante ancora minacce e stragi contro i discepoli» (Act. 9,1) disse: «Io sono Gesù che tu perseguiti» (Act. 9,5); chiaramente significando che le persecuzioni mosse alla Chiesa, vanno a colpire gravemente lo stesso suo Capo divino. A buon diritto, dunque, Cristo sofferente ancora nel suo corpo mistico desidera averci compagni della sua espiazione; così richiede la nostra unione con lui; poiché essendo noi «il corpo di Cristo e membra congiunte» (1Cor. 12,27) quanto soffre il capo, tanto devono con esso soffrire anche le membra. [Lectio7] Lettura del santo Vangelo secondo Giovanni !Joannes 19:31-37 In quell'occasione: I Giudei, siccome era il venerdì, affinché i corpi non restassero in croce durante il sabato, perché quel giorno di sabato era molto solenne, chiesero a Pilato che fossero rotte loro le gambe e fossero tolti via. Eccetera. _ !Omelia di san Pietro Canisio Prete Ripensa teco con diligenza nel tuo animo, quanto è stata ineffabile quella carità onde il sommo Dio, tra le più grandi angustie del Cuore e gli obbrobrii di tutto il mondo, subì per te vilissimo vermiciattolo quella crudelissima morte di croce. Rifletti come Cristo Salvatore mostrò a tutti i suoi la più grande liberalità. Infatti stando una volta in mezzo al popolo, gridava così: «Chi ha sete, venga a me e beva» (Joann. 7,37): mostrandosi pronto a venire in aiuto a tutte le necessità di ognuno. Considera come ti porse a bere con estrema liberalità il sangue prezioso del suo Cuore, quando aperto il sacro costato, versò tutto il sangue che ancor rimaneva nel corpo. [Lectio8] !Sul Vangelo della I Dom. dopo Pasqua Perciò, per non essere del tutto ingrato, mi metterò spesso davanti agli occhi queste fonti perenni dei doni e di tutti i beni, essendoci di essi quella dolcissima promessa: «Attingerete acqua con gioia dalle fonti del Salvatore, e direte in quel giorno: Celebrate il Signore» (Is. 12,3). A queste stesse beatissime aperture della pietra indistruttibile mi rifugierò; in esse porrò il mio sicurissimo nido, nulla avendo più a cuore che di respirare, ricordandole, nelle mie angoscie e pericoli, le piaghe del Signore. [Lectio9] !Medit. 6 E tu in ogni tentazione rifugiati con diligenza nell'amabile Cuore di Cristo, e mettiti innanzi la sua bontà e carità, e con essa paragona la tua vilezza, malizia, infedeltà, arroganza. Quanta invero è la carità di Cristo che tutti a sé chiama: «Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, ed io vi ristorerò» (Matth. 11,28) e così si mostra pronto e brama, per amor nostro, di portare i pesi di tutti e dei singoli! Onde con gran fiducia getta i tuoi peccati nell'abisso della sua carità e ti troverai subito esonerato. &teDeum